Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

“Le armi devono tacere!”: l’appello dell’ala sinistra della SPD per la pace in Ucraina

Immagine di copertina

Quaranta politici del partito SPD hanno firmato un’appello intitolato “Le armi devono tacere!”. Nel testo chiedono agli stati occidentali di ridurre l’invio di armi per concentrare gli sforzi nella costruzione di trattative diplomatiche che pongano fine alla guerra in Ucraina. Oltre a evocare “le morti e la distruzione” causate dal conflitto che dura da sei mesi e i suoi effetti sull’economia europea, l’ala sinistra del partito del cancelliere Olaf Scholz avverte sul pericolo di un conflitto nucleare. “La NATO o i singoli Stati occidentali non devono diventare parte in causa, perché questo significherebbe inevitabilmente l’espansione della guerra in una terza guerra mondiale, possibilmente nucleare – scrivonoLa spirale dell’escalation deve essere fermata. Pertanto, ad ogni consegna di armi, è importante soppesare e considerare attentamente dove si trova la “linea rossa” che potrebbe essere percepita come un’entrata in guerra e provocare reazioni corrispondenti”.

Secondo i firmatari del documento sarebbe indispensabile muoversi verso un cessate il fuoco. L’auspicio è che si ricorra a una maggiore comunicazione con gli stati neutrali come l’India e la Cina perché intercedano in quanto mediatori. A gestire i negoziati finora è stata la Turchia, che è uno stato membro della NATO. Poco più di una settimana fa, Erdogan aveva dichiarato che la Crimea deve tornare ad essere un territorio ucraino, spostando cosi l’asse delle trattative verso le posizioni occidentali. Da est è arrivata l’accusa di Gennady Gatilov, il rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite di Ginevra, secondo cui gli Stati Uniti e gli altri Paesi della NATO avrebbero fatto pressioni sull’Ucraina affinché abbandonasse i negoziati, riporta il Financial Times. “Ora non vedo alcuna possibilità di contatti diplomatici – ha detto Gatilov al giornale – E più il conflitto andrà avanti, più sarà difficile trovare una soluzione diplomatica”. È questa situazione di incomunicabilità che i firmatari dell’appello denunciano. “Questa guerra non conoscerà vincitori militari. Il proseguimento della guerra provocherà solo più morti e distruzione. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco il prima possibile come punto di partenza per negoziati di pace completi.”.

Inizia così a cedere il blocco favorevole all’invio di armi pesanti all’Ucraina che finora era totalmente in linea con le ambizioni della NATO sul fronte est europeo. “Siamo scettici o addirittura negativi sui piani di riarmo. La NATO spende già molto di più per gli armamenti rispetto alla Russia” si può leggere nell’appello. Una posizione radicalmente opposta a quella del cancelliere Scholz. Proprio il giorno prima che la ribellione dei suoi compagni di partito fosse resa nota, aveva postato su Twitter delle foto dei panzer tedeschi consegnati all’Ucraina. “Stiamo consegnando 30 panzer Gepard di cui c’è urgente bisogno. La metà di loro è già lì. Un contributo importante alla lotta per la libertà dell’Ucraina.” ha scritto nel suo post il cancelliere tedesco.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”