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Italiana che lavora in un parco Disney negli Usa a TPI: “Devo lasciare alloggio ma non posso tornare in Italia in sicurezza”

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Italiana che lavora in un parco Disney negli Usa a TPI: “Devo lasciare alloggio ma non posso tornare in Italia in sicurezza”

“Sono qui da agosto, stavo lavorando in un ristorante nel padiglione italiano”. Linda De Martino, 26 anni, è originaria di Battipaglia, in provincia di Salerno, ed è tra gli italiani che lavoravano nei parchi tematici della Disney negli Usa e che sono rimati bloccati nel paese a causa dell’emergenza Coronavirus. All’isolamento e alla sospensione del lavoro per Linda e altri lavoratori italiani si è aggiunta da poco l’intimazione a lasciare l’alloggio a pagamento che Disney mette a disposizione per chi partecipa al programma internazionale cui hanno preso parte.

“Al momento mi trovo ad Orlando, abito negli alloggi che Disney mette a disposizione a pagamento per tutti coloro che tramite colloquio aderisco al progetto dell’International cultural program”, racconta Linda a TPI. Il 13 marzo Disney ha annunciato la chiusura di tutti i parchi tematici, a causa del Covid-19, tra cui Epcot, dove si trova il ristorante italiano dove lavora anche Linda, per evitare la diffusione del contagio. “Abbiamo iniziato un periodo di quarantena in questi alloggi”, dice Linda. “All’inizio ci era stato detto che probabilmente il parco avrebbe riaperto il giorno 1 aprile, poi la chiusura è stata prolungata almeno fino al 30 aprile”.

Complessivamente, Disney World ha dovuto tagliare 43mila posti di lavoro nei suoi parchi a tema, a fronte di perdite senza precedenti dovute alle chiusure necessarie per contrastare la diffusione del Coronavirus. L’azienda, che conta dieci super parchi a tema in tutto il mondo (e più di 30 resort) da Orlando a Parigi passando per Shangai, dà lavoro a un totale di oltre 100 mila dipendenti. Di questi, 43mila sono i posti di lavoro congelati e senza stipendio fino a quando tutte le attività dei parchi a tema saranno chiusi.

“I manager della nostra azienda di assunzione, Patina (azienda terza che collabora con Disney con la quale sottoscriviamo il contratto) ci hanno tenuti in costante aggiornamento sulle decisioni che Disney aveva preso fino a quel momento e ci rassicuravano di stare tranquilli”, aggiunge. “Il 6 aprile però Disney ha inviato a tutti noi una mail nella quale comunica la sospensione di tutti i progetti/contratti e che entro il 17 aprile gli appartamenti dovranno essere liberati”. Insieme agli altri italiani, ora Linda è in contatto con la Farnesina e attende di sapere se può tornare a casa con un volo sicuro. Ma al 17 aprile ormai manca poco e il rischio è di trovarsi senza un lavoro né un posto dove dormire.

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