La morte del “Pelè della Palestina” indigna il mondo del calcio: Salah e Cantona contro Uefa e Israele
Il calciatore palestinese Suleiman Obeid è stato ucciso dall’esercito israeliano mentre aspettava di ricevere gli aiuti umanitari nel sud della Striscia di Gaza
Suleiman Obeid, uno dei calciatori più forti della storia della Nazionale palestinese, di cui è stato anche capitano, nei giorni scorsi è stato ucciso dall’esercito israeliano mentre era in fila per gli aiuti umanitari nel sud della Striscia di Gaza. Soprannominato il “Pelè palestinese”, Obeid, 41 anni e padre di cinque figli, nel corso della sua carriera da attaccante aveva segnato oltre 100 gol vincendo diverse volte il titolo di capocannoniere del campionato. Il calciatore palestinese è stato ricordato anche dall’Uefa, il massimo organismo calcistico europeo, con un tweet piuttosto asciutto che ha destato non poche polemiche. Nel post, infatti, Obeid viene ricordato come colui che “ha dato speranza a innumerevoli bambini, anche nei momenti più duri”.
Can you tell us how he died, where, and why? https://t.co/W7HCyVVtBE
— Mohamed Salah (@MoSalah) August 9, 2025
Un messaggio che non è piaciuto a Mohamed Salah, calciatore egiziano e stella del Liverpool, che si è scagliato proprio contro l’Uefa scrivendo sempre sui social: “Potreste dirci come, dove e perché è morto?”. Nei giorni scorsi, invece, l’ex giocatore del Manchester United, Éric Cantona, aveva espresso tutta la sua indignazione per la morte di Obeid affermando: “Per quanto ancora lasceremo che continui questo genocidio? Palestina libera!”.
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