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Modlareuth, il villaggio tedesco che fu diviso come Berlino

Immagine di copertina

Il muro di Berlino è stato uno dei simboli della Guerra Fredda, ma la capitale tedesca non fu l'unica città a essere divisa

Il Muro di Berlino e la conseguente divisione della città sono il simbolo per eccellenza di come la Guerra Fredda abbia influito sulla vita quotidiana dei cittadini. Ma il dramma che si è verificato nella capitale storica della Germania si verificò anche in altre zone del paese, senza avere la risonanza di Berlino e senza coinvolgere lo stesso numero di persone, ma avendo, ugualmente, le stesse drammatiche conseguenze.

Modlareuth è un villaggio della Germania, di poche decine di abitanti. Come succede anche in Italia per paesini di queste dimensioni, non è un comune autonomo e il suo pur piccolo territorio risultava diviso tra le amministrazioni di Topen, paesino della Baviera, e Gefellen, in Turingia. Nel 1945, però, quando i paesi vincitori della Seconda Guerra Mondiale si divisero la Germania, la Baviera, liberata dalle potenze occidentali, fu inserita in quella che poi divenne la Germania Ovest, mentre la Turingia, liberata dalle truppe sovietiche, andò a far parte della Germania Est, dividendo il paesino non semplicemente in due regioni diverse, ma in due paesi diversi.

Quando la divisione della Germania andò formalizzandosi, per Modlareuth quella che un tempo era una semplice divisione burocratica cui nessuno faceva caso iniziò a trasformarsi in qualcosa che avrebbe cambiato profondamente la vita del piccolo villaggio. A partire dal 1952 la Germania Est iniziò a rafforzare il proprio confine occidentale, fatto che cambiò in maniera radicale la vita nel piccolo villaggio tedesco.

Proprio al centro di Modlareuth venne infatti costruito, nel 1966, un muro alto oltre tre metri e lungo oltre 700, che divise così le poche decine di abitanti del villaggio nei due diversi settori.

I due stati tedeschi ebbero un approccio differente verso le città divise, fatto che in questo piccolo villaggio si poté notare in modo chiaro. Se la Germania Est tendeva a scoraggiare i cittadini dal vivere vicino al confine, la Germania Ovest incentivava il turismo nelle città di frontiera, anche per mostrare in maniera propagandistica le barriere costruite dalla DDR e aiutare economicamente le comunità divise. I militari statunitensi che presidiavano la frontiera avevano soprannominato il piccolo villaggio “Little Berlin”, proprio perché questo paesino riviveva, nel suo piccolo, le vicende della capitale tedesca.

Modlareuth fu quindi ben presto occupata da decine di pullman di turisti che venivano a fotografarsi sotto al muro, non celebre quanto quello di Berlino ma, nel suo piccolo, testimone della Guerra Fredda e della divisione della Germania.

Quando nel 1989 il muro di Berlino cadde, i festeggiamenti di fronte alla Porta di Brandeburgo oscurarono quelli di tutto il resto del paese, ma possiamo immaginare che a Modlareuth non siano mancate scene di giubilo. Nel giugno del 1990 parte di questo muro meno famoso venne abbattuta, già prima della riunificazione definitiva delle due Germanie avvenuta ufficialmente il 3 ottobre di quell’anno.

Ma se una struttura si può cancellare, ciò che non si può cancellare è la memoria, e si decise così – come per Berlino – di mantenere in piedi gran parte del muro di Modlareuth, dove è stato istituito un museo che racconta la divisione del villaggio al tempo della Guerra Fredda. Il Museo Tedesco-Tedesco di Modlareuth – non si tratta di un refuso: il nome fa proprio riferimento al fatto che la città si trovava effettivamente alla frontiera tra una Germania e l’altra – ospita gran parte delle fortificazioni rimaste e testimonianze di quel periodo.

 

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