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Home » Esteri

11 settembre, un report svela il ruolo del Regno Unito nei casi di tortura

Immagine di copertina
Detenuti di Guantanamo

I rapporti stabiliscono che l'MI6 e MI5 sono stati coinvolti in centinaia di casi di tortura e in decine di casi di consegne di sospettati

Le agenzie di intelligence britanniche hanno preso parte alla tortura e al rapimento di persone sospettate di terrorismo a seguito degli attentati dell’11 settembre, secondo quanto stabilito da due rapporti del Comitato parlamentare di intelligence e sicurezza.

S&D

I rapporti appena pubblicati sono una delle accuse più schiaccianti  contro l’intelligence britannica, dato che rivelano che i casi di tortura e di consegna dei sospettati sono molto più numerosi di quanto era già stato riportato in precedenza.

Anche se non ci sono prove contro gli agenti che hanno preso direttamente parte alle torture sui detenuti, i rapporti stabiliscono che l’agenzia MI6 e il servizio nazionale MI5 sono stati coinvolti in centinaia di casi di tortura e in decine di casi di consegne di sospettati.

Il comitato afferma che le agenzie erano consapevoli “in un primo momento” del maltrattamento subito dai detenuti da parte degli Stati Uniti e di altri paesi.

In 2 casi tra l’altro il personale del Regno Unito aveva preso parte alle “pratiche di maltrattamenti amministrati da altri”. Uno dei due casi è stato vagliato dalla polizia metropolitana, mentre il secondo deve ancora sottoposto a procedure investigative approfondite.

Jack Straw, il segretario del ministero degli  Esteri dal 2001 al 2006, sarà interrogato per capire cosa sapeva e perché non ha mai richiesto un briefing, dato che le accuse di torture e consegne di sospettati erano già state diffuse dalla stampa in quel periodo.

Un passaggio chiave del rapporto afferma che l’MI6 “ha richiesto e ottenuto l’autorizzazione dal sottosegretario” per i costi di finanziamento di un aeromobile utilizzato per una consegna di un detenuto.

Una delle due relazione racconta gli episodi di maltrattamento e di consegna dei prigionieri avvenuti tra il 2001 e il 2010, mentre il secondo prende in considerazione questioni più attuali.

“Abbiamo scoperto 13 episodi in cui il personale del Regno Unito ha assistito in prima persona al maltrattamento di un detenuto, 25 in cui il personale britannico era stato informato dai detenuti di essere stati maltrattati e 128 episodi in cui i funzionari dell’intelligence erano stati informati dai colleghi stranieri su altri casi di maltrattamento”.

In 232 casi il personale del Regno Unito ha continuato a fornire informazioni ad altri servizi di intelligence stranieri nonostante fossero a conoscenza o avessero il sospetto di episodi di maltrattamenti.

Inoltre il report parla di “198 casi in cui il personale del Regno Unito ha ricevuto informazioni  che erano state ottenute dai servizi stranieri dopo aver maltrattato i detenuti, o senza avere alcuna indicazione sul modo in cui il detenuto era stato trattato. In questi ultimi casi i servizi britannici avrebbero dovuto sospettare la presenza di maltrattamenti “.

Il comitato ha anche individuato 3 casi in cui singoli funzionari di MI6 o MI5 hanno prestato o offerto di fornire un contributo finanziario ad altri per condurre un’operazione di consegna.

In 28 casi, le agenzie hanno suggerito, pianificato o concordato le operazioni di consegna proposte da altri paesi.

Il report stabilisce che il quartier generale era a conoscenza dei maltrattamenti compiuti dagli Stati Uniti ai danni di 38 detenuti nel solo 2002, ma non ha preso seriamente in considerazione la questione.

“Che gli Stati Uniti ed altri stessero maltrattando i detenuti è fuori dubbio, così come il fatto che le agenzie e l’intelligence della difesa ne fossero a conoscenza in un primo momento “, si legge  nel rapporto.

“Lo stesso vale per le consegne: non c’è stato alcun tentativo di identificare i rischi e di formulare una risposta adeguata da parte del Regno Unito. Non c’è stata alcuna comprensione degli scopi delle operazioni di consegna e nessuna politica chiara”.

Il presidente della commissione, Dominic Grieve, ha dichiarato che il primo ministro britannico gli ha negato l’accesso alle personalità chiave appartenenti all’intelligence, e che di conseguenza la commissione ha dovuto porre fine all’inchiesta.

Inoltre, Grieve ha affermato che i rapporti sono stati pubblicati adesso perché ha ritenuto che le informazioni raccolte finora dovrebbero essere rese di pubblico dominio, data la loro importanza.

I rapporti stabiliscono che vi sono prove del coinvolgimento diretto di agenti dell’MI6 e di un ufficiale militare britannico nel maltrattamento di alcuni detenuti nella base aerea di Bagram, in Afghanistan,

I sospettati sono stati sottoposti a privazione del sonno, fame e al situazioni di forte stress.

L’inchiesta è stata commissionata da David Cameron nel 2010 ed era stata inizialmente affidata ad un ex giudice.  A causa della mancanza di risposta, l’inchiesta è stata trasmessa al comitato di intelligence.

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