Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:25
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Cosa c’è scritto nella lettera di Apple per giustificare il suo rifiuto di aiutare l’FBI

Immagine di copertina

FBI e Apple sono ai ferri corti perché la prima vuole accedere all'iPhone dell'attentatore di una grave strage negli Stati Uniti ma l'azienda di Cupertino si rifiuta

Il 16 febbraio l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha spiegato in una lettera pubblica le motivazioni del rifiuto da parte dell’azienda di Cupertino di collaborare con l’FBI su un caso specifico che riguarda uno degli attentatori della sparatoria di San Bernardino, in California, del 2 dicembre 2015.

Un giudice statunitense ha ordinato ad Apple di favorire le indagini dell’FBI decriptando l’iPhone 5c usato da Syed Rizwan Farook, uno degli aggressori durante la strage di San Bernardino. Apple si rifiuta di farloQui di seguito un passaggio importante della lettera resa pubblica.

Il governo degli Stati Uniti ha chiesto ad Apple di intraprendere un’azione senza precedenti che minaccia la sicurezza dei nostri clienti. Ci opponiamo a quest’ordine, le cui implicazioni vanno oltre il caso legale specifico a cui si fa riferimento. Questo tema dovrebbe essere discusso pubblicamente e vogliamo che i nostri clienti e i cittadini del nostro paese capiscano cosa è in gioco.

I nostri clienti si aspettano che Apple e altre aziende del settore facciano tutto quello che è in loro potere per proteggere le loro informazioni personali. Ad Apple siamo fortemente impegnati nella tutela dei dati sensibili. Mettere a rischio la sicurezza delle nostre informazioni personali può compromettere la sicurezza di ciascuno di noi. Ecco perché la criptografia è diventata un aspetto così importante della nostra vita quotidiana.

C’è chi sostiene che una backdoor (accesso illegale) per un singolo iPhone sia una soluzione semplice e pulita, ma chi afferma questo ignora i fondamenti della sicurezza digitale e anche la rilevanza di quello che il governo ci chiede di fare in questo caso.

Anche se siamo convinti che le intenzioni dell’FBI sono buone, sarebbe sbagliato che il governo ci forzasse a fornirgli un accesso illegale ai nostri prodotti e, in ultima analisi, temiamo che questa richiesta possa minare le stesse libertà che il nostro governo dovrebbe proteggere.

COSA STA SUCCEDENDO TRA APPLE E FBI 

Qui la lettera completa di Apple 
Ti potrebbe interessare
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Ti potrebbe interessare
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno