Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:37
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Putin e la minaccia nucleare: “Sospendiamo il trattato New Start”. Cos’è e cosa prevede il trattato

Immagine di copertina

Vladimir Putin, nel discorso sullo stato della nazione all’Assemblea federale russa, durato un’ora e 45 minuti, davanti a entrambe le camere del parlamento, attacca l’Occidente e fa un annuncio: la Federazione russa sospende la sua partecipazione al New Start Treaty, il nuovo trattato sulla riduzione delle armi nucleari ancora in vigore con gli Usa.

“Sospendiamo il trattato, ma non ce ne ritiriamo”, ha sottolineato Putin, che ha anche invitato il ministero della Difesa e Rosatom ad essere pronti per dei test sulle armi nucleari.

“Non le useremo mai per primi, ma se lo faranno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti. Nessuno deve farsi illusioni: la parità strategica non deve essere infranta”, ha precisato.

Cosa prevede il trattato Start

Il nuovo trattato Start (New Strategic Arms Reduction Treaty) sulla limitazione delle armi nucleari, di cui oggi Vladimir Putin ha detto che la Russia intende sospendere l’applicazione, fu firmato a Praga l’8 aprile del 2010 dagli allora presidenti Usa, Barack Obama, e russo, Dmitri Medvedev.

Entrato in vigore nel febbraio del 2011, il trattato dovrebbe durare fino a febbraio del 2026 (fu prorogato nel 2021). Il trattato New START ha sostituito un trattato precedente (Trattato tra gli Stati Uniti d’America e la Federazione Russa sulle riduzioni dell’offensiva strategica, SORT) che sarebbe comunque scaduto nel 2012, ma soprattutto ha sostituito il trattato START I, scaduto nel dicembre 2009 mentre i trattati START II e START III non sono mai entrati in vigore.

Quello che è importante comprendere è che il trattato non limita il numero di testate nucleari che possono essere immagazzinate ma quelle che possono essere dispiegate. I due paesi possono dispiegare (rendere pronte al lancio immediato) al massimo 1550 testate nucleari, un calo effettivo, di circa due terzi, rispetto ai limiti contenuti nel trattato START I. Il numero delle testate schierate, in ogni caso, può superare le 1550 unità (anche se non di molto per limiti pratici) in quanto nei limiti imposti nel trattato vengono conteggiati solo i bombardieri ma questi ultimi possono trasportare più di una testata.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”