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Home » Esteri

La guerra continua

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Secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite sono quasi 93 mila le vittime della guerra civile fino a oggi

Un nuovo studio sul numero di vittime del conflitto siriano da marzo 2011 ad aprile 2013 è stato pubblicato dall’ufficio dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navy Pillay. Il bilancio dei morti è stato ottenuto grazie ad un’identificazione completa delle vittime attinte da una lista di 263.055 segnalazioni di decessi.

Sono quasi 93 mila le persone morte in Siria e tra queste 6.561 sono minori di cui 1.729 sotto i dieci anni. Una media di 5.000 uccisioni al mese. La maggior parte dei decessi sarebbero avvenuti nella regione dei sobborghi di Damasco dove 17.800 persone avrebbero perso la vita, 16.400 invece, sono le vittime della regione di Homs, 11.900 ad Aleppo, 10.300 a ldlib, 8.600 a Deraa e 8.100 ad Hama.

“Il bilancio reale è potenzialmente molto più alto” aggiunge lo studio in questione. L’ultimo dossier sulle vittime in Siria risaliva al 2011 e parlava di 60 mila decessi fino al 30 novembre 2012.

L’Alto Commissario Navi Pillay ha messo in guardia sulla possibilità di un’eventuale offensiva del regime ad Aleppo che porterebbe a una crescita notevole del numero delle vittime: “Temo che ciò che è successo a Qusair possa ripetersi ad Aleppo”, ha spiegato.

Dopo l’accusa di aver utilizzato armi chimiche, ne arriva una dalle Nazioni Unite che avrebbero puntato il dito contro i ribelli e l’esercito lealista per il reclutamento di minori tra le loro truppe.

La conferenza di pace che si terrà a Ginevra punta a calmare le acque ma la prospettiva di un cessate il fuoco sembra più lontana che mai. “Esorto le parti a dichiarare un arresto immediato delle ostilità, prime che decine di migliaia di persone siano ancora uccise o gravemente ferite”, ha detto Pillay.

Lakhdar Brahimi, rappresentante della Lega Araba, e l’Onu incontreranno i rappresentati russi e americani il prossimo 25 giugno per decidere il futuro del conflitto in Siria e delineare il progetto di pace.

Nel frattempo, l’Occidente e in particolare l’Europa e gli Usa stanno valutando se aumentare gli aiuti nei confronti dei ribelli siriani. Proprio domani ci sarà un incontro con il comandante dell’Esercito Siriano Libero a Istanbul per discuterne.

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