Trump ha annunciato nuove importanti sanzioni contro la Corea del Nord
"Il nuovo ordine esecutivo taglierà le fonti di entrate che finanziano il regime di Pyongyang per sviluppare le armi più letali conosciute dall’umanità", ha detto il presidente statunitense
“Questo ordine rafforza in modo significativo l’autorità per colpire individui, società, istituti che finanziano e facilitano il commercio con la Corea del Nord. Voglio essere chiaro, questo ordine prende di mira un solo paese, e questo paese è la Corea del Nord”.
Con queste parole il presidente Donald Trump ha annunciato di aver firmato l’ordine esecutivo che impone nuove sanzioni alla Corea del Nord, poco prima del vertice alle Nazioni Unite con il premier giapponese Shinzo Abe e il presidente sudcoreano Moon Jae-in.
“Lo sviluppo di armi e missili da parte della Corea del Nord è una grave minaccia alla pace e alla sicurezza in questo mondo ed è inaccettabile che altri sostengano finanziariamente questo regime canaglia criminale”, ha detto ancora Trump.
“Il nuovo ordine esecutivo taglierà le fonti di entrate che finanziano gli sforzi della Corea del Nord per sviluppare le armi più letali conosciute dall’umanità”, ha concluso il presidente statunitense.
Precedenti sanzioni erano state approvate lo scorso 11 settembre dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
All’inizio di questa settimana, nel suo primo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Trump si era rivolto al leader della Corea del Nord, Kim Jong Un, appellandolo “rocket man”, e definendo il lancio del missile balistico del 15 settembre “una missione suicida”.
Secondo il presidente degli Stati Uniti, Pyongyang è una minaccia per tutto il mondo e, nonostante l’approvazione unanime delle sanzioni imposte alla Corea del Nord l’11 settembre, tutte le nazioni hanno il dovere di “fare di più”.
Gli appelli dalla Corea del Sud
“Pyongyang scelga il dialogo. Seul non vuole il collasso della Corea del Nord. Se Pyongyang decide anche adesso di stare dalla parte giusta della storia siamo pronti ad assisterla”, ha detto il presidente sudcoreano Moon Jae-in durante il suo intervento nell’Assemblea Generale Onu.
“Il regime deve immediatamente scegliere la strada del dialogo”, ha precisato, chiedendo “di abbandonare politiche ostili verso altri Paesi e porre fine alla politica nucleare in modo chiaro e irreversibile”.
Intanto, il segretario della Difesa statunitense Jim Mattis lunedì 18 settembre ha aperto all’esistenza di una possibile opzione militare contro la Corea del Nord che potrebbe proteggere Seul da un feroce contrattacco, ma non ha voluto precisare di che possibilità si tratti o se questa implichi l’uso di armi letali.
Stati Uniti e Corea del Sud hanno svolto lunedì esercitazioni militari congiunte. La Corea del Sud, alleata degli Stati Uniti, è facilmente raggiungibile per le armi nucleari e convenzionali di Pyongyang, per cui un’azione militare contro la Corea del Nord potrebbe provocare molte vittime su entrambi i fronti.
Le sanzioni precedenti approvate dall’Onu
Lunedì 11 settembre il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità una risoluzione che impone nuove sanzioni economiche alla Corea del Nord dopo il suo ultimo test nucleare.
La risoluzione approvata, originariamente proposta dagli Stati Uniti, prevede in particolare:
- la restrizione delle importazioni petrolifere da parte di Pyongyang, il cui principale fornitore è la Cina
- il divieto di esportazioni tessili da parte del paese asiatico, per un valore complessivo di oltre 700milioni di dollari all’anno
- una serie di provvedimenti al fine di limitare la possibilità dei cittadini nordcoreani di lavorare all’estero