Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Italiana arrestata in Iran, si muove la Farnesina

Immagine di copertina

“L’Ambasciata d’Italia a Teheran, in stretto raccordo con la Farnesina, sta seguendo la vicenda dell’arresto della cittadina italiana Alessia Piperno, avvenuto il 28 settembre scorso da parte delle forze di polizia iraniane”, lo afferma in una nota la Farnesina.

“Mentre la Rappresentanza diplomatica a Teheran sta effettuando le opportune verifiche per far luce sulle motivazioni alla base del fermo della connazionale, i genitori della ragazza sono stati ricevuti quest’oggi alla Farnesina dal Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, Luigi Maria Vignali. Ad essi è stata ribadita l’attenzione con cui il Ministero degli Affari Esteri sta seguendo la vicenda e assicurata ogni necessaria assistenza consolare, nell’auspicio che si faccia rapidamente luce su quanto accaduto e si possa risolvere il caso”, continua la nota.

Come afferma Repubblica che è entrata in contatto con una fonte della Farnesina, “l’atteggiamento è collaborativo” ed esiste la speranza, concreta, che qualcosa possa accadere a breve come ha spiegato il direttore generale per gli Italiani all’estero, Luigi Vignali, ai genitori di Alessia.

Il possibile motivo dell’arresto

Piperno era una “travel blogger” da sei anni, girava il mondo per lavoro e curiosità: era dunque esperta e appassionata, non una sprovveduta. Era arrivata in Iran due mesi e mezzo fa. E alloggiava in un ostello frequentato da molti europei. La ragazza aveva festeggiato il suo trentesimo compleanno la sera del 27 settembre e intorno alle 12.30 del mattino del 28, come testimonia il suo ultimo accesso WhatsApp, è stata fermata dalla Polizia.

Dalle informazioni raccolte anche dalla nostra intelligence, non era sola. E sembrerebbe non fosse lei l’obiettivo dell’intervento della Polizia. Cercavano alcuni degli organizzatori delle manifestazioni contro il regime avvenute nei giorni. Alcuni di loro dormivano nell’ostello e potrebbero essere stati individuati come sobillatori. Venerdì, infatti, lo stessa intelligence iraniana aveva comunicato di aver arrestato nove persone durante le proteste indicandone le nazionalità: tedesca, polacca, italiana, francese, svedese e olandese. Alessia era sicuramente con un polacco e una ragazza iraniana quando sono stati presi.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”