Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 09:45
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Come ha reagito Netanyahu alla risoluzione Onu contro gli insediamenti

Immagine di copertina

Il primo ministro israeliano ha dichiarato che lo stato ebraico riconsidererà i suoi rapporti con le Nazioni Unite e i paesi che hanno promosso la mozione

Dopo il voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che, grazie all’astensione del rappresentante degli Stati Uniti, ha adottato una risoluzione contro gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele riconsidererà i suoi rapporti con le Nazioni Unite.

Netanyahu ha detto che non rispetterà la risoluzione passata con 14 voti a favore venerdì 23 dicembre 2016, ricevendo il plauso dei leader palestinesi, e che ha chiesto al ministro degli Esteri di rivalutare nell’arco di un mese tutti i contatti di Tel Aviv con le Nazioni Unite, inclusi i fondi erogati alle istituzioni Onu e la presenza dei rappresentanti Onu in Israele.

Una risposta forte, quella di Israele, che per la prima volta non ha potuto contare sull’appoggio degli Stati Uniti. Washington, infatti, aveva sempre protetto lo stato ebraico da qualsiasi risoluzione di condanna, ma non questa volta, nonostante il presidente eletto Donald Trump chiedesse a gran voce l’ennesimo veto.

La risoluzione, il cui testo era stato redatto dall’Egitto, è stata promossa da Malesia, Nuova Zelanda, Senegal e Venezuela dopo che il Cairo l’aveva ritirata in seguito alle dichiarazioni contro di essa di Trump.

La mozione chiede a Israele di mettere immediatamente fine a tutte le attività di insediamento nei territori palestinesi occupati inclusa Gerusalemme est e definisce gli insediamenti una violazione flagrante del diritto internazionale e un grave ostacolo al raggiungimento della soluzione dei due stati per una pace giusta e durevole.

Mentre Israele non ha relazioni diplomatiche né con il Venezuela né con la Malesia, Tel Aviv ha ordinato ai suoi ambasciatori in Nuova Zelanda e Senegal di tornare in patria per consultarsi sulle prossime mosse, e ha annunciato che interromperà tutti i programmi di aiuto rivolti al paese africano.

Sono circa mezzo milione i coloni israeliani che, sin dall’occupazione del 1967 di Cisgiordania e Gerusalemme est, hanno costruito tra i cento e i 200 insediamenti illegali. Tuttavia, Israele non li considera tali.

Il rappresentante degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite Samantha Power ha dichiarato che la risoluzione riflette i fatti sul terreno: gli insediamenti stanno crescendo velocemente e sono un serio problema per il processo di pace.

Inoltre, Power ha criticato Netanyahu dicendo che non si può al contempo sostenere di aderire alla soluzione dei due stati e avallare la costruzione di nuovi insediamenti sui territori palestinesi.

Di contro, Trump ha affidato come di consueto a Twitter le sue reazioni: “Dopo il 20 gennaio, le cose andranno diversamente alle Nazioni Uniti”, facendo riferimento al giorno in cui diventerà l’inquilino della Casa Bianca.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Media palestinesi: "Bombardata scuola a Gaza, quattro morti". Calcio, la federazione palestinese chiede alla Fifa di sospendere Israele
Esteri / Slovacchia, il primo ministro Robert Fico è "grave ma in condizioni stabili"
Esteri / L'esercito israeliano: “5 soldati a Gaza uccisi da fuoco amico”. Altre truppe israeliane verso Rafah
Ti potrebbe interessare
Esteri / Media palestinesi: "Bombardata scuola a Gaza, quattro morti". Calcio, la federazione palestinese chiede alla Fifa di sospendere Israele
Esteri / Slovacchia, il primo ministro Robert Fico è "grave ma in condizioni stabili"
Esteri / L'esercito israeliano: “5 soldati a Gaza uccisi da fuoco amico”. Altre truppe israeliane verso Rafah
Esteri / Slovacchia, il premier Robert Fico ferito a colpi di arma da fuoco: “È in pericolo di vita”
Esteri / La sacrosanta protesta degli universitari di tutto il mondo ci ricorda che la pace non è un dono, ma una conquista
Esteri / Wsj: “Biden procede con pacchetto armi a Israele da 1 miliardo”. Ue: "Con operazione Rafah relazioni con Israele a dura prova"
Esteri / Esercito israeliano: “Operazioni a a Rafah est e Jabaliya”. La Turchia: “A Gaza è genocidio”
Esteri / I tank israeliani avanzano ancora nel campo profughi di Jabalia. Netanyahu: “O noi o loro, i mostri di Hamas”. Gaza: “Più di 35mila morti”
Esteri / Morto a due mesi dal trapianto l’uomo con un rene di maiale
Esteri / Israele colpisce il Nord della Striscia di Gaza. Biden: “Se Hamas rilasciasse gli ostaggi cessate il fuoco anche domani”