Dalla Trump Tower ai resort di lusso: ecco come la ministra israeliana Gamliel immagina la Gaza del futuro dopo la “migrazione volontaria” dei palestinesi | VIDEO
Il filmato, realizzato con l'Intelligenza Artificiale, mostra il futuro della Striscia dopo la "migrazione volontaria" dei palestinesi
La Trump Tower, grattacieli, hotel e barche di lusso: ecco come sarà la Gaza del futuro secondo un video, realizzato con l’intelligenza artificiale, postato su X dalla ministra dell’innovazione israeliana, Gila Gamliel. Nel filmato, simile a uno già pubblicato da Donald Trump diversi mesi fa, si vedono il presidente Usa e sua moglie Melania mentre passeggiano sul lungomare, così come il premier israeliano Benjamin Netanyahu con la moglie Sara. “Ecco come sarà Gaza – ha scritto Gamliel – Emigrazione volontaria dei gazawi, solo con Trump e Netanyahu. O noi o loro!”. La ministra, poi, ha allegato il “piano della migrazione volontaria da Gaza” che prevede la creazione di tendopoli nella penisola egiziana del Sinai e l’eventuale reinsediamento in paesi terzi.
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Nelle scorse settimane, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha presentato un piano secondo cui inizialmente l’area dovrà ospitare i circa 600mila palestinesi attualmente sfollati nella zona di al-Mawasi e poi l’intera popolazione della Striscia, che conta circa due milioni di persone. La cosiddetta “città umanitaria” sarà costruita sulle rovine di Rafah, una zona di circa 64 chilometri quadrati distrutta dai bombardamenti, che sarà costituita da diverse tendopoli ed “edifici mobili”. Per accedere a questo enorme campo profughi però bisognerà attraversare una serie di checkpoint presidiati dai soldati dello Stato ebraico, che dovranno identificare i residenti e assicurarsi che non appartengano a organizzazioni armate o terroristiche come Hamas. Una volta dentro, secondo quanto annunciato dal ministro Katz, alla popolazione palestinese non sarà più permesso uscire. Quanti resteranno fuori invece, secondo il quotidiano digitale israeliano Israel HaYom, saranno considerati “terroristi” e trattati come obiettivi legittimi dai militari. Lo scopo, ha spiegato il ministro israeliano, è infatti incentivare “l’emigrazione volontaria” dalla Striscia.