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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, Usa: “Azioni Hamas non diminuiscono responsabilità di Israele”. Biden ottimista sul rilascio degli ostaggi | DIRETTA

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La diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 14 novembre

Israele ha annunciato una pausa umanitaria di 4 ore nell’agglomerato urbano di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. La ‘sospensione tattica’ delle attività militari in quell’area è in vigore nelle ore 10-14 locali. Situazione critica per gli ospedali a Gaza. . Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, martedì 14 novembre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 21,00 – Usa: “Azioni Hamas non diminuiscono responsabilità Israele” – “Non sosteniamo attacchi agli ospedali”, “gli ospedali e pazienti devono essere protetti”, “le azioni di Hamas non diminuiscono la responsabilità di Israele nella protezione dei civili”: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby in un briefing a bordo dell’Air Force One che sta portando Joe Biden a San Francisco per il vertice con il presidente cinese.

Ore 20,00 – Raisi a leader mondiali: “Fermare Israele” – In una lettera inviata ai leader mondiali, il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha esortato “a condannare i crimini commessi dal regime israeliano a Gaza e a costringere il regime a fermare la sua aggressione all’enclave”. Lo riporta l’agenzia iraniana Irna. Raisi ha affermato che la comunità internazionale “ha il dovere di costringere il regime israeliano a revocare il blocco su Gaza per consentire agli aiuti umanitari, inclusi cibo, medicine e carburante, di raggiungere le popolazioni del territorio”.

Ore 19,00 – Portavoce Guterres: “Critiche Israele? Seguiamo solo la carta Onu” – “Il segretario generale continua il suo lavoro rimanendo calmo e concentrato in circostanze difficili, basandosi sui principi della Carta Onu e sulle leggi umanitarie internazionali”. Così il portavoce del Palazzo di Vetro ha commentato l’ultimo attacco del ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen contro Antonio Guterres, secondo cui “non merita di guidare le Nazioni Unite”.

Ore 18,00 – Biden ottimista sul rilascio degli ostaggi: “Credo che avverrà” – In partenza per il vertice di San Francisco con Xi Jinping, il presidente degli Stati Joe Biden ha detto: “Credo che il rilascio degli ostaggi [in mano ad Hamas, ndr] avverrà”.

Ore 16,00 – Hamas: “Battaglia è ancora all’inizio” – “Diciamo all’occupazione che la battaglia è ancora all’inizio e ciò che sta per arrivare è più grande”. Lo ha dichiarato in una conferenza stampa a Beirut il rappresentante di Hamas in Libano Osama Hamdan.

Ore 14,00 – Ministro delle finanze israeliano: “Palestinesi emigrino volontariamente” – Il ministro delle Finanze israeliano, di estrema destra, si è espresso a favore della “emigrazione volontaria” dei palestinesi dalla Striscia di Gaza verso altri paesi. “L’emigrazione volontaria e l’assorbimento dei residenti arabi di Gaza da parte dei paesi del mondo è una soluzione umanitaria che metterà fine alla sofferenza sia degli ebrei che degli arabi”, ha scritto Bezalel Smotrich su X.

Ore 12,00 – IDF: preso controllo istituzioni governo Hamas a Gaza – L’esercito israeliano ha preso il controllo delle istituzioni governative utilizzate per scopi militari nei quartieri di Ijlin e Rimal a Gaza City. Lo dice un portavoce dell’IDF. I militari hanno preso il controllo del Parlamento, del campus governativo, del quartier generale della polizia di Hamas e di una facolta’ di ingegneria che fungeva da istituto per la produzione e lo sviluppo di armi. All’interno sono state trovate armi e materiale per l’addestramento e lo studio di Hamas, sostiene il portavoce dell’esercito israeliano. I militari “hanno fatto irruzione nella Casa del Governatore, che viene utilizzata come struttura terroristica, che ospita gli uffici militari e di intelligence di Hamas, gli uffici di polizia, il quartier generale del gruppo e altri avamposti, compresi alcuni utilizzati dagli agenti di Hamas per l’addestramento prima del 7 ottobre”, aggiunge il portavoce dell’Idf secondo quanto riporta la stampa israeliana.

Ore 11,00 – Israele conferma morte soldatessa in ostaggio a Gaza – L’esercito israeliano ha confermato oggi la morte della soldatessa Noa Marciano, 19 anni, che era stata rapita da Hamas il 7 ottobre e che da allora era tenuta in ostaggio a Gaza. Ieri Hamas ha pubblicato un video in cui lei si rivolgeva ad una telecamera dal luogo in cui era tenuta prigioniera. Il video non è stato divulgato in Israele. In merito il portavoce militare aveva detto ieri che “Hamas continua a ricorrere a forme inumane di terrorismo psicologico”, mediante la divulgazione di filmati. Oggi è giunta la conferma ufficiale della sua morte. La soldatessa è stata così inclusa nella lista dei caduti dell’esercito.

Ore 10,30 – Direttore ospedale Shifa, ‘179 sepolti in fossa comune’ – Il direttore dell’ospedale Al-Shifa di Gaza, vicino al quale si combatte, ha affermato che “179 corpi” sono stati sepolti in una “fossa comune” all’interno della struttura.

Ore 10,00 – Esercito annuncia sospensione attività in due rioni Gaza – Una sospensione delle attività militari per quattro ore, fra le 10 e le 14 locali è stata annunciata oggi dal portavoce militare israeliano Avichai Adraee, che si esprime in arabo su X. La popolazione dei rioni indicati viene sollecitata ad approfittare di questa decisione per spostarsi nel sud della Striscia, oltre il Wadi Gaza, così come hanno già fatto centinaia di migliaia di palestinesi nelle ultime settimane. La principale arteria di Gaza, la Sallah-a-din, potrà essere percorsa in condizioni di sicurezza da nord a sud dalle 9 alle 16 locali, ha aggiunto Adraee secondo cui “Hamas ha perso il controllo nel nord della striscia”.

Ore 09,00 – Hamas accusa Israele, ‘blocca accordo su liberazione 50-70 ostaggi’ – Il braccio armato di Hamas, Brigate Ezzeldín al Qassam, torna ad accusare Israele di bloccare un accordo per lo scambio di prigionieri che include il rilascio di 50-70 donne e bambini rapiti dal gruppo islamista durante gli attacchi del 7 ottobre. Secondo il portavoce Abú Obeida il Qatar starebbe mediando per raggiungere un’intesa che consenta il rilascio di “200 bambini e 75 donne palestinesi” incarcerati, ma da parte delle autorità israeliane c’è stato un rinvio.

“Il nemico ha chiesto la liberazione di cento donne e bambini detenuti a Gaza”, ha affermato, per poi precisare che – nel caso si concordi una tregua di cinque giorni – si potrebbero liberare 50 tra donne e bambini. “Il numero potrebbe arrivare a 70, considerata la presenza di detenuti di vari paesi, sempre che la tregua assicuri l’ingresso di aiuti umanitari per il nostro popolo in tutta la Striscia di Gaza”.

Tuttavia, “l’occupante continua a rimandare ed evita di fare la sua parte e ignora non solo la vita dei civili palestinesi, ma neanche gli importa di uccidere i propri ostaggi”, ha aggiunto, annunciando che una militare identificata come Noa Marciano, sequestrata il 7 ottobre, sarebbe morta in uno dei bombardamenti israeliani sulla Striscia.

Ore 08,00 – IDF, la nostra guerra non è contro il popolo di Gaza – “Stiamo facendo tutto il possibile per ridurre al minimo i danni ai civili, assistere nell’evacuazione e fornire forniture mediche e cibo. La nostra guerra non è contro il popolo di Gaza”. Così sui social le Forze di Difesa Israeliane, IDF, che mostrano in un video le incubatrici per neonati destinate all’ospedale al-Shifa nella Striscia di Gaza. “Il reparto pediatrico dell’ospedale Shifa di Gaza City ha bisogno di assistenza – spiega nel video una portavoce – Israele è pronto ad aiutare. Abbiamo fatto un’offerta formale ai funzionari sanitari di Gaza per trasferire le incubatrici nella Striscia di Gaza per assistere il reparto pediatrico dell’ospedale di Shifa. Sono in corso grandi sforzi per garantire che queste incubatrici possano raggiungere i bambini a Gaza senza indugio. La nostra guerra è contro Hamas e non contro il popolo di Gaza”.

Ore 07,00 – Oms, ospedale al-Shifa trasformato in cimitero – L’impossibilità di seppellire i cadaveri dei pazienti morti sta trasformando il principale ospedale di Gaza in un cimitero: lo ha detto il portavoce dell’Oms Christian Lindmeier. Nonostante la possibilità di lasciare la struttura, secondo il portavoce circa 600 persone sono ancora nell’ospedale. “Intorno all’ospedale ci sono cadaveri di cui non è possibile prendersi cura o nemmeno seppellirli o portarli in qualsiasi tipo di obitorio”, ha detto. “L’ospedale non funziona più come dovrebbe. È quasi un cimitero”, ha aggiunto.

Ore 06,00 – Re Abdallah, con violazioni Israele regione può esplodere – Il re di Giordania Abdullah ha avvertito che qualsiasi scenario che includa la rioccupazione di parti di Gaza da parte di Israele peggiorerà la crisi e che le continue “violazioni” israeliane in Cisgiordania e Gerusalemme potrebbero “spingere la regione verso un’esplosione”. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale Petra citata dal Guardian. “Una soluzione militare o di sicurezza” non avrà successo, ha aggiunto il re, sottolineando che il conflitto ha avuto origine nell’occupazione e nella privazione dei diritti del popolo palestinese.

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