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Guerra Israele-Hamas, Iran: “Attaccheremo la città di Haifa”. Usa: “Rinviare attacco di terra per ostaggi”. Voci di dimissioni di tre ministri contro Netanyahu | DIRETTA

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La diretta live della guerra tra Israele e Hamas di oggi lunedì 23 ottobre

Mentre l’Iran lancia un avvertimento a Usa e Israele, si avvicina l’offensiva di terra da parte dell’esercito israeliano contro Hamas. Nel frattempo si intensificano i bombardamenti sulla Striscia di Gaza con un altro leader di Hamas che è stato ucciso. L’Onu, però, definisce “catastrofica” la situazione umanitaria nella Striscia con il bilancio dei morti che, secondo la Sanità palestinese, sarebbe salito a oltre 4600. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, lunedì 23 ottobre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 16,35 – Hamas, 436 uccisi dai raid Israele nelle ultime 24 ore a Gaza – Il ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che 436 persone, tra cui 182 minori, sono state uccise negli attacchi israeliani delle ultime 24 ore sulla Striscia. Lo riporta la Cnn. La maggior parte delle persone uccise proveniva dalla parte meridionale di Gaza, ha aggiunto il ministero. Il bilancio totale delle vittime dall’inizio della guerra è salito a 5.087 morti, tra cui 2.055 bambini e 1.119 donne, e più di 15.000 persone sono rimaste ferite, secondo le autorità palestinesi.

Ore 16,20 – Tajani: “Ue unanime su obiettivo due Stati” – “È la posizione italiana: due popoli, due Stati” per israeliani e palestinesi. Bisogna “dare una prospettiva al popolo palestinese, per far cessare la guerra. Su questo siamo tutti d’accordo: poi ci sono state sfumature differenti su altre questioni, ma su questo mi pare che ci sia l’unanimità tra i Paesi dell’Ue per raggiungere questo obiettivo”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine del Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo. “Vedremo ora come realizzare nel modo migliore l’unità dell’Ue, per poi incidere. Bisogna trasformare questa idea in un fatto concreto”, conclude.

Ore 16 – Libano: “Non vogliamo la guerra con Israele” – Il governo libanese non vuole una guerra con Israele. Lo ha detto il ministro libanese dell’Informazione a interim, Ziyad Makari, nel corso di un’intervista a Ria Novosti. “Il governo (libanese ndr) non vuole la guerra”, ha affermato Makari. Secondo il ministro libanese “Israele non si è mai trattenuto dal lanciare minacce, e quasi ogni settimana l’uno o l’altro funzionario politico o militare israeliano minaccia il Libano e promette di riportare il paese ‘all’età della pietra’. Le minacce di Netanyahu sono diventate una costante per Israele”.

Ore 15,00 – Raid Israele colpisce moschea a Gaza – Aerei da guerra israeliani hanno colpito un’altra moschea nella Striscia di Gaza, portando a 32 il numero totale di moschee distrutte nel territorio dal 7 ottobre. Lo riferisce il ministero degli Interni dell’enclave, come riporta Al Jazeera.

Ore 14,00 – Hamas: “In ospedali Gaza manca carburante, evitare catastrofe” – Tutti gli ospedali della Striscia di Gaza “sono a corto di carburante” ed è quinti necessario aprire un corridoio permanente “per evitare una catastrofe umanitaria”. Lo ha detto il ministero della Sanità di Hamas, affermando che “l’assedio in corso ha causato gravi carenze di scorte di cibo e medicine. Per non parlare del fatto che tutti gli ospedali della Striscia di Gaza sono a corto di carburante”.

Ore 13,00 – Iran: “Attaccheremo la città di Haifa” – Il comandante in seconda della Guardia Rivoluzionaria iraniana Ali Fadavi ha minacciato di attaccare Israele, indicando come obiettivo la città di Haifa. Lo scrive su X Iran International.

Ore 12,00 – Radio Militare: “Rinvio dell’operazione di terra a Gaza”- Israele avrebbe deciso di “ritardare” l’offensiva di terra in attesa dell’arrivo di altre forze Usa nella regione. Lo ha riferito la Radio militare israeliana secondo cui gli Usa hanno fatto sapere a Israele la loro intenzione di schierare altre forze in Medio Oriente in vista dell’operazione di terra a causa delle minacce dell’Iran di agire su vari fronti”. La Radio militare ha detto che questa non è l’unica ragione del rinvio ma che ce ne sono anche altre, tra cui la presenza nel nord della Striscia di Gaza di 350mila civili palestinesi.

Ore 11,00 – Ynet: “Tre ministri israeliani verso dimissioni contro Nethanyahu” – Tre ministri del governo israeliano stanno valutando di dimettersi in polemica con il primo ministro Benjamin Netanyahu, ritenendolo responsabile per l’attacco sferrato da Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre. Lo scrive il quotidiano Yedioth Ahronoth, che ha pubblicato un sondaggio secondo il quale il 75 per cento degli israeliani ritiene che Netanyahu sia responsabile della mancata protezione delle comunità del sud di Israele al confine con la Striscia di Gaza.

Ore 8,00 – Usa a Israele: “Rinvio operazione terra per ostaggi” – La Casa Bianca “ha consigliato a Israele di ritardare un’invasione di terra di Gaza” in modo da guadagnare più tempo per i negoziati sul rilascio degli ostaggi. Lo scrive il New York Times, aggiungendo che un altro obiettivo degli Stati Uniti nel chiedere il rinvio è quello di consegnare altri aiuti ai palestinesi, cercare di capire come evitare un bagno di sangue dei civili e prepararsi agli attacchi delle milizie filo-iraniane contro obiettivi statunitensi.

Ore 7,00 – Israele: “No cessate il fuoco a Gaza, priorità ostaggi e annientare Hamas” – Non ci sarà “nessun cessate il fuoco” a Gaza, come ha chiesto Hamas e mentre gli Stati Uniti e il Qatar lavorano per liberare più di 200 ostaggi che si trovano nell’enclave assediata. Lo ha dichiarato un alto funzionario israeliano alla Cnn.

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