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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 5 morti schiacciati dagli aiuti lanciati dagli Usa. Cisgiordania: 4 soldati israeliani feriti da un ordigno. Mar Rosso, segnalate 2 esplosioni vicino a una nave al largo dello Yemen | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AP Photo

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, venerdì 8 marzo

La guerra a Gaza è entrata ieri nel suo sesto mese ma i colloqui per la tregua in corso al Cairo, in Egitto, non registrano progressi. Hamas ha accusato Israele di aver “ostacolato” qualsiasi accordo per un cessate il fuoco nella Striscia. Per il governo di Tel Aviv invece “è Hamas l’ostacolo” perché si rifiuta di fornire a Israele la lista degli ostaggi ancora vivi. Ancora bloccati gli aiuti umanitari al valico di Rafah con l’Egitto, ma nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, il presidente Usa Joe Biden ha annunciato la costruzione di un “molo provvisorio” a Gaza per consegnare cibo e altri beni essenziali via mare. Intanto però nel territorio costiero si continua a morire: secondo gli ultimi dati diffusi ieri dal ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas, almeno 30.800 palestinesi sono rimasti uccisi e 72.298 sono stati feriti dall’inizio delle ostilità. Non si ferma la violenza nemmeno nella Cisgiordania occupata, dove secondo il ministero della Sanità dell’Autorità Nazionale Palestinese, 424 palestinesi sono stati uccisi dalle forze di sicurezza o dai coloni israeliani. Ma gli scontri continuano anche in Libano, dove le Idf affermano di aver colpito due avamposti di Hezbollah nel sud del Paese. Peggiora la situazione pure nel Mar Rosso, dove tre membri dell’equipaggio della nave portarinfuse True Confidence, battente bandiera delle Barbados e di proprietà di una società registrata in Liberia, sono rimasti uccisi in un attacco missilistico compiuto mercoledì al largo dello Yemen dai ribelli Houthi, che ha gravemente ustionato altri due marinai. “Estremamente preoccupata” della situazione, l’Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo (Igad), il blocco commerciale dei Paesi dell’Africa orientale, teme che l’affondamento della nave britannica Rubymar, carica di 21mila tonnellate di fertilizzanti, dovuto a un attacco compiuto nel fine settimana dagli Houthi possa causare un “imminente disastro ecologico” nell’area.

S&D
DIRETTA

Ore 17,15 – Gaza, il governo della Striscia conferma: “5 morti schiacciati dagli aiuti aviotrasportati” – L’ufficio stampa del governo di Gaza, controllato da Hamas, ha confermato la morte di cinque persone e il ferimento di un imprecisato numero di altre a seguito del lancio aviotrasportato di alcuni carichi di aiuti umanitari sulla Striscia. “La distribuzione degli aiuti in questo modo è propaganda piuttosto che un servizio umanitario”, si legge in una nota diramata oggi dall’ufficio di governo del territorio palestinese, citata dall’emittente al-Jazeera. “In precedenza avevamo avvertito che ciò rappresentava una minaccia per la vita dei cittadini della Striscia di Gaza e questo è quello che è successo quando i pacchi sono caduti sulle loro teste. Prima che sia troppo tardi, portate gli aiuti attraverso i valichi terrestri”. Secondo il governo di Gaza, “queste operazioni sono inutili e non sono il modo migliore per portare aiuti”. Le autorità locali denunciano inoltre la morte di almeno 20 persone decedute per fame o disidratazione, un numero destinato ad aumentare visto che almeno 700mila residenti sono a rischio carestia.

Ore 16,45 – Mar Rosso, segnalate 2 esplosioni vicino a una nave al largo dello Yemen – Due esplosioni sono state segnalate oggi nei pressi di una nave in transito nel Golfo di Aden, a 50 miglia nautiche a sud-est del porto di Aden, in Yemen. Lo riferisce in una nota l’agenzia britannica per la sicurezza marittima Ukmto, che non cita il nome dell’imbarcazione coinvolta. “Il capitano ha segnalato due esplosioni davanti alla nave”, si legge nel comunicato che prosegue: “la nave e l’equipaggio sono al sicuro”. “Si consiglia alle navi di navigare con cautela e di segnalare qualsiasi attività sospetta all’Ukmto”..

Ore 16,00 – Cisgiordania, esplode un ordigno a Silat ad-Dhahr: feriti 4 soldati israeliani – Almeno quattro soldati israeliani sono rimasti feriti oggi a seguito dell’esplosione di un ordigno piazzato nei pressi di una postazione dell’esercito nella città di Silat ad-Dhahr, nel nord della Cisgiordania, vicino all’insediamento illegale di Homesh. Secondo una nota delle forze armate israeliane (Idf), che hanno lanciato una caccia all’uomo per identificare i responsabili, le truppe coinvolte stavano svolgendo “attività pro-attive” in città quando sono state attaccate.

Ore 15,45 – Gaza, David Cameron: “Ci vorranno mesi per il corridoio umanitario via mare” – “Ci vorranno mesi per realizzare” il corridoio umanitario via mare allo studio da parte di Unione europea, Usa, Regno Unito, Cipro ed Emirati Arabi per portare nuovi aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri ed ex premier britannico, David Cameron, che our accogliendo con favore il piano di Usa e Ue, ha chiesto che gli aiuti vengano immediatamente fatti entrare nel porto israeliano di Ashdod, a nord della Striscia di Gaza, per poi passare attraverso i valichi terrestri. “Le navi potrebbero andare da Cipro ad Ashdod con gli aiuti”, ha detto Cameron alla BBC. Le Nazioni Unite hanno fatto sapere la consegna di aiuti a Gaza per via aerea o marittima è inefficiente e costosa e insistono sul fatto che sfruttare i valichi terrestri con la Striscia è il modo più efficace per aiutare la popolazione palestinese.

Ore 14,15 – Finlandia invierà 7 soldati per missioni militari nel Mar Rosso – La Finlandia invierà 7 soldati per partecipare alle operazioni militari schierate dall’Unione europea e da una coalizione guidata da Usa e Regno Unito per contrastare gli attacchi alla libera navigazione nel Mar Rosso da parte dei ribelli yemeniti Houthi. Lo ha comunicato oggi in una nota l’ufficio del primo ministro finlandese, secondo cui 5 soldati parteciperanno alla missione navale militare EuNavFor Aspides dell’Ue e 2 all’operazione Prosperity Guardian guidata da Usa e Regno Unito.

Ore 14,00 – Domani a Roma il corteo per la pace in Palestina e Israele – La manifestazione nazionale indetta per domani, 9 marzo, dalla Rete Italiana Pace e Disarmo e dalla Coalizione AssisiPaceGiusta per chiedere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per “riaffermare il diritto di manifestare liberamente, democraticamente e pacificamente come ricorda la Costituzione italiana” attraverserà il centro di Roma. Diverse associazioni e movimenti hanno aderito al corteo dall’Arci all’Anpi, da Greenpeace alla Casa internazionale delle donne. Secondo quanto riporta Ansa, il corteo sfilerà lungo le strade della Capitale partendo alle 12,45 da piazza della Repubblica fino a raggiungere i Fori Imperiali per le 17,30.

Ore 13,00 – Gaza, media: “5 morti schiacciati dagli aiuti lanciati dal cielo dagli Usa” – Almeno 5 persone sarebbero morte a Gaza dopo essere state colpite dai pacchi lanciati dagli Usa per fornire aiuti umanitari alla popolazione civile della Striscia. Lo ha reso noto oggi sulla piattaforma social X (ex Twitter) il corrispondente dell’emittente israeliana Channel 13, Yosef Yisrael, che cita non meglio precisati “media palestinesi”.

Secondo il giornalista, che ha pubblicato una serie di video che circolano su Telegram, i paracadute a cui erano assicurati alcuni carichi di aiuti non si sarebbero aperti. La notizia è stata riportata anche dai quotidiani israeliani online Times of Israel e Ynet.

Ore 12,45 – Libano, Hezbollah annuncia: “2 morti nei raid di Israele” – Due membri del gruppo armato sciita Hezbollah sono morti nei recenti attacchi aerei condotti da Israele nel sud del Libano. Lo ha annunciato oggi in una nota il movimento guidato da Hassan Nasrallah, secondo cui le vittime sono Hadi Hijazi e Fadl Kaour, entrambi originari di Blida, nel sud del Libano. Almeno 237 membri di Hezbollah, alleato di Hamas, sono morti negli scontri con Israele dall’inizio delle ostilità a Gaza il 7 ottobre.

Ore 12,00 – Israele, Idf conferma nuovi raid sul Libano – Le forze armate di Israele (Idf) hanno condotto oggi una serie di nuovi raid aerei nelle località di Mansouri e Bint Jbeil, nel Libano meridionale, contro alcuni presunti “centri di comando” del gruppo armato sciita Hezbollah. Lo hanno annunciato oggi sui social le Idf, secondo cui questi bombardamenti seguono quelli compiuti la scorsa notte contro alcuni edifici utilizzati da Hezbollah come depositi di armi a Tallouseh e Majdal Zoun. L’agenzia di stampa libanese Nna aveva riportato in mattinata una serie di esplosioni in queste località che Hezbollah aveva attribuito a Israele.

Ore 11,45 – Cipro, Ursula von der Leyen: “Prima nave di aiuti partirà oggi per Gaza” – La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, oggi in visita a Cipro, ha annunciato che una prima nave di Open Arms carica di aiuti umanitari partirà in queste ore dall’isola in direzione della Striscia di Gaza, come parte di un’operazione pilota per testare un nuovo corridoio umanitario via mare che permetta la consegna diretta di beni essenziali nel territorio costiero palestinese. “Siamo qui perché i palestinesi a Gaza hanno bisogno del nostro aiuto e la situazione umanitaria lì è davvero tragica”, ha detto oggi von der Leyen durante la conferenza stampa congiunta con il presidente cipriota Nikos Christodoulides. Insieme a Stati Uniti, Emirati Arabi e ad altri partner, ha aggiunto, l’Ue sta istituendo un corridoio umanitario via mare per fornire grandi quantità di aiuti a Gaza, che si trova ad affrontare una “catastrofe umanitaria”. Dopo il viaggio di oggi, che partirà dal porto di Larnaca, altri carichi umanitari dovrebbero partire domenica 10 marzo, giorno dell’inizio del mese sacro islamico di Ramadan. Secondo il britannico Guardian, una dichiarazione congiunta di Ue, Usa, Regno Unito, Cipro ed Emirati Arabi descriverà nei dettagli come funzionerà il nuovo corridoio umanitario. “Le strutture del porto sono pronte e l’obiettivo è far partire il primo carico prima di domenica”, ha spiegato una fonte diplomatica occidentale al quotidiano di Londra.

Ore 11,00 – Gaza, Onu: “La consegna di aiuti via mare e aerea non può sostituire quella via terra” – La consegna di aiuti umanitari a Gaza tramite lanci aerei o via mare non è sufficiente e non può “sostituire” le spedizioni via terra. Lo ha denunciato la coordinatrice degli aiuti delle Nazioni Unite per il territorio palestinese, Sigrid Kaag, dopo una riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza Onu. La comunità internazionale, ha detto Kaag, deve “inondare il mercato di Gaza con aiuti umanitari” e “rilanciare il settore privato” in modo che possano entrare più beni commerciali per soddisfare i bisogni dei civili. “La diversificazione delle vie di approvvigionamento via terra rimane la soluzione ottimale”, ha affermato la funzionaria Onu. “È più facile, è più veloce, è più economico, soprattutto se sappiamo che dobbiamo sostenere l’assistenza umanitaria agli abitanti di Gaza per un lungo periodo di tempo”.

Ore 10,00 – Gaza, il bilancio dei morti sale a 30.878 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 30.878 morti. Secondo i nuovi dati diffuso dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 72.402 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte altre 78 persone.

Ore 9,00 – Mar Rosso, Usa abbattono 4 missili e 4 droni lanciati dagli Houthi – Le forze armate degli Stati Uniti hanno abbattuto ieri “per autodifesa” quattro missili da crociera e un drone lanciati contro le navi militari dell’operazione Prosperity Guardian dalle aree dello Yemen controllate dai ribelli filo-iraniani Houthi. Lo ha reso noto oggi il Comando Centrale delle forze armate Usa (Centcom), secondo cui sono stati abbattuti anche altri tre droni lanciati dai ribelli verso il Golfo di Aden.

Ore 7,00 – Eurovision, Israele presenta un’altra canzone: parteciperà al concorso – Gli organizzatori dell’Eurovision Song Contest hanno accettato il brano dell’artista israeliana Eden Golan, che potrà così partecipare al festival dopo aver presentato un’altra canzone che non contiene alcun riferimento politico. Lo ha reso noto ieri in serata l’emittente pubblica israeliana Kan. “La European Broadcasting Union (Ebu) ha informato la società di radiodiffusione israeliana Kan che la canzone ‘Hurricane’, eseguita da Eden Golan, è stata approvata e che Israele parteciperà all’Eurovision Song Contest come previsto”, si legge nella nota diramata dall’emittente israeliana. “La decisione è stata presa dal comitato di sorveglianza dell’Eurovision Song Contest, dopo aver discusso il testo della canzone e dopo averne ascoltato l’esecuzione”. Dopo aver inizialmente minacciato di ritirarsi dal concorso canoro che si terrà a maggio a Malmö (in Svezia), l’emittente pubblica israeliana ha deciso di rivedere la canzone “October Rain”, che avrebbe fatto riferimento (anche se non in modo esplicito) agli attentati del 7 ottobre, presentando al suo posto il brano “Hurricane”, sempre della cantante Eden Golan. Il testo precedente avrebbe potuto violare la regola dell’Ebu che vieta di trasformare la competizione in un evento politico. Il nuovo brano invece, i cui testi non sono stati pubblicati, costituirebbe secondo la Kan una cover musicale del precedente. Negli scorsi mesi, una serie di petizioni avevano chiesto all’Ebu di escludere Israele dalla competizione a causa della guerra in corso a Gaza e dell’alto numero di vittime civili provocate dai bombardamenti dello Stato ebraico, ma gli organizzatori hanno comunque deciso di ammettere la cantante israeliana al concorso.

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