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Pistorius rilasciato, fuori dal carcere dopo 9 anni. La madre della ex uccisa: “Siamo noi a scontare l’ergastolo”

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Pistorius rilasciato, fuori dal carcere dopo 9 anni. La madre della ex uccisa: “Siamo noi a scontare l’ergastolo”

È uscito dal carcere Oscar Pistorius, l’ex atleta paralimpico condannato per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp. Dopo quasi 9 anni trascorsi dietro le sbarre, il corridore sudafricano è da oggi in libertà vigilata.

Ricordato come “Blade Runner” per le lame che rimpiazzavano i suoi arti inferiori amputati, Pistorius fu il primo atleta disabile a competere in una gara olimpica, a Londra nel 2012.

Un comunicato rilasciato all’alba di oggi dal ministero della Giustizia sudafricano ha confermato che il 37enne è stato rilasciato stamattina dalla prigione di Atteridgeville, a pochi chilometri dalla capitale Pretoria.

Era stato condannato a 13 anni e cinque mesi per l’omicidio della modella 29enne Reeva Steenkamp, alle prime ore del giorno di San Valentino del 2013. Le aveva sparato ripetutamente attraverso la porta di un bagno, spiegando di averla scambiata per un ladro. Secondo l’accusa invece l’aveva uccisa volontariamente a seguito di un litigio. La condanna definitiva è arrivata nel 2017, al termine di una lunga vicenda giudiziaria.

Dopo il rilascio dovrà sottostare a tutti i vincoli della libertà vigilata, tra cui il divieto di consumare alcolici e di rilasciare interviste alla stampa oltre all’obbligo di frequentare corsi per gestire la rabbia. “Pistorius sarà monitorato fino alla data di scadenza della sua pena, nel 2029. L’elevato profilo pubblico legato a Pistorius non lo rende diverso dagli altri detenuti né giustifica un trattamento incoerente con la legge”, riporta il comunicato del ministero della Giustizia. “Per esempio, dovrà sempre trovarsi a casa in determinate ore del giorno. Non potrà consumare alcol e altre sostanze proibite. Sarà inoltre obbligatoria la partecipazione ad altri programmi di riabilitazione”.

La madre della vittima, June Steenkamp, ha detto di aver accettato la decisione, specificando però che è la famiglia di Reeva a dover “scontare l’ergastolo”.

“C’è stata giustizia per Reeva? Oscar ha scontato una pena sufficiente? Non ci potrà mai essere giustizia se la persona che ami non torna più e nessuna pena scontata ci riporterà indietro Reeva”, ha detto in una nota. “Noi che restiamo, siamo quelli che scontano l’ergastolo”. E il suo “unico” obiettivo dichiarato ora è concentrarsi sulla “Reeva Rebecca Steenkamp Foundation”. June ha sottolineato che lei e suo marito Barry, morto nel settembre dello scorso anno, non sono mai riusciti ad accettare la morte di Reeva e il modo in cui è avvenuta. “Il 14 febbraio 2013 è il giorno in cui la vita è cambiata per sempre. Il giorno in cui il Sudafrica ha perso il suo eroe, Oscar Pistorius, e il giorno in cui io e Barry abbiamo perso la nostra preziosa figlia, Reeva, per mano di Oscar”, ha detto.

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