Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Inseguimento ad alta velocità tra la polizia belga e trafficanti di persone

Immagine di copertina

Tutto è avvenuto al confine tra Belgio e Francia. L'auto dei fuggitivi si è schiantata contro un camion, nell'incidente è rimasto ucciso un motociclista olandese

Un inseguimento ad alta velocità al confine tra Belgio e la Francia ha causato un incidente mortale giovedì 5 maggio 2016.

La polizia belga ha inseguito quattro presunti trafficanti di persone a bordo di un’Audi con targa britannica che avevano tentato di costringere dei camionisti, diretti nel Regno Unito, a portare con loro oltre il confine francese alcuni migranti.

Nell’incidente automobilistico sono rimasti feriti alcuni passanti e un motociclista olandese è rimasto ucciso durante lo schianto con un camion nei pressi del porto francese di Dunkerque.

La polizia è stata costretta ad aprire il fuoco, due dei fuggitivi sono rimasti feriti. L’inseguimento, arrivato fino a 200 chilometri orari di velocità, è continuato verso il confine francese, distante circa 40 chilometri, per poi arrivare a Dunkerque, in Francia, dove gli uomini si sono schiantati contro un camion, coinvolto in un precedente incidente.

Molte altre persone sono rimaste ferite e tutti e quattro i sospetti sono stati trasportati in ospedale. Le loro identità non sono state confermate. Tuttavia, il quotidiano francese locale La Voix du Nord ha riferito che erano tutti iracheni e che hanno minacciato i camionisti con dei coltelli per fargli caricare a bordo i migranti.

Gli agenti belgi ritengono che il traffico di migranti dalla Francia al Regno Unito attraverso il Belgio sia aumentato da quando Parigi e Londra hanno rafforzato le misure di sicurezza attorno al Canale della Manica e ai porti. Lo scorso marzo la Francia ha chiuso parti del campo migranti di Calais conosciuto, come “la giungla”. Laura Stahnke ci è stata e ha raccontato su TPI quello che ha visto.

Nei primi quattro mesi del 2016 diciotto persone sono state arrestate per traffico di migranti vicino ai porti belgi. Durante tutto il 2015 gli arresti erano stati solo 41. A febbraio il Belgio ha reintrodotto controlli di frontiera al confine con la Francia per cercare di fermare i migranti, mobilitando forze di polizia extra.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”