Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il primo discorso di Aung San Suu Kyi alle Nazioni Unite di New York

Immagine di copertina

L'attuale ministra degli Esteri birmana ha affrontata la delicata questione legata alla condizione della minoranza musulmana discriminata nel suo paese

Mercoledì 21 settembre, Aung San Suu Kyi è intervenuta alle Nazioni Unite. Si tratta del primo discorso ufficiale pronunciato dalla leader birmana in occasione dell’annuale Assemblea Generale dell’Onu, in corso questi giorni al Palazzo di Vetro di New York. 

Attualmente ministra degli Esteri, San Suu Kyi per anni è stata costretta agli arresti e privata di ogni libertà dalla giunta militare a cui il suo partito si contrapponeva. 

Davanti a 135 capi di stato e altrettante delegazioni, la leader birmana ha espresso le sue speranze per un mondo “senza rabbia, avidità, paura e ignoranza”, e ha poi affrontato un argomento delicato come la situazione della minoranza musulmana in Birmania discriminata, che per lungo tempo ha attirato diverse critiche sulla stessa San Suu Kyi. 

“In questi ultimi anni il mondo ha focalizzato la sua attenzione sulla situazione dello stato di Rakhine nel nostro paese. Come membro responsabile della comunità delle nazioni noi non temiamo il giudizio internazionale. Noi cerchiamo una soluzione sostenibile che porterà alla pace, alla stabilità e allo sviluppo di tutte le comunità nello stato”.

Pur non citandoli espressamente, il capo della diplomazia birmana ha voluto affrontare la questione legata ai diritti della minoranza musulmana dei rohingya. E lo ha fatto dalla tribuna delle Nazioni Unite. 

Da tempo, i rohingya sono vittime di una vera e propria persecuzione in Birmania. Il fatto che siano di religione musulmana, in un paese a maggioranza buddista, ha portato all’adozione di politiche discriminatorie nei loro confronti, che comprendono l’arresto arbitrario, la tortura, le esecuzioni sommarie e la confisca dei terreni. 

Dei 3,5 milioni di membri appartenenti alla comunità rohingya, più di 120mila sono stati costretti negli ultimi tre anni a lasciare il territorio birmano, nella speranza di trovare asilo nelle vicine Thailandia e Malesia.

(Donne appartenenti alla minoranza musulmana dei rohingya. Credit: Reuters)


La stessa San Suu Kyi è stata fortemente criticata a livello internazionale anche dai suoi sostenitori più forti, per il suo silenzio sull’oppressione dei rohingya, considerati dalle Nazioni Unite come la minoranza più perseguitata nel mondo. 

San Suu Kyi si è detta disponibile a sostenere il lavoro di un comitato istituito dal governo birmano su questa delicata questione, che sarà guidato dall’ex Segretario Generale dell’Onu, Kofi Annan. 

“C’è stata una persistente opposizione da parte di alcuni nella creazione di questo comitato”, ha sottolineato San Suu Kyi. “Ma siamo determinati a perseguire nei nostri sforzi per raggiungere  l’armonia, la pace e la prosperità nel Rakhine (Birmania occidentale), che ospita la maggior parte di questa minoranza composta da un milione di abitanti. 

La leader birmana ha promesso “di opporsi fermamente a ogni forma di intolleranza e di pregiudizi”, promuovendo i diritti umani e chiedendo che “la comunità internazionale fornisse il suo supporto in modo costruttivo”. 

Numerosi rohingya sono presenti in Birmania da decenni, ma sono ancora considerati alla stregua di immigrati clandestini privi di documenti di identità, a cui è vietato ogni accesso agli ospedali, alle scuole e al mercato del lavoro. 

(Qui sotto il video del suo intervento)


Ti potrebbe interessare
Esteri / Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran: colpita una base militare a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”. Blinken: "Usa non coinvolti"
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi
Esteri / Brasile, porta il cadavere dello zio in banca per fargli firmare un prestito: arrestata
Ti potrebbe interessare
Esteri / Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran: colpita una base militare a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”. Blinken: "Usa non coinvolti"
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi
Esteri / Brasile, porta il cadavere dello zio in banca per fargli firmare un prestito: arrestata
Esteri / Michel: “Iran è una minaccia non solo per Israele, va isolato”. Teheran: “Potremmo rivedere la nostra dottrina nucleare di fronte alle minacce di Israele”
Esteri / La scrittrice Sophie Kinsella: “Ho un cancro al cervello, sto facendo chemioterapia”
Esteri / Serie di attacchi di Hezbollah al Nord di Israele: 18 feriti. Tajani: “G7 al lavoro per sanzioni contro l’Iran”. Netanyahu: “Israele farà tutto il necessario per difendersi”
Esteri / Copenaghen, distrutto dalle fiamme gran parte dell’edificio della Borsa | VIDEO
Esteri / L’Iran minaccia l’uso di un’arma “mai usata prima”. L’Onu: “Sono 10mila le donne uccise a Gaza dall’inizio della guerra, 19 mila gli orfani”
Esteri / Stati Uniti, Trump: “Il mio processo è un attacco all’America”
Esteri / Iran a Onu invoca il diritto all’autodifesa. Macron: “Risposta sproporzionata. Isolare Teheran e aumentare le sanzioni”. Media: "Israele risponderà all’Iran, ma senza scatenare una guerra regionale"