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Il volontariato da carcere

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Un uomo americano di 90 anni è stato condannato a due mesi di carcere per aver dato da mangiare ad alcuni senzatetto in Florida

Arnold Abbott è un uomo americano di 90 anni che vive a Fort Lauderdale, in Florida. È il direttore dell’organizzazione no-profit Love Thy Neighbour.

S&D

La sua Ong assiste i più bisognosi offrendo un pasto caldo in mense aperte al pubblico, presso l’Holiday Park e la spiaggia di Fort Lauderdale.

Mercoledì 5 novembre Arnold e due pastori della della Sanctuary Church sono stati condannati a 60 giorni di carcere e sanzionati con una multa pari a 400 euro per aver dato da mangiare ad alcuni senzatetto.

Un’ordinanza approvata lo scorso 22 ottobre vieta di distribuire cibo all’aperto previa autorizzazione del proprietario dell’area, cosa che può avvenire solo se il luogo è munito di bagni chimici. Gli spazi dove si offre il cibo, inoltre, non possono essere più di uno per isolato e devono distare almeno 500 metri dalle zone residenziali.

L’ordinanza è l’ultima di una serie di provvedimenti restrittivi adottati dalla città per motivi di sanità e di ordine pubblico: tra questi spiccano il divieto di chiedere l’elemosina nelle strade dove il traffico è più congestionato, di dormire o lasciare effetti personali su suolo pubblico.

Coloro che si sono opposti a tali restrizioni, le hanno etichettate come leggi che istigano all’odio verso i senzatetto; tuttavia, secondo le dichiarazioni rilasciate al Sun Sentinel da Lee Feldman, city manager di Fort Lauderdale, la loro attuazione si è resa necessaria per rispondere alle preoccupazioni di quei cittadini che vedono nei senzatetto “una minaccia alla sicurezza e alla redditività degli affari”.

Le autorità locali infatti sostengono che la città sia sempre più spesso la meta finale di quei senzatetto che commettono infrazioni nelle comunità limitrofe. Una volta prelevati, quest’ultimi vengono trasferiti nelle carceri della contea centrale, per poi essere rilasciati sul posto dopo la prima comparizione in tribunale, incrementando così la popolazione locale dei clochard.

Il loro sovrannumero sembra essere confermato da un’indagine condotta quest’anno del Broward County Initiative Partnership, che ha rilevato la presenza di almeno 500 persone senza fissa dimora sparse per la città.

Insieme alle misure restrittive imposte ai senzatetto, però, l’amministrazione di Fort Lauderdale ha adottato anche provvedimenti a sostegno dei senzatetto stanziando 350mila euro da investire in abitazioni a favore di quei soggetti che rischiano di morire per le strade: finora le persone collocate nel programma sono state 16.

Ciononostante, le proteste contro queste ordinanze non accennano a diminuire. “Sembra che le autorità locali stiano facendo di tutto per impedire ai clochard di sopravvivere nella città”, sostiene Haylee Becker, membro del gruppo Food Not Bombs, che paragona le leggi entrate in vigore a “una condanna a morte”.

Sessanta giorni in prigione e una multa di 400 euro, inoltre, non hanno impedito ad Arnold Abbott di proseguire nella sua attività umanitaria. “So che verrò arrestato di nuovo e sono pronto per questo”, ha affermato, e poi ha aggiunto: “Stanno tentando di spazzare via i poveri. Chi sta facendo questo non ha cuore”.

Già nel 1999, Abbott aveva intentato una causa contro Fort Lauderdale, dopo che le autorità locali avevano impedito di distribuire in spiaggia beni alimentari: il tribunale, in quell’occasione, si espresse in suo favore, dichiarando il provvedimento contrario ai precetti costituzionali.

A quindici anni di distanza, Abbott intende portare nuovamente il caso all’attenzione dell’autorità giudiziaria, nella speranza di continuare il lavoro svolto con la sua organizzazione, fondata in memoria di sua moglie, Maureen Abbott, con la quale ha condiviso il lavoro di una vita, a sostegno e a tutela dei più deboli.

Nemmeno Dwayne Black, uno dei due pastori condannati per aver prestato assistenza ai senzatetto, ha intenzione di arrendersi: “Chi ci ha arrestato ha nascosto la testa sotto la sabbia e probabilmente continuerà a farlo. Ma ci sono molte persone che ci sostengono, offrendoci aiuto e assistenza legale. Continueremo a sfamare il prossimo”.

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