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Il Regno Unito ha espulso 23 diplomatici russi per il caso dell’ex spia russa avvelenata Sergej Skripal

Immagine di copertina
Theresa May e Vladimir Putin.

Si tratta dell'espulsione del più alto numero di diplomatici dai tempi della Guerra Fredda. I funzionari di Mosca avranno ora una settimana per lasciare il Regno Unito

Il Regno Unito ha espulso 23 diplomatici russi in seguito al caso dell’ex spia russa Sergej Skripal avvelenata con un agente nervino (questo).

La tensione tra Mosca e Londra è molto alta: basti pensare che si tratta dell’espulsione del più alto numero di diplomatici dai tempi della Guerra Fredda. I funzionari di Mosca avranno ora una settimana per lasciare il Regno Unito.

La decisione è stata presa dalla premier Theresa May in seguito al rifiuto da parte di Mosca di fornire spiegazioni sull’incidente che ha portato all’avvelenamento dell’ex spia russa.

May ha anche stabilito che interromperà ogni contatto di primo piano internazionale con Mosca. Una presa di posizione importante per la diplomazia internazionale.

Nel frattempo, May ha chiesto che venga convocata una riunione d’urgenza presso il Consiglio di Sicurezza dell’Onu: il meeting si terrà oggi, 14 marzo, alle 15 ora di New York.

Il caso dell’avvelenamento dell’ex spia russa Sergej Skripal

Domenica 4 marzo 2018 Sergej Skripal, 66 anni, ex spia dell’intelligence militare russa, e la figlia Yulia, 33 anni, sono stati trovati privi di coscienza in un centro commerciale a Salisbury, nella contea dello Wiltshire, nel Regno Unito, dove vivono da alcuni anni. I due sono stati esposti a una sostanza velenosa, molto probabilmente un agente nervino (vedi sotto).

Cosa sappiamo su Sergej Skripal

Nel 2006 Sergej Skripal stato condannato dalla Russia a 13 anni di carcere dopo che era stato scoperto di aver passato informazioni importanti al servizio segreto di intelligence del Regno Unito, in cambio di 100mila sterline. Quelle informazioni importanti riguardavano le identità degli agenti segreti russi che lavoravano sotto copertura in Europa.

Nel luglio 2010 fu uno dei quattro detenuti rilasciati da Mosca in cambio di dieci spie russe arrestate dall’FBI, nell’ambito di uno scambio. Skripal aveva ricevuto la grazia dall’allora presidente Dmitry Medvedev, oggi primo ministro, ed era subito volato nel Regno Unito, dove aveva ottenuto asilo politico.

All’indomani del suo improvviso malore, la Russia ha negato qualsiasi coinvolgimento. Mosca insiste nel dire che non ha “informazioni” su ciò che potrebbe aver portato all’incidente, ma si dice pronta a cooperare nelle indagini della polizia se richiesto.

Poco prima di essere ritrovati in stato di incoscienza Sergej Skripal e la figlia erano stati visti camminare in un vicolo che portava verso un ristorante.

Un testimone oculare ha raccontato di averli poi visti seduti su una panchina: lei sembrava svenuta, mentre lui stava facendo “strani movimenti con la mano, guardando il cielo”.

I parenti di Sergej Skripal hanno detto alla sezione russa della BBC che l’ex spia riteneva che i servizi speciali di Mosca potessero seguirlo in qualsiasi momento.

La moglie di Skripal, il fratello maggiore e suo figlio sono morti negli ultimi due anni, alcuni in circostanze misteriose, la famiglia crede.

La vicenda ricorda quella di Aleksandr Litvinenko, agente dei servizi segreti russi morto nel 2006 a Londra causa di un avvelenamento da polonio210 in circostanze poco chiare.

Come siamo arrivati all’espulsione dei diplomatici russi

Nei giorni scorsi la premier del Regno Unito, Theresa May, aveva accusato direttamente il governo russo di essere dietro all’avvelenamento dell’ex spia sovietica, poi passata al servizio dei servizi segreti di sua maestà, Sergej Skripal e della figlia Yulia, avvenuto nella città britannica di Salisbury. “È altamente probabile che sia stata la Russia”, sono state le parole usate dal primo ministro May.

Oltre all’ex agente segreto e a sua figlia, sono decine le persone rimaste contagiate nell’attentato avvenuto nella cittadina nel sud dell’Inghilterra e sono centinaia i cittadini a cui viene ora consigliato di lavare vestiti e oggetti personali per eliminare le tracce dell’agente chimico utilizzato. La sostanza, esaminata dai laboratori militari britannici, risulta appartenere a un gruppo di gas nervini chiamati Novichok e prodotti in Russia.

May ha detto che, alla luce di questi esami, esistono solo due possibilità: che l’attacco sia stato direttamente ordinato da Mosca, oppure che la Russia “abbia perso il controllo” dei propri arsenali chimici

Ma Putin aveva risposto: “Prima arrivate in fondo alle indagini e poi ne riparliamo”. Anche il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, aveva detto la sua: “La Russia non ha nulla a che fare con il caso dell’ex agente dei servizi russi avvelenato in Gran Bretagna insieme alla figlia e non risponderà all’ultimatum del Regno Unito sino a che Londra non le darà accesso alle analisi sulla componente tossica”.

Novichok: cos’è, e che effetti ha sul corpo, l’agente nervino usato per uccidere l’ex spia russa Skripal

La sostanza che ha provocato l’avvelenamento, esaminata dal Laboratorio di scienza e tecnologia della difesa britannica (DSTL), risulta appartenere a un gruppo di gas nervini chiamati Novichok e prodotti in Russia.

Agenti nervini Novichok

Il nome Novichok significa “nuovo arrivato” in russo e si attribuisce a un gruppo di agenti nervini avanzati sviluppati dall’Unione Sovietica negli anni Settanta e Ottanta.

Si tratta di armi chimiche di quarta generazione, sviluppate sotto un programma sovietico chiamato “Foliant“.

Nel 1999, i funzionari della difesa degli Stati Uniti si sono recati in Uzbekistan per contribuire allo smantellamento e alla decontaminazione di uno dei più grandi impianti di analisi delle armi chimiche dell’Unione Sovietica.

Secondo un anziano disertore dell’esercito russo, i sovietici utilizzavano l’impianto per produrre e testare piccoli lotti di Novichok.

L’ex militare ha anche rivelato che questi agenti nervini sono stati progettati per sfuggire al rilevamento da parte degli ispettori internazionali.

Il Novichoks A-230 è stimato essere dalle 5 alle 8 volte più tossico del gas nervino VX, classificato dalle Nazioni Unite come arma di distruzione di massa e usata, secondo gli Stati Uniti, anche per l’omicidio del fratellastro del presidente nordcoreano Kim Jong-un nel febbraio 2017.

“Questo è un agente più pericoloso e sofisticato del Sarin o del VX ed è più difficile da identificare”, ha affermato il professor Gary Stephens, esperto di farmacologia all’Università di Reading, alla Bbc.

Sono state prodotte numerose varianti del Novichoks A-230 e una di queste, detta A-232, è stata usata ufficialmente dall’esercito russo come base per un’arma chimica nota come Novichok-5.

Mentre alcuni agenti di Novichok si presentano in forma liquida, si ritiene che altri tipi esistano anche in forma solida. In questo modo la sostanza potrebbe essere dispersa come una polvere finissima.

Gli agenti chimici come il Novichok possono anche prendere la forma delle così dette “armi binarie”. L’agente nervino, in questo caso, viene scisso e conservato in due elementi chimici distinti e molto meno tossici.

Solo quando vengono mescolati, questi reagiscono producendo l’agente tossico attivo. In questo modo gli agenti sono più facili da trasportare, maneggiare e conservare, diventando tossici solo se miscelati.

“Uno dei motivi principali per cui questi agenti sono sviluppati è perché le loro parti componenti non sono nella lista bandita”, afferma il professor Stephens.

“Significa che le sostanze chimiche che vengono mescolate per crearlo sono molto più facili da consegnare senza alcun rischio per la salute del corriere”.

I Novichok, progettati per essere più potenti di altre armi chimiche, iniziano a fare effetto molto rapidamente, da 30 secondi a 2 minuti dall’utilizzo.

È probabile che la via principale di esposizione sia attraverso l’inalazione, sebbene possano anche essere assorbiti attraverso la pelle.

Agenti nervini Novichok: che effetti hanno sul corpo

Si ritiene che gli agenti di Novichok abbiano effetti simili ad altri agenti nervini. Agiscono bloccando i recettori dai nervi ai muscoli, causando il collasso di molte funzioni corporee.

I sintomi includono gli occhi bianchi, dovuti al restringimento delle pupille, convulsioni, salivazione accentuata e, nel peggiore dei casi, il coma, l’insufficienza respiratoria e la morte.

Nel maggiore dei casi causano un rallentamento del cuore e la restrizione delle vie respiratorie, portando alla morte per asfissia.

Alcune varianti di Novichok sono state specificamente progettate per resistere agli antidoti degli agenti nervini tradizionali.

 

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