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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Israele, il ministro Gantz: “Primi segnali di un accordo sugli ostaggi”. Houthi “vietano” il Mar Rosso a navi di Israele, Regno Unito e Usa | DIRETTA

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L'Aia, Cina chiede soluzione due Stati: "Palestinesi hanno diritto a lotta armata". Rafah, Regno Unito valuta stop armi a Israele in caso di offensiva. Attentato in Cisgiordania: un morto

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 22 febbraio

Proseguono le udienze all’Aia sulle accuse di genocidio a Israele mentre nella Striscia di Gaza i bombardamenti israeliani non accennano a fermarsi. Ieri gli Stati Uniti hanno dichiarato alla Corte internazionale di giustizia che il conflitto israelo-palestinese “non può essere risolto con la violenza o con azioni unilaterali”. Mentre la delegazione israeliana fa ritorno al Cairo per i colloqui su una possibile tregua, la Knesset vota contro creazione “unilaterale” Stato palestinese, approvando la linea del governo Netanyahu. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, giovedì 22 febbraio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 17.30 – Axios: “secondo Usa ci sono progressi nei negoziati su Gaza” – L’amministrazione Biden ha chiesto a Israele di inviare una delegazione ai negoziati per il rilascio degli ostaggi in corso a Parigi, affermando che le trattative fra i mediatori e Hamas hanno fatto registrare dei progressi. Lo riporta il sito Axios.

Ore 17.10 – Huthi: “Abbiamo armi sottomarine per i nostri attacchi” – Le forze yemenite huthi hanno introdotto “armi sottomarine” nei loro attacchi alle navi in transito nel Mar Rosso, che dicono di portare avanti in solidarietà con i palestinesi nella guerra di Gaza. Lo ha affermato oggi il loro leader Abdulmalik al-Houthi in un discorso televisivo. “Le operazioni nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, a Bab al-Mandeb Starit e nel Golfo di Aden continuano, si stanno intensificando e sono efficaci”, ha inoltre affermato Abdulmalik al-Houthi, come riferisce Al Arabiya.

Ore 17.00 – Israele, ministro Difesa: “Preparativi per intense operazioni di terra” – Israele si sta preparando a “intense operazioni di terra”. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, al coordinatore statunitense per il Medio Oriente, Brett McGurk, che si trova attualmente in visita nello Stato ebraico. Lo ha riferito il quotidiano israeliano Haaretz.

Ore 16.00 – WSJ: Hamas libererebbe gli ostaggi in cambio di 3.000 detenuti – Hamas è pronto ad accettare il rilascio di tremila detenuti palestinesi in Israele in cambio degli ostaggi israeliani. Lo ha riferito il Wall Street Journal (Wsj) che cita fonti egiziane. Secondo le stesse fonti, Hamas chiede ancora il rilascio dei detenuti in Israele condannati a lunghe pene e che le discussioni per un cessate il fuoco permanente prendano il via all’inizio di una tregua di 6 settimane. Se poi le trattative dovessero andare avanti, si procederebbe al rilascio di tutti gli ostaggi.

Ore 15.40 – Giordania all’Aia: “Occupazione Israele deve finire con urgenza” – L’unico modo per garantire al popolo palestinese il diritto all’autodeterminazione è che “l’occupazione israeliana finisca con urgenza”. Lo ha dichiarato Michael Wood, il rappresentante legale della Giordania alla Corte internazionale di giustizia (Cig) dell’Aia, durante il quarto giorno di udienze alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia (Cig) sulle conseguenze legali derivanti dalla prolungata occupazione, sugli insediamenti e sull’annessione dei Territori palestinesi dal 1967, su come le politiche e le prassi israeliane incidano sullo status legale dell’occupazione, e su quali conseguenze derivino da tale status per tutti i paesi e per l’Onu.

Ore 14.30 – Al Jazeera: “7 palestinesi morti in attacco dell’Idf a Rafah” – Sette palestinesi sono stati uccisi e decine feriti in un attacco israeliano nella città di Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Lo ha riferito al Jazeera.

Ore 14.10 – Mosca conferma, Hamas sarà a incontro in Russia il 29 febbraio – I rappresentanti dei movimenti palestinesi Hamas e Fatah parteciperanno a un incontro interpalestinese che si terrà il 29 febbraio a Mosca. Lo ha confermato il viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov, come riporta Ria Novosti. Allo stesso tempo, Bogdanov ha chiarito che non parteciperà all’incontro il leader dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas, che aveva programmato di venire a Mosca a novembre ma ha poi rinviato la visita. “Dopo le elezioni del nostro presidente, che avranno luogo a metà marzo, noi e i nostri amici palestinesi chiariremo la data della visita del presidente Abbas in Russia, accettabile per entrambe le parti”, ha aggiunto il viceministro.

Ore 14.00 – Huthi “vietano” il Mar Rosso a navi di Israele, Regno Unito e Usa – Le navi che sono interamente o parzialmente di proprietà di individui o entità israeliane e le navi battenti bandiera israeliana sono bandite dal Mar Rosso, dal Golfo di Aden e dal Mar Arabico. Lo affermano comunicati citati da un’agenzia controllata dal yemenita huthi, visionati da Reuters. Inviati agli assicuratori marittimi e alle società dal Centro di coordinamento delle operazioni umanitarie degli huthi, i comunicati affermano che sono bandite anche le navi di proprietà di individui o entità statunitensi e britanniche o che navigano sotto le loro bandiere.

Ore 13.40 – Media, quattro uccisi da raid israeliano ad Al Zawaida – Le forze israeliane hanno ucciso almeno quattro palestinesi con un attacco aereo che ha preso la città di Al Zawaida, nella Striscia di Gaza centrale. Lo ha riferito l’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti mediche, secondo cui il raid ha preso di mira l’abitazione della famiglia Thabet. La stessa agenzia riferisce che da ieri sera almeno 30 persone sono morte negli attacchi aerei delle Idf che hanno colpito la parte centrale dell’exclave palestinese.

Ore 13.30 – Iraq chiede a Corte giustizia dell’Aia di fermare “omicidi di massa” di Israele – Nella terza giornata di udienze pubbliche della Corte internazionale di giustizia dell’Aia sulle conseguenze derivanti dalle politiche e dalle pratiche di Israele nei Territori Palestinesi, il rappresentante legale dell’Iraq, Hayder Shiya al Barrak, ha chiesto di fermare gli “omicidi di massa” perpetrati dallo Stato ebraico contro il popolo palestinese. “Ci auguriamo che l’impegno della Corte nei confronti della giustizia porti a delle decisioni”, ha affermato Al Barrak, spiegando che l’Iraq è “profondamente preoccupato per le sofferenze umanitarie inflitte ai palestinesi nella Striscia di Gaza”. Israele, ha aggiunto, deve essere ritenuto responsabile dei “crimini di guerra”, come gli “attacchi aerei e missilistici contro i civili”. “Questi atti barbarici sono eseguiti con intento criminale”, ha detto Al Barrak, ribadendo che la Corte internazionale di giustizia dovrebbe prendere “decisioni che salvaguardino gli uomini, le donne, i bambini e gli anziani palestinesi”, per garantire loro “una vita dignitosa e sicura nel rispetto dei diritti umani”.

Ore 13.00 – La Cina all’Aia: “I palestinesi hanno diritto alla lotta armata” – Al quarto giorno di udienze presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia sull’accusa a Israele di occupare in maniera illegale la Cisgiordania e Gerusalemme Est, la Cina ha sostenuto che i palestinesi hanno il diritto di impegnarsi in una “lotta armata”: il diplomatico cinese ha difeso “l’uso della forza” come “diritto inalienabile” del popolo palestinese a “resistere all’oppressione” di Israele e a stabilire uno Stato indipendente. La Cina ha inoltre esortato le parti ad “accettare le rispettive legittime preoccupazioni” per raggiungere una soluzione negoziata. Ma Xinmin, consigliere del ministero degli Esteri cinese, ha ricordato che la Cina “ha costantemente sostenuto la giusta causa del popolo palestinese nel ripristino dei suoi legittimi diritti”; si è rammaricato che la soluzione che prevede la creazione di due stati “sia stata continuamente elusa, poiché le relative risoluzioni delle Nazioni Unite non sono state effettivamente attuate”. “Nel perseguimento del proprio diritto all’autodeterminazione l’uso della forza da parte del popolo palestinese per resistere all’oppressione straniera e completare la creazione di uno Stato indipendente è un diritto inalienabile ben fondato nel diritto internazionale”, ha detto. Citando esempi di “varie popolazioni che si sono liberate dal dominio coloniale” attraverso la resistenza armata, ha inoltre sostenuto che gli atti di violenza contro gli israeliani da parte dei palestinesi non sono terrorismo, ma piuttosto una legittima lotta armata.

Ore 12.50 – Israele, inviato Usa incontrerà oggi Netanyahu – Secondo il Times of Israel, l’inviato speciale della Casa Bianca Brett McGurk incontrerà questo pomeriggio il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi per discutere di potenziali colloqui sugli ostaggi e della possibile offensiva su Rafah. Successivamente si riunirà il gabinetto di guerra e poi il gabinetto di sicurezza nazionale.

Ore 12.30 – Israele: “Accordo su ostaggi solo con pressione su Hamas” – “Il modo più efficace per portare avanti un accordo per il rilascio degli ostaggi è continuare la pressione militare su Hamas. Solo se avvertono un pericolo personale saranno disposti a negoziare. Per questo motivo continueremo la guerra finché non libereremo i sequestrati e smantelleremo Hamas”. Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, parlando ai leader della Conferenza dei presidenti, ovvero i capi delle principali organizzazioni ebraiche negli Stati Uniti. Lo riporta Ynet.

Ore 12.00 – L’Aia, Cina chiede soluzione due stati – Ma Xinmin, consigliere legale del ministero degli Esteri cinese, ha dichiarato che la Cina “ha costantemente sostenuto la giusta causa del popolo palestinese nel ripristinare i suoi legittimi diritti”. “Il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato in più occasioni che la Cina chiede un cessate il fuoco globale e una rapida soluzione alla questione palestinese sulla base di una soluzione a due Stati attraverso il negoziato”, ha affermato Ma. “Nel perseguimento del diritto all’autodeterminazione”, ha aggiunto, l’uso della forza da parte del popolo palestinese per “resistere all’oppressione straniera” e ottenere la creazione di uno stato indipendente è un “diritto inalienabile”.

Ore 11.10 – Il capo della Cia Burns sarà a Parigi per colloqui sull’accordo per Gaza – Il direttore della Cia Bill Burns si recherà a Parigi domani per colloqui con funzionari del Qatar, egiziani e israeliani per discutere un accordo sugli ostaggi.
Due fonti hanno detto ad Axios che Burns parteciperà ai colloqui, con gli Stati Uniti che puntano a un accordo prima del Ramadan, che inizierà tra meno di tre settimane. Il punto critico – scrive Axios – è il numero di prigionieri palestinesi che verranno rilasciati e come verrà determinata la lista. La stessa fonte conferma che una delegazione di Hamas è arrivata ieri al Cairo per colloqui con funzionari dell’intelligence egiziana sul possibile accordo sugli ostaggi.

Ore 11.00 – Ben Gvir: “Il nostro diritto alla vita prevale sulla libertà di movimento dei palestinesi” – Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha affermato che la libertà di movimento dei palestinesi dovrebbe essere limitata, a seguito di un attentato vicino all’insediamento di Maale Adumim in Cisgiordania. “Il nostro diritto alla vita prevale sulla libertà di movimento dei palestinesi”, ha detto Ben-Gvir, secondo quanto riportato dai media israeliani. “Lotterò per le barriere intorno ai villaggi che limiteranno la libertà di movimento dei residenti dell’Autorità Palestinese”. Almeno tre persone sono state uccise e otto ferite durante la sparatoria di questa mattina, mentre la polizia israeliana ha affermato che due uomini armati sono stati uccisi e un terzo arrestato.

Ore 10.30 – L’esercito israeliano prosegue le operazioni a Gaza e a Khan Yunis – L’esercito israeliano prosegue le operazioni di terra nella città di Gaza (nel quartiere Zaitun) e a Khan Yunis. Lo ha reso noto il portavoce militare dell’Idf. A Zaitun, ha precisato, l’aviazione è intervenuta ieri dieci volte per proteggere le forze di terra da minacce da parte di miliziani di Hamas, “20 dei quali sono stati uccisi”. In parallelo altre operazioni sono state condotte nel settore occidentale di Khan Yunis (nel sud della Striscia) dove ieri “sono stati uccisi 15 terroristi”. Nelle perlustrazioni condotte dalle forze di terra sono stati trovati magazzini di armi e documenti di Hamas. Inoltre, ha aggiunto il portavoce, nel sud della striscia di Gaza la marina militare ha colpito postazioni di Hamas e della Jihad islamica.

Ore 10.00 – Gaza, ministero della Salute: “Il bilancio delle vittime sale a 29.410” – Il ministero della Salute di Gaza ha annunciato un nuovo bilancio delle vittime palestinesi: sono 29.410 dall’inizio dell’offensiva di Israele a fronte di 69.465 feriti. Nelle ultime 24 ore i morti sono stati 97 e i feriti 132.

Ore 9.30 – Gantz: “Senza accordo sugli ostaggi entreremo a Rafah durante il Ramadan” – L’Idf è pronto a condurre un’operazione militare a Rafah durante il Ramadan, che inizierà a marzo, a meno che non venga raggiunto un accordo sugli ostaggi. Lo ha detto il ministro del gabinetto di Guerra israeliano Benny Gantz, aggiungendo tuttavia che ci sono primi segnali che un accordo possa essere vicino.

Ore 9.20 – Gaza, forze israeliane uccidono 19 persone nel campo di Nuseirat e nel quartiere Zeitoun – Le forze israeliane hanno ucciso almeno 19 palestinesi nei bombardamenti che hanno colpito nella serata di ieri il campo profughi di Neseirat, nel centro della Striscia di Gaza, e il quartiere di Zeitoun di Gaza City, nel nord. Lo ha riferito l’agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui gli aerei dell’Idf hanno preso di mira la casa della famiglia Da’alis, a ovest del campo di Nuseirat, causando l’uccisione di 17 persone e il ferimento di decine di altri. A Zeitoun sono stati uccisi il giornalista Ihab Nasrallah e sua moglie, mentre i loro tre figli sono stati feriti.

Ore 9.00 – Mar Rosso, attacchi Usa contro posizioni huthi – Gli Stati Uniti hanno effettuato quattro “attacchi di autodifesa” e distrutto sette missili antinave, oltre ad altro materiale militare, nelle aree controllate dalle forze filo-iraniani huthi dello Yemen, tutti pronti per essere lanciati “nel Mar Rosso”. Lo ha riferito oggi il Comando Centrale Usa.
“Il 21 febbraio, tra le 12 e le 18:45 ora di Sanaa (tra le 16 e le 22:45 in Italia), le forze Centcom hanno effettuato quattro attacchi di autodifesa contro sette missili da crociera antinave mobili huthi e un lanciamissili balistici pronti a essere lanciati nel Mar Rosso”. “Inoltre, durante questo periodo le forze del Centcom hanno abbattuto un drone con attacco unidirezionale per legittima difesa”, ha aggiunto. Secondo la nota, le forze statunitensi “hanno stabilito che (quei missili e il drone) rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e le navi della marina statunitense nella regione”. La dichiarazione sottolinea che “queste azioni proteggeranno la libertà di navigazione e renderanno le acque internazionali più sicure per la Marina americana e le navi mercantili”.

Ore 8.30 – Attacco terroristico vicino Gerusalemme, un morto – Almeno una persona è morta in Cisgiordania, in un attacco terroristico vicino a Maale Adumim, su una strada che collega l’insediamento israeliano a Gerusalemme. I due che hanno sparato sono stati “neutralizzati”, messi in grado di non nuocere, e “un terzo terrorista catturato poco dopo”, ha fatto sapere la polizia. Almeno otto persone sono rimaste ferite, 2 in modo grave. L’attacco è avvenuto a circa 10 chilometri da Gerusalemme. I soccorritori hanno già portato i feriti negli ospedali di Gerusalemme, un uomo di 23 anni e una 30enne in gravi condizioni, ma coscienti, e due uomini di circa 40 anni coinvolti in maniera più lieve.

Ore 8.00 – Rafah, Regno Unito valuta stop armi a Israele in caso di offensiva – Il governo britannico valuterà la sospensione delle licenze di export di armi a Israele se Benjamin Netanyahu andrà avanti con i piani di un’offensiva a Rafah. Lo scrive il Guardian, secondo cui, mentre la situazione umanitaria a Gaza si fa sempre più drammatica, cresce la pressione diplomatica sul Regno Unito perché segua altri Paesi e sospenda la vendita di armi. Fonti ministeriali fanno sapere che mentre al momento non è stata presa alcuna decisione, il governo ha la possibilità di reagire rapidamente se arriveranno pareri legali in base esiste la violazione del diritto umanitario internazionale.

Ore 7.30 – Egitto costruisce muro al confine con Gaza: pubblicate immagini satellitari – L’Egitto si sta preparando all’offensiva israeliana su Rafah, annunciata per il 10 marzo, giorno dell’inizio del Ramadan, e prepara un campo murato per gli sfollati palestinesi. Le immagini satellitari scattate e pubblicate ieri, 21 febbraio, da Maxar Technologies mostrano il muro in un sito dove l’Egitto sta costruendo una zona cuscinetto al confine con Gaza, nella penisola del Sinai per accogliere i civili palestinesi sfollati dalla Striscia. Il campo avrà una superficie di oltre 16 chilometri quadrati e nelle immagini si vedono decine di camion che stanno arrivando nella zona e che, presumibilmente, stanno trasportando aiuti.

Ore 7.00 – Gantz: “Segnali promettenti di un possibile accordo sugli ostaggi” – Benny Gantz, ministro e membro del gabinetto di guerra israeliano, ha detto che “ci sono i primi segnali promettenti di un possibile accordo sugli ostaggi”. Aggiungendo: “Senza un accordo sugli ostaggi le operazioni a Gaza continueranno anche durante il Ramadan”.

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