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Home » Esteri

Aung San Suu Kyi ha incontrato il presidente del Myanmar

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Il premio Nobel ha incontrato Thein Sein mercoledì 2 dicembre per la prima volta da quando la Lega nazionale per la Democrazia ha vinto le elezioni

La leader del partito Lega nazionale per la Democrazia (Nld) e premio Nobel Aung San Suu Kyi ha incontrato il presidente del Myanmar Thein Sein mercoledì 2 dicembre per discutere il trasferimento pacifico del potere al suo partito, per la prima volta dopo la vittoria alle elezioni dell’8 novembre 2015.

S&D

I due leader si sono incontrati nella residenza del presidente a Naypyidaw, la capitale del Paese. L’incontro sarebbe durato 45 minuti, secondo quanto dichiarato da Ye Htut, portavoce di Thein Sein. 

Successivamente Suu Kyi ha incontrato Min Aung Hlaing, capo supremo delle forze armate, in seguito nel pomeriggio. Si tratta del primo da quando l’ha apertamente contrastato nel giugno 2015, sostenendo l’influenza di Hlaing sui legislatori dell’esercito.

Aung San Suu Kyi desidera un esordio tranquillo per il nuovo governo, sarà cruciale per il suo partito trovare dei punti di incontro con l’esercito, che in Myanmar continua ad avere un considerevole potere in questa fase di transizione alla democrazia.

Una delle prime azioni di Suu Kyi in seguito alla vittoria nelle elezioni, è stata quella di richiedere un incontro riconciliatorio con l’ex generale riformista e presidente Thein Sein e il comandante delle forze armate Min Aung Hlaing. Gli incontri si sono tenuti mercoledì 2 dicembre.

Secondo quanto dichiarato dal portavoce del presidente, è stato aperto “un canale di comunicazione tra entrambe le parti”. Ye Htut ha anche aggiunto che i Suu Kyi e il presidente del Myanmar “si sono concentrati principalmente sul tranquillo e pacifico trasferimento al futuro governo delle responsabilità della nazione e sulla cooperazione tra le due parti per fare in modo che il popolo non abbia preoccupazioni”.

Quando la nuova amministrazione si insedierà all’inizio del 2016, sarà la prima volta dal 1960 che un governo eletto democraticamente prenderà potere in Myanmar, un Paese dove l’esercito ha regnato per decenni.

Proprio a causa del ruolo dell’esercito nel Paese, è probabile che la costituzione del Myanmar sarà uno dei punti di tensione tra il partito di Aung San Suu Kyi e le forze militari. L’attuale costituzione è, infatti, il simbolo dell’intesa tra le forze armate e l’attuale governo sostenuto dall’esercito. Tra i limiti della carta fondamentale c’è una norma che impedisce a Suu Kyi di diventare presidente del Myanmar.

Vista la fase di transizione la Lega nazionale per la Democrazia dovrà necessariamente trovare il supporto dell’esercito per governare il Paese. Suu Kyi ha dichiarato di voler lavorare con l’esercito, ma ha anche chiaramente affermato che alcune parti della costituzione dovranno essere cambiate e per fare ciò ci sarà comunque bisogno del supporto dell’esercito, che detiene un quarto dei seggi del parlamento.

Non è certo se il partito di Aung San Suu Kyi, quando si insedierà, deciderà di prendere dei rischi spingendo per una riduzione del ruolo politico delle forze armate, o meno. 

Nonostante ciò, sia il presidente, sia il capo supremo delle forze armate del Myanmar hanno accettato la vittoria alle elezioni della Lega nazionale per la Democrazia e hanno offerto il proprio supporto assicurando una transizione pacifica del potere al nuovo governo. Il passaggio di consegne avverrà tra i mesi di febbraio e aprile del 2016.

Leggi anche: Il destino del Myanmar è nelle mani di Aung San Suu Kyi

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