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Home » Esteri

“Putin non controlla più la sua cerchia”, mistero sulle voci (smentite) della portavoce Zakharova

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Putin sarebbe “incapace di controllare quello che viene detto” all’interno della sua cerchia più stretta, sempre più insofferente verso la situazione in cui versa la Russia, isolata dal contesto internazionale e costretta in una guerra che si sta trascinando oltre i tempi inizialmente previsti.

Le voci sarebbero state messe in circolo dalla portavoce del Ministero degli Esteri del Cremlino Maria Zakharova, secondo quanto afferma l’Institute for the study of war, un think tank americano con sede a Washington. Sul suo canale Telegram, Zakharova ha bollato tutte queste indiscrezioni come “fake” parlando di un “ennesimo attacco informativo”. Ma gli scricchiolii all’interno del Cremlino si fanno sempre più evidenti: il capo della Wagner Prigozhin negli ultimi tempi ha dato degli “incompetenti” ai vertici delle Forze armate e allo stesso ministro della Difesa Sergej Shoigu. L’accusa è di non riconoscere i meriti dei suoi paramilitari e di non rifornirli a sufficienza.

Come molti altri attori coinvolti nella guerra in Ucraina, Prigozhin vorrebbe un conflitto più aspro, che porti addirittura ad azioni dirette contro la Nato in Europa. Lo supporta in questa crociata l’ex presidente Medvedev, che in diversi talk televisivi insiste su iniziative più “incisive” pur non nominando mai Putin. A loro si aggiunge il leader ceceno Ramzan Kadyrov, che rivendica più potere e vorrebbe estendere all’intero esercito di Mosca le regole del suo battaglione.

L’ex leader indipendentista del Donbass Igor Girkin è più sfacciato nei riferimenti: a dicembre, in un post su Telegram, ha insinuato che ai vertici non ci si preoccupa degli attacchi ucraini in Russia perché se dovesse venire colpita la capitale “il presidente, il governo, l’assemblea federale e la leadership delle corporazioni statali verrebbero semplicemente evacuati oltre gli Urali”.

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