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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. I raid su Gaza non si fermano, Blinken a Gallant: “Ci sono alternative a invasione Rafah”. Israele ritira la delegazione dai negoziati in Qatar. Netanyahu: “Posizione di Hamas legata a mossa Onu”. Idf confermano la morte del vice capo delle Brigate al-Qassam. Casa bianca: “Continueremo i lanci aerei di aiuti” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 26 marzo

Il bilancio delle vittime della guerra in corso dal 7 ottobre nella Striscia di Gaza ha ormai superato i 32 mila e 300 morti e i 74 mila e 600 feriti ma forse si è aperto uno spiraglio per la tregua. Malgrado prosegua l’assedio delle Idf all’ospedale Shifa di Gaza City, che ha già provocato centinaia di morti, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, con l’astensione degli Usa, ha approvato ieri una bozza di risoluzione presentata dai 10 membri eletti che chiede un “ cessate il fuoco immediato, duraturo e sostenibile”. Plaude Hamas mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu reagisce annullando la partenza per Washington di una delegazione di alto livello israeliana.

S&D
DIRETTA

Ore 21,00 – Usa, Casa bianca: “Continueremo i lanci aerei di aiuti a Gaza” Gli Stati Uniti continueranno a inviare aiuti umanitari alla Striscia di Gaza per via aerea. Lo ha annunciato oggi la Casa Bianca, malgrado le notizie di almeno 18 palestinesi morti, di cui 12 per annegamento, mentre cercavano di recuperare i pacchi lanciati dagli aerei statunitensi e giordani. “I lanci aerei sono uno dei tanti modi in cui stiamo contribuendo a fornire gli aiuti disperatamente necessari ai palestinesi di Gaza”, si legge in una nota del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, citata dall’agenzia di stampa Reuters. “E continueremo”.

Ore 20,00 – Idf confermano la morte del vice capo delle Brigate al-Qassam Le forze armate di Israele (Idf) hanno confermato ufficialmente la morte di Marwan Issa, conosciuto come “Abu Barra” e considerato il vicecapo delle Brigate Ezzedine al-Qassam, il braccio armato di Hamas. Lo ha reso noto durante una conferenza stampa tenuta nella serata di oggi il portavoce delle Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, secondo cui Issa è rimasto ucciso in un attacco aereo israeliano compiuto il 10 marzo contro il campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Il morto era il vice di Mohammed el-Misri, nome di battaglia “Mohammed Deif”, che guida le Brigate al-Qassam, ed era considerato l’anello di congiunzione tra la leadership militare e i vertici politici di Hamas nella Striscia di Gaza. Insieme a lui, secondo Hagari, è stato ucciso anche un altro importante esponente di Hamas, Ghazi Abu Tama’a, ex comandante della Brigata dei Campi Centrali e responsabile del traffico d’armi del gruppo terroristico palestinese. Inizialmente, Hamas non aveva confermato la morte di Issa, annunciata invece dagli Stati Uniti.

Ore 19,00 – Mar Rosso, Ambrey: “Molteplici esplosioni vicino all’isola di  – Una serie di esplosioni si sono verificate oggi nelle vicinanze dell’isola di Zuqar, tra le coste dello Yemen e l’Eritrea, vicino allo stretto di Bab-el-Mandeb che collega il Mar Rosso al Golfo di Aden. Lo riferisce la società di sicurezza marittima Ambrey, citata dall’agenzia di stampa Reuters, che però non fornisce ulteriori dettagli.

Ore 18,00 – Israele, sondaggio: “57% cittadini giudica scadenti i risultati di Netanyahu dopo il 7 ottobre” – La maggioranza degli israeliani ritiene “scadenti” i risultati raggiunti dal primo ministro Benjamin Netanyahu dopo il 7 ottobre. Lo rivela un sondaggio pubblicato oggi e condotto questo mese dall’Israel Democracy Institute su oltre 700 intervistati. Il 57% delle persone coinvolte ritiene “scarsi o molto scarsi” i risultati del premier, il 28% li ritiene “buoni o eccellenti” e il 14% li definisce “così così”. La migliore figura tra i vertici dello Stato ebraico la fa il capo di stato maggiore delle forze armate, il generale Herzi Halevi, con un gradimento del 48%, seguito dal ministro della Difesa Yoav Gallant (40%) e dal membro del gabinetto di guerra Benny Gantz (34%). Non va meglio invece agli alleati di estrema destra di Netanyahu: il 61% degli intervistati giudica “scarsi” i risultati ottenuti dal ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, peggio ancora (64%) fa il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich.

Ore 17,00 – Cnn: “Almeno 12 morti a Gaza per recuperare gli aiuti caduti in mare” – Almeno 12 abitanti di Gaza sono morti annegati nel tentativo di recuperare aiuti alimentari paracadutati dal cielo che sono finiti in mare, a largo della spiaggia di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo scrive la Cnn citando un testimone e alcune immagini ottenute dall’emittente. Il testimone, identificato come Abu Mohammad, ha raccontato che gli aiuti sono caduti a circa un chilometro dalla costa e “molti uomini che non sapevano nuotare sono annegati” mentre cercavano di ripescarli. Le immagini viste dalla Cnn mostrano centinaia di palestinesi che si precipitano verso il luogo dove venivano paracadutati gli aiuti, con alcuni che si buttano in mare. In immagini successive si vedono diversi corpi sulla spiaggia, con alcuni che cercano di rianimarli.

Ore 16,00 – Mezzaluna Rossa: “Ospedale al-Amal ha smesso di operare” – La Mezzaluna Rossa ha fatto sapere che l’ospedale al-Amal di Khan Yunis, nel sud della Striscia, ha “smesso di operare” dopo che l’Idf ha “evacuato la struttura e bloccato gli ingressi”. L’organizzazione palestinese su X ha espresso ” disappunto per il fatto che l’ospedale sia stato messo fuori servizio dopo che la comunità internazionale non è riuscita a fornire la protezione necessaria al proprio personale, ai pazienti e agli sfollati”. L’esercito israeliano ha più volte spiegato di aver cominciato ad operare nella struttura “sulla base di informazioni precise di intelligence” che indicano la presenza di “terroristi sul posto”.

Ore 15,00 – Onu: “La sofferenza a Gaza deve finire, serve la tregua adesso” – “Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco e del rilascio di tutti gli ostaggi adesso. La sofferenza deve finire”. Lo ha detto il coordinatore speciale dell’Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, in Consiglio di Sicurezza. “Il devastante conflitto a Gaza continua insieme alla violenza quotidiana nella Cisgiordania occupata. Nella Striscia, l’impatto umanitario delle ostilità è stato catastrofico e peggiora ogni giorno, mentre le demolizioni e i sequestri di strutture di proprietà palestinese sono continuati in tutta la Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est”.

Ore 14,00 – Hamas: “Dopo il voto all’Onu Israele è sempre più isolato” – “Nonostante la risoluzione (dell’Onu che chiede il cessate il fuoco a Gaza) sia arrivata tardi e ci potrebbero essere delle lacune da colmare, la risoluzione stessa indica che l’occupazione di Israele sta subendo un isolamento politico senza precedenti”. Lo ha affermato il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, durante una conferenza stampa a Teheran, come riporta Iran International, canale televisivo vicino ai dissidenti iraniani all’estero.

Ore 13,00 – Hamas: “Salgono a 32.414 i morti, 81 nelle ultime 24 ore” – È salito a 32.414 morti e 74.787 feriti il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra. Lo riferisce il ministero della Sanità dell’enclave, precisando che nelle ultime 24 ore sono stati registrati 81 morti e 93 feriti.

Ore 12,00 – Qatar: “I negoziati continuano, siamo ancora ottimisti” – Majed al-Ansari, portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, ha affermato che a Doha sono ancora in corso i negoziati indiretti tra Israele e Hamas per una tregua a Gaza, senza rivelare sviluppi specifici nei colloqui. Israele ha annunciato di aver ritirato la propria delegazione. “Siamo ancora ottimisti, fin dal primo giorno siamo stati positivi”, ha detto in conferenza stampa, ribadendo che non c’è limite di tempo ai colloqui. Lo riporta Al Jazeera. Al-Ansari aggiunto: “Il nostro sforzo di mediazione continuerà. Collaboriamo con tutti i partner regionali e internazionali”.

Ore 10,30 – Netanyahu: “Posizione di Hamas legata a mossa Onu” – “La posizione di Hamas dimostra in maniera chiara che non è interessato a continuare le trattative e rappresenta una prova dolorosa dei danni causati dalla decisione del Consiglio di sicurezza”, sul cessate il fuoco a Gaza. Lo ha detto l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu. Israele, su indicazione del capo del Mossad David Barnea, ha ritirato la propria delegazione dai negoziati a Doha. Dopo aver rilevato che Hamas ha respinto la proposta di compromesso degli Usa, l’ufficio del premier ha ribadito: “Israele non si arrenderà alle richieste strampalate di Hamas e continuerà ad agire per raggiungere gli obiettivi della guerra”.

Ore 10,00 – Israele ritira la delegazione dai negoziati in Qatar – Israele ha ritirato oggi la propria delegazione alle trattative in corso a Doha su Gaza. Lo ha detto la radio pubblica israeliana. La decisione ha seguito la presa di posizione di Hamas che, dopo la risoluzione dell’Onu sul cessate il fuoco a Gaza, la scorsa notte ha informato i mediatori del Qatar e dell’Egitto che non avrebbe abbandonato le proprie richieste sui negoziati, tra cui il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia.

Ore 9,00 – Media: “Il leader di Hamas Haniyeh andrà a Teheran” – Il leader di Hamas Ismail Haniyeh andrà a Teheran per incontrare i responsabili dell’Iran. Lo hanno riferito i media, tra cui Haaretz.

Ore 8,00 – Ancora raid a Gaza dopo appello Onu a cessate il fuoco – Continuano i raid aerei e gli scontri nella Striscia di Gaza, nonostante una prima risoluzione delle Nazioni Unite di lunedì che chiedeva un immediato “cessate il fuoco” nel territorio palestinese, suscitando le ire di Israele. Alle prime ore di martedì, alcuni testimoni hanno riferito di attacchi nei pressi di Rafah, città all’estremità meridionale della Striscia di Gaza dove sono ammassati 1,5 milioni di palestinesi, la maggior parte dei quali sfollati a causa delle violenze nel resto del territorio, teatro di una guerra mortale tra Hamas e Israele per quasi sei mesi. Secondo l’esercito israeliano, intorno a Gaza sono stati lanciati allarmi missilistici.

Ore 7,00 – Blinken a Gallant: “Ci sono alternative a invasione Rafah” – Il Segretario di Stato Antony Blinken ha incontrato il Ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant a Washington. Il Segretario, riferisce una nota del Dipartimento di Stato, ha ribadito “il sostegno degli Stati Uniti per assicurare la sconfitta di Hamas, anche a Rafah, pur ribadendo l’opposizione a una grande operazione di terra” che “metterebbe ulteriormente a rischio il benessere degli oltre 1,4 milioni di civili palestinesi che vi si rifugiano”. Il Segretario ha sottolineato che “esistono alternative a una grande invasione di terra che garantirebbero meglio la sicurezza di Israele e la protezione dei civili palestinesi”. Blinken ha anche discusso della “necessità di aumentare immediatamente e sostenere l’assistenza umanitaria per soddisfare le esigenze dei civili a Gaza”.

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