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Il 19enne morto nel sommergibile: “Era terrorizzato, ci è andato per compiacere il padre”

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Il diciannovenne Suleman Dawood, a bordo del sommergibile scomparso Titan, è uno studente della Strathclyde University di Glasgow, in Scozia. Si trova a oltre 3mila metri di profondità nell’Atlantico insieme a suo padre Shahzada Dawood, milionario pakistano. I due hanno pagato mezzo milione di dollari per poter viaggiare negli abissi e vedere da vicino il relitto del Titanic.

Secondo i media locali, il patriarca Hussain Dawood, padre di Shahzada Dawood e nonno di Suleman, è uno degli uomini più ricchi del Paese e da quando lo Stato è nato nel 1947 questa famiglia ha operato ai massimi livelli nell’industria.

Suleman era un brillante studente all’Università di Strathclyde, a Glasgow, dove aveva appena completato il suo primo anno alla Business School dell’ateneo. Dopo la conferma della morte sua e di suo padre, la zia di Suleman ha rivelato alla NBC News che il diciannovenne aveva detto di sentirsi “terrorizzato” per il viaggio, ma voleva compiacere suo padre in occasione della festa del papà. Il weekend scorso (18 giugno) negli Stati Uniti così come in molti altri paesi si celebrava la festività, che in Italia invece ricorre a marzo.

Un comunicato della famiglia lo descrive come un “grande fan della letteratura di fantascienza e dell’apprendimento di cose nuove”, interessato ai cubi di Rubik e al gioco della pallavolo. Si era recentemente diplomato alla ACS International School Cobham nel Surrey. Ha trovato la morte al largo delle coste dell’isola canadese di Terranova, in un disastro che ha tenuto il mondo col fiato sospeso per giorni, nella speranza vana che le riserve di ossigeno a bordo del batiscafo bastassero per un miracoloso salvataggio.

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