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Guerra in Ucraina, ultime notizie. Domani riprendono i colloqui, Zelensky: “Per ora nulla di concreto. Pronti a nuovi attacchi nel Donbass”. Mosca annuncia cessate il fuoco a Mariupol. Draghi: “Italia richiesta come garante da Kiev e Mosca”. Gas, Putin: “Stop a contratti se non sarà pagato in rubli”

Immagine di copertina
Credit: EPA/STR

Guerra Ucraina-Russia: le ultime notizie di oggi, 31 marzo 2022

GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – Dopo i primi spiragli nei negoziati a Istanbul, l’Ucraina ieri ha accusato la Russia di non aver mantenuto la propria promessa di “ridurre drasticamente” le attività militari nella capitale Kiev e nella città settentrionale di Chernihiv. Il ministero della Difesa russo ieri ha specificato che Mosca ha raggiunto i suoi obiettivi principali nelle due città e procederà un “raggruppamento previsto delle truppe” per portare a termine la “liberazione” del Donbass. Secondo il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, i colloqui con Kiev hanno comunque visto progressi significativi, in particolare su Crimea e Donbass, oltre che sulla neutralità. Per Lavrov l’Ucraina avrebbe “compreso” che le questioni relative a questi territori “sono risolte in modo definitivo”. Pronta la risposta di Kiev, che ha chiesto ancora il “ripristino della sovranità ucraina in questi territori”. Ieri inoltre Mario Draghi ha tenuto una conversazione telefonica con Vladimir Putin, la prima dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. “La chiamo per parlare di pace”, ha esordito il presidente del Consiglio, che ha ribadito “la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia” mentre Putin ha descritto al capo del governo italiano “il sistema dei pagamenti del gas russo in rubli”. Dopo le polemiche interne alla maggioranza sull’aumento delle spese militari, il governo ha posto la questione di fiducia al Senato sul voto al dl Ucraina, previsto per oggi alle 11. Di seguito tutte le ultime notizie sulla guerra in Ucraina ora per ora.

GUERRA IN UCRAINA, LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA

Ore 17.22 – Mosca vieta l’ingresso in Russia ai leader Ue – Mosca vieta l’ingresso ai leader europei in risposta alle sanzioni contro la Russia. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri, secondo quanto riporta la Tass.

Ore 17.00 – Scholz: presto negoziati per Albania e Macedonia Nord in Ue – Serve una chiara prospettiva europea per gli Stati dei Balcani occidentali”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in conferenza stampa a Berlino con il collega austriaco Karl Nehammer. “È importante che presto comincino i negoziati di Albania e Macedonia del Nord per l’ingresso in Europa”, ha aggiunto. “Ogni ulteriore esitazione rende i Balcani occidentali vulnerabili e aperti all’influenza di terzi”, ha concluso.

Ore 16.40 – Kiev: “I russi cominciano a ritirarsi da Chernobyl” – “I russi hanno cominciato a ritirarsi dal sito di Chernobyl”. Lo rende noto l’Agenzia nucleare ucraina.

Ore 16.30 – Sanzioni Usa contro 13 individui ed entità russe – Il Tesoro americano ha aggiunto alla sua lista 13 individui e varie entità russe.

Ore 16.20 – Habeck: “Ci saranno nuove sanzioni alla Russia” – Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ha annunciato che ci saranno nuove sanzioni alla Russia. “Le sanzioni dell’ultimo pacchetto non saranno le ultime”, ha detto a margine del colloquio col collega Francese Bruno Le Maire. Habeck ha spiegato che i due ministri hanno individuato i punti che dovrebbero essere contenuti in un prossimo pacchetto di misure.

Ore 16.10 – Conte, non usciamo da governo – “D’ora in poi non accetto che quando poniamo qualche questione politica ci accusino di far cadere il governo. non intendiamo affatto uscire, ma volgiamo contribuire senza strumentalizzazioni. E vogliamo rispetto a partire da tutte le forze politiche”, ha detto Giuseppe Conte, presidente del M5s.

Ore 16.00 – Gas: Scholz, pagamenti a russi continueranno in euro/dollari – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha insistito che i pagamenti per il gas russo continueranno in euro e dollari. Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto che prevede da domani l’obbligo per i paesi ostili di pagare in rubli, pena la cessazione del contratto.

Ore 15.45 – Habeck, sul gas non ci faremo ricattare da Putin – Il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, si è detto pronto a qualsiasi decisione Putin possa prendere sul gas, durante una conferenza stampa a Berlino con il ministro francese Bruno Le Maire.

Ore 15.40 – Le Maire: non accetteremo di pagare gas in altre valute, pronti a eventuali stop – “Non accetteremo in alcun modo di pagare il gas in altre divise rispetto a quelle sancite dai contratti”. Lo ha detto il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, a Berlino, in conferenza stampa con il ministro tedesco Robert Habeck, affermando che Francia e Germania sono pronti a una possibile sospensione delle importazioni di gas russo.

Ore 15.35 – Kiev, forte esplosione avvertita nel centro della capitale – Una forte esplosione è stata avvertita nel centro di Kiev. Lo riferisce il Kyiv Independent.

Ore 15.30 – Putin: “Usa vogliono risolvere i propri problemi a spese di altri” – Il presidente russo Vladimir Putin ha accusato gli Stati Uniti di voler risolvere “i propri problemi a spese di altri”. “Gli europei sono costretti a pagare per il gas naturale liquefatto statunitense”, ha detto, accusando Washington di voler “trarre profitto dall’instabilità mondiale”.

Ore 15.25 – Putin, guerra economica contro Russia in corso da molti anni – “La guerra economica contro la Russia è iniziata da molti anni”, ha detto oggi il presidente russo, Vladimir Putin, in un discorso trasmesso in televisione, in cui ha detto che le sanzioni erano già previste da tempo. “Sarebbero state introdotte in ogni caso”, ha detto Putin, secondo cui le sanzioni contro Mosca sono “contro il nostro diritto alla libertà e all’indipendenza, contro il diritto a essere Russia”. “Non vogliamo sacrificare i nostri valori”, ha aggiunto.

Ore 15.20 – Putin: stop a contratti se gas non sarà pagato in rubli – Il presidente russo Vladimir Putin ha detto di aver firmato il decreto che richiede il pagamento delle esportazioni di gas in rubli, affermando che i contratti in essere saranno sospesi se le richieste non saranno soddisfatte. Il presidente russo ha detto che anche anche i nuovi accordi in euro o in dollari potrebbero essere bloccati e gli acquirenti di gas dovranno aprire conti in rubli presso le banche russe per effettuare i pagamenti, che dovranno iniziare dal primo aprile.

Ore 15.10 – Erdogan: “Lavoro a incontro Putin-Zelensky il prima possibile” – “Ho intenzione di tenere nuovi colloqui con i presidenti Vladimir Putin e Vladimir Zelensky. Il nostro obiettivo è organizzare un incontro dei leader di Russia e Ucraina il prima possibile. Lo dirò chiaramente a entrambi”. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyp Erdogan. “Siamo pronti a fornire la piattaforma necessaria. Sulla base della fiducia che Putin e Zelensky hanno nella Turchia, spero che saremo in grado di concordare una data dell’incontro”, ha affermato, come riportano le agenzie russe e ucraine Tass e Unian.

Ore 14.00 – Kiev: a Chernobyl situazione catastrofica, de-militarizzarla – “La situazione a Chernobyl è catastrofica, i russi non hanno il controllo della situazione. Si rischiano effetti ad ampio raggio. L’area della centrale deve essere de-militarizzata. Ho scritto di mio pugno una lettera al segretario generale dell’Onu Guuterres per chiederlo”. Lo ha detto, incontrando i media internazionali in videocall a Leopoli, la vicepremier Irina Vereshchuk.

Ore 13.50 – Stoltenberg: se Finlandia sceglie Nato avrà accesso rapido – “Se la Finlandia deciderà di entrare nella Nato sono certo che avrà un protocollo di accesso rapido, ho visto con i miei occhi quanto le loro truppe, come quelle svedesi, rispettino gli standard della Nato. La Finlandia è già un partner molto stretto della Nato. Ma come abbiamo rispettato la decisione della Finlandia di non fare parte della Nato per anni, ora rispetteremo la loro decisione sul farne parte: si tratta di una scelta sovrana di un paese democratico sovrano”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

Ore 13.45 – Spese militari, Stoltenberg (Nato): in Italia vediamo nuovo senso di urgenza – “Senza entrare nei dettagli del compromesso” sull’aumento della spesa militare “che ora è in fase di negoziato in Italia, penso che quello che vediamo ora in Italia e nell’Alleanza sia un nuovo senso di urgenza che dimostra un aumento di statura della necessità di investire nella nostra sicurezza”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, rispondendo a una domanda dell’Agi sull’aumento della spesa militare in Italia. “Accolgo ogni accordo che arrivi dall’Italia per aumentare la spesa in Difesa. L’Italia fa la differenza perché ha un’economia forte”. “Gli alleati della Nato hanno concordato nel 2014 di aumentare la spesa per la difesa dopo l’aggressione militare russa contro l’Ucraina otto anni fa”, ha aggiunto. “Quest’anno sapevamo che dovevamo investire di più ancora prima dell’aggressione russa dell’Ucraina”.

Ore 13.40 – Kiev: il cessate il fuoco riguarda i corridoi, non Mariupol – “Non c’è un cessate il fuoco a Mariupol, la città è ancora sotto attacco. Il cessate il fuoco riguarda i corridoi umanitari, il segmento che va da Berdiansk a Zaporizhzhia”. Lo ha detto la vice prima ministra ucraina, Irina Vereshchuk. “Non abbiamo un mediatore, non ci sono organi terzi che possono verificare l’eventuale violazione del cessate il fuoco”, ha spiegato durante un incontro in videocollegamento con la stampa internazionale a Leopoli.

Ore 13.30 – Putin firma decreto per chiamare alle armi 134.500 persone – Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto sulla coscrizione primaverile per “effettuare dal 1 aprile al 15 luglio 2022, la coscrizione di cittadini russi di età compresa tra 18 e 27 anni che non sono nella riserva (…), per un totale di 134.500 persone”, si legge nel testo del documento pubblicato sul portale Internet ufficiale di informazioni legali, come riporta l’agenzia russa Ria Novosti.

Ore 13.25 – Nato: Russia non si ritira, si riposiziona – “La Russia non si sta ritirando, si sta riposizionando, raggruppando e rafforzando”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, presentando il suo rapporto annuale per il 2021.

Ore 13.20 – Nato: su ritiro Russia mente continuamente – “Vediamo dichiarazioni di ritiro delle forze russe da Kiev ma la Russia ha continuamente mentito sul ritiro. Possiamo giudicare dalle azioni e non dalle parole”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, presentando il suo rapporto annuale per il 2021.

Ore 13.15 – Draghi: contro inflazione occorrono risposte strutturali non solo aiuti – “Il sostegno a carico del bilancio ha significato se l’aumento è temporaneo”, ha detto Draghi. “Se l’aumento è permanente occorrono risposte strutturali”, ha aggiunto, facendo riferimento all’imposizione di un tetto al prezzo del gas e di un limite ai profitti delle società elettriche, in particolare nelle rinnovabili. Il presidente del Consiglio aveva risposto a una domanda sul dato record dell’inflazione riportato oggi, ai massimi dal 1991. “L’inflazione sta aumentando perché aumentano i prezzi di tutte le materie prime, in particolare i prezzi delle materie prime alimentari”, ha detto. “A questo riguardo avremo anche un incontro con i sindacati italiani la settimana prossima”.

Ore 13.10 – Draghi, ruolo Turchia per la pace importantissimo – Il presidente del Consiglio ha elogiato il ruolo svolto dalla Turchia nei colloqui tra Ucraina e Russia, affermando che presto si terrà un incontro tra Turchia, Italia e Francia. Durante la conferenza stampa alla stampa estera, Draghi ha anche detto che le elezioni presidenziali in Francia non influiscono sulle attività della presidenza dell’Unione Europea, assunta da Parigi. Secondo Draghi la presidenza francese in questo semestre è stata finora “ottima”.

Ore 13.07 – Cremlino: Mosca valuta pagamento in euro a Gazprombank, poi rublo – Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha confermato che la Federazione Russia sta studiando, per il pagamento del gas esportato ai partner stranieri, versamenti in euro tramite Gazprombank, che poi convertirà i fondi in rubli.

Ore 13.05 – Draghi su Putin: “Credo di aver notato un cambiamento nel tono” – Il presidente del Consiglio ha detto di aver colto un cambiamento nel tono del presidente russo Vladimir Putin, durante la telefonata tenuta ieri. “Non potrei dire esattamente, da una telefonata di 40 minuti è difficile capire il carattere”, ha detto in risposta a una domanda su un possibile cambiamento.

Ore 13.03 – Draghi, richiesta pagamento gas in rubli viola contratti – Draghi ha dichiarato che la richiesta di far pagare il gas in rubli “non è accettabile perché i contratti sono stati fatti prevedendo il pagamento in euro o in dollari”. In risposta a una domanda di una giornalista del quotidiano russo Kommersant. “I prezzi sono da sempre fissati in dollari, non è assolutamente facile cambiare valuta di riferimento”, ha detto Draghi. “Gli europei ci hanno provato in passato, non funziona, perché tutti gli scambi sono in una moneta e non è facile cambiarla”. Riguardo la possibilità che la richiesta russa indebolisca il dollaro, Draghi ha detto che “forzare gli scambi in una moneta particolare” può rafforzare quella moneta nel mercato dei cambi.

Ore 12.59 – Draghi: Italia e altri paesi “stanno finanziando la guerra” – “Non c’è alcun dubbio” che l’Italia e tutti i paesi che importano materie prime dalla Russia “stanno finanziando la guerra”. “Per ridurre i finanziamenti alla Russia, occorre abbassare il prezzo del gas”, ha detto Draghi, ribadendo il sostegno a un tetto europeo al prezzo del gas.

Ore 12.55 – Draghi: Commissione Ue sta studiando fattibilità EastMed – “Al momento non so se la Turchia sia coinvolta o no, ma la Commissione sta studiando la fattibilità del gasdotto EastMed. Quello che posso dire è che quello che è successo cambia fortemente i giudizi di fattibilità”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla conferenza stampa alla stampa estera.

Ore 12.51 – Peskov, Usa non sanno quello che accade al Cremlino – Né al Pentagono, né al dipartimento di Stato statunitense hanno informazioni reali su quello che sta accadendo al Cremlino, né capiscono il suo meccanismo decisionale. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, in merito alla crisi ucraina.

Ore 12.47 – Draghi, no indicazione Def ma rispetto impegni Nato – “Sul Def non è previsto che ci sia alcuna indicazione sulle spese militari”. Lo ha detto il premier Mario Draghi alla stampa estera, “ma ad oggi non c’è alcun problema”, l’impegno dell’Italia sull’aumento delle spese militari è stato preso nel 2014 e ribadito da tutti i governi.  “L’impegno dell’Italia” è confermare gli impegni con la Nato, ha aggiunto. “Non c’è disaccordo” nella maggioranza, ha osservato Draghi, ricordando l’incontro avuto con l’ex premier Conte che ha proposto un arco dell’aumento delle spese militari fino al 2030 mentre il ministro Guerini ha parlato del 2028.

Ore 12.41 – Draghi, Italia richiesta come garante da Kiev e Mosca – L’Italia è richiesta come garante sia dall’Ucraina che dalla Russia, ma è presto per parlare dei contenuti, occorre aspettare l’esito dei negoziati. Lo ha detto Mario Draghi, rispondendo ad una domanda durante la conferenza stampa alla stampa estera.

Ore 12.38 – Draghi, Italia chiede tetto al prezzo del gas – Il presidente del Consiglio ha dichiarato che il piano per le forniture di gas liquido in sostituzione del gas russo “sta andando bene”. Lo ha detto durante la conferenza stampa alla alla stampa estera.

Ore 12.36 – Draghi, con difesa europea tutti alleati per sempre – “Parliamo di difesa europea non solo per gli eventi attuali. La costruzione di una difesa europea è il passo più importante per una politica comune europea. Tutti noi saremmo alleati per sempre, per un continente come l’Europa sarebbe un grande obiettivo. Bisogna andare su questa strada, l’Italia è sempre stata convinta”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi, parlando alla stampa estera. “La bussola europea è un primo passo”, ha aggiunto Draghi, affermando che sulla difesa comune “bisogna essere seri”.

Ore 12.35 – Draghi: Cina potrebbe diventare protagonista pace – “Io ho aspettative positive” sul “ruolo della Cina” che “potrebbe diventare un protagonista di prima grandezza nel processo di pace. Bisosgna vedere se le aspettative sono confermate” dal comportamento della Cina. Lo ha detto Mario Draghi alla conferenza stampa alla stampa estera rispondendo ad una domanda sul vertice Ue-Cina.

Ore 12.30 – Draghi: “Aziende europee continueranno a pagare in euro o in dollari” – La Russia intende consentire alle aziende europee di continuare a pagare il gas russo in euro o in dollari. Lo ha dichiarato Vladimir Putin durante la conversazione telefonica di ieri con Mario Draghi, secondo quanto dichiarato dal presidente del Consiglio alla conferenza stampa alla stampa estera. “I contratti esistenti rimangono in vigore”, la spiegazione “molto lunga” data da Putin secondo Draghi, in base a un regolamento che “si applica solo alle aziende europee”. Draghi ha detto che i dettagli del sistema per il pagamento del gas sarà esaminato dai tecnici aggiungendo che “da quello che ho capito” la conversione in rubli “è un fatto interno alla Federazione russa”. “Difficile senza cambiare i contratti”, il giudizio di Draghi.

Ore 12.20 – Draghi su telefonata con Putin: “Condizioni non sono mature” per cessate il fuoco – Il presidente del Consiglio ha detto di aver chiesto al presidente russo nella telefonata di ieri, la prima dall’inizio della guerra, se e quando è previsto se è previsto un cessate il fuoco, affermando che “le condizioni non sono mature”. “Ho espresso la mia convinzione che per risolvere certi nodi cruciali di un accordo fosse necessario un incontro con il presidente ucraino Zelensky”, ha detto, ribadendo che “i tempi non sono ancora maturi” ed “è necessario che i negoziatori vadano avanti con le trattative”. Secondo Draghi, “le posizioni tra le due parti si sono avvicinate” anche se “c’è ancora molto scetticismo”. “I fatti sono che le sanzioni funzionano, alla pace si arriva se l’Ucraina si difende, altrimenti non si arriva alla pace”, ha detto “C’è desiderio di andare avanti presto, ma è anche presto per superare lo scetticismo”, ha detto Draghi, il quale ha affermato che l’intelligence americana ha riportato movimenti di truppe “coerenti” con le dichiarazioni di Mosca sulla “riduzione” dell’attività militare intorno a Kiev e Chernihiv.

Ore 12.10 – Senato conferma fiducia al dl Ucraina con 214 sì, è legge – Il Senato, con 214 voti favorevoli, 35 voti contrari e nessun astenuto, conferma la fiducia al governo, posta sul decreto Ucraina che, con il via libera definitivo di palazzo Madama, diventa legge. I senatori presenti e votanti sono 249.

Ore 12.00 – Gas: prezzo riprende a correre sul mercato europeo – Dopo un avvio in calo, riprende a correre il prezzo del gas al Ttf di Amsterdam, il mercato di riferimento europeo: ora passa di mano a 123,50 euro al Mwh, in rialzo del 3,81%.

Ore 11.50 – Croce Rossa: pronti a guida evacuazione Mariupol da domani – Il Comitato internazionale della Croce Rossa è pronto “a guidare” le operazioni di evacuazione dei civili dalla città ucraina di Mariupol a partire da domani a condizione di avere le garanzie necessarie. Lo afferma l’organizzazione in un comunicato. “E’ disperatamente importante che questa operazione avvenga. Vi dipendono le vite di decine di migliaia di persone di Mariupol”, afferma il Cicr.

Ore 11.40 – Martedì Draghi in audizione al Copasir – Il presidente del Consiglio Mario Draghi comparirà di fronte al Copasir martedì prossimo. Lo affermano fonti di Palazzo Chigi. Si tratterebbe della prima audizione del presidente del Consiglio al Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica.

Ore 11.30 – Ue conferma ispezioni sedi società gas in Germania – La Commissione europea ha effettuato ispezioni senza preavviso, il 29 marzo, presso la sede di diverse società tedesche attive nella fornitura, trasmissione e stoccaggio di gas naturale. La Commissione teme che le società ispezionate possano aver violato le regole di concorrenza dell’UE che vietano l’abuso di posizione dominante (articolo 102 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea). I funzionari della Commissione erano accompagnati dalle loro controparti dell’autorità nazionale tedesca garante della concorrenza.
Ieri Bloomberg aveva anticipato che tra le società ispezionate vi era anche la Gazprom. Le ispezioni senza preavviso sono un passo investigativo preliminare in sospette pratiche anticoncorrenziali. Il fatto che la Commissione effettui tali ispezioni non significa che le società siano colpevoli di comportamento anticoncorrenziale né pregiudica l’esito dell’indagine stessa.

Ore 11.20 – Londra, soldati russi hanno abbattuto aereo per errore – L’esercito russo ha abbattuto accidentalmente uno dei suoi aerei nei cieli dell’Ucraina. Lo ha affermato il capo dei servizi segreti britannici Jeremy Fleming, in un discorso tenuto in Australia, affermando che Putin ha “sbagliato enormemente” le valutazioni sulle possibilità di successo dell’invasione.

Ore 11.10 – Giuseppe Conte a TPI: “Le priorità degli italiani sono le bollette, non le armi” – “In questo momento di crisi, dopo due anni di pandemia, e di fronte all’emergenza energetica, per i cittadini la sicurezza è avere la possibilità di fare la spesa, di portare avanti un’attività commerciale e produttiva, riuscire a pagare le bollette della luce e del gas a fine mese”. Lo ha detto Giuseppe Conte, nell’intervista di Giulio Gambino nell’ultimo numero di TPI-The Post Internazionale, in edicola da domani.

Ore 11.00 – Zelensky al parlamento australiano, chiede aiuti militari –  Il presidente dell’Ucraina, Volodimir Zelenskiy, ha continuato a chiedere il sostegno della comunità internazionale nel discorso tenuto oggi di fronte al parlamento australiano. “Avete ottimi veicoli corazzati, Bushmaster, che potrebbero aiutare concretamente l’Ucraina, e altri mezzi che potrebbero rafforzare la nostra posizione in termini di armamenti”, ha detto Zelensky, che ha accusato Putin di “ricatto nucleare”. “Qualunque cosa stia accadendo nella nostra regione a causa dell’aggressione russa… è diventata una vera minaccia per il vostro paese e anche per il vostro popolo”, ha detto. “Questa è la natura del male. Può attraversare istantaneamente qualsiasi distanza, qualsiasi barriera, distruggere vite”.

Ore 10.50 – Evacuazioni a Mariupol, partiti primi 17 bus – I primi autobus diretti a Mariupol per l’evacuazione dei civili sono partiti: 17 bus si sono già mossi per Mariupol da Zaporizhzhia (a circa 220 km a nord-ovest). Lo ha detto la vice prima ministra Irina Vereshcuk. Altri 28 bus sono in attesa dell’autorizzazione a passare al checkpoint russo di Vasylivka, vicino a Zaporizhzhia. “Faremo tutto il possibile per assicurare che i bus arrivino a Mariupol oggi e carichino le persone che non hanno ancora lasciato la città”, ha detto Vereshcuk.

Ore 10.40 – Mosca, incontro Kuleba-Lavrov sia “ben preparato” – Mosca ha ricevuto la proposta di Ankara sulla possibilità di organizzare un incontro tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, Sergei Lavrov e Dmitri Kuleba, ma ha chiesto che sia ben preparato e sostanziale come condizioni per tenerlo. Lo ha detto ai giornalisti il viceministro degli Esteri Andrei Rudenko. “Non abbiamo mai rifiutato i contatti, ma devono essere preparati e significativi”, ha detto Rudenko, secondo quanto riporta Ria Novosti.

Ore 10.30 – Mosca: al via esercitazioni forze missili balistici – Le Forze missilistiche strategiche russe, un ramo separato delle forze armate di Mosca che controlla i missili balistici intercontinentali (Icbm) terrestri del paese, stanno per avviare esercitazioni in una regione sudorientale del paese, a cui parteciperanno 3.000 soldati. Lo ha annunciato il ministero della Difesa, secondo quanto riporta Interfax. Le esercitazioni, che erano previste, si terranno nella regione di Orenburg, nei pressi del confine col Kazakistan, e saranno supervisionate personalmente dal comandante delle Forze missilistiche strategiche.

Ore 10.20 – Cremlino, bene sforzi Italia e Vaticano su mediazione – Il Cremlino “apprezza gli sforzi di tutte le parti per offrire una mediazione nella soluzione” della crisi. È il commento rilasciato all’Agi dal portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, riguardo il ruolo di Italia e Vaticano come mediatori del conflitto tra Russia e Ucraina, all’indomani della conversazione telefonica tra Vladimir Putin e Mario Draghi, in cui il presidente del Consiglio ha offerto il contributo di Roma al processo di pace, “in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia”. Sempre ieri, dal Patriarcato di Mosca è stato confermato che si lavora a un incontro tra il patriarca russo ortodosso Kirill e papa Francesco probabilmente in un territorio neutro. I due leader spirituali avevano già avuto un colloquio in video conferenza, il 16 marzo scorso, in cui avevano parlato della crisi in Ucraina.

Ore 10.10 – Medvedev: “Sanzioni miglior modo per lasciare Europa senza gas” – “Le sanzioni europee contro la Federazione Russa e il rifiuto di pagare il gas in rubli sono il miglior modo per lasciare i paesi dell’Ue senza gas”. Lo ha dichiarato su Telegram il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, ed ex presidente, Dmitri Medvedev, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Tass.

Ore 10.00 – Kiev: “Proiettili russi al fosforo su Donetsk” – Il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk Pavlo Kyrylenko ha accusato l’esercito russo di aver sparato nella notte proiettili al fosforo nella parte centrale della regione di Donetsk. “I russi hanno sparato contro Maryinka, Krasnohorivka e Novomykhailivtsi nella regione di Donetsk con proiettili al fosforo”, ha affermato Kyrylenko su Telegram, aggiungendo che “undici feriti sono stati portati in ospedale, 4 di loro erano bambino”.

Ore 9.50 – Dl Ucraina: Petrocelli, voterò contro. Dissenso in Senato ampio – “Io voterò contro il decreto Ucraina. Sono convinto che l’area del dissenso a questo provvedimento è ampia, nel M5s e tra tutti i gruppi e penso che oggi molti colleghi non verranno in Aula per il voto. Io ci sarò e voterò contro”. Lo ha detto all’Agi Vito Petrocelli presidente della commissione Esteri di palazzo Madama, prima della seduta del Senato. “Negli ultimi giorni si stanno aprendo spiragli di pace” alla luce delle trattative tra ucraini e russi “approvare il decreto Ucraina è la cosa peggiore che l’Italia può fare in questo momento e l’invio di armi ci rende un Paese co-belligerante”, ha aggiunto.

Ore 9.40 – Onu, bombe a grappolo usate almeno 24 volte dai russi – L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha dichiarato che la Russia potrebbe aver commesso crimini di guerra in Ucraina. Bachelet ha dichiarato che il suo ufficio ha ricevuto segnalazioni credibili di almeno 24 casi in cui le forze russe hanno usato bombe a grappolo sulle aree popolate. Bachelet ha anche dichiarato che il suo ufficio sta indagando sul presunto uso di munizioni a grappolo da parte dell’Ucraina. Bachelet ha dichiarato che sono stati verificati 77 casi in cui sono state danneggiate strutture mediche, inclusi 50 ospedali.

Ore 9.30 – Ankara, possibile incontro Kuleba-Lavrov “entro 2 settimane” – L’incontro tra i ministri degli Esteri russo e ucraino, Sergei Lavrov e Dmitro Kuleba, potrebbe tenersi “nel giro di due settimane”. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu.

Ore 9.20 – Gas, Kommersant: “Gazprom studia blocco forniture a paesi ostili” – La compagnia energetica russa Gazprom sta valutando la possibilità di sospendere le forniture di gas ai “paesi ostili”. Lo rivelano fonti al quotidiano russo Kommersant, mentre la società non ha preso posizione ufficialmente.  Sempre secondo quanto rivelato da Kommersant, neanche il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha commentato tali indiscrezioni, limitandosi a ribadire che il pagamento del gas russo in rubli, come chiesto dal governo russo negli scorsi giorni, non potrà essere avviato il 31 marzo, a ridosso della scadenza per il pagamento delle consegne di marzo, in base ai contratti a lungo termine. “Il pagamento e le consegne sono un processo che richiede tempo”, ha detto Peskov.

Ore 9.10 – Kiev: “Finora 148 bambini uccisi” – È salito a 148 il numero di bambini uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. Lo ha reso noto la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, secondo quanto riporta Ukrinform. Il bilancio dei minori feriti è aumentato a 232.

Ore 9.00 – Gazprom, continuano esportazioni gas attraverso Ucraina – Il gigante energetico russo Gazprom ha dichiarato che continuano le esportazioni di gas verso il resto d’Europa attraverso l’Ucraina. Oggi i volumi previsti sono pari a 109,5 milioni di metri cubi di gas al giorno.

Ore 8.50 – Ucraina: Ue, grati a Pmi italiane per pieno rispetto sanzioni – “Voglio ringraziare le piccole medie imprese italiane che rispettano appieno le sanzioni anche se questo crea loro dei problemi”. Lo ha dichiarato la commissaria europea ai Servizi finanziari, Mairead McGuinness, in audizione nelle commissioni riunite Finanze e Politiche Ue di Camera e Senato.

Ore 8.45 – Kiev, aperti corridoi da Melitopol ed Energodar – “Questa sera abbiamo ricevuto un messaggio dal Comitato Internazionale della Croce Rossa sulla conferma da parte della Russia di essere pronta ad aprire un corridoio umanitario da Mariupol con transito per Berdiansk”. Lo ha detto su Telegram la vice prima ministra Irina Vereshcuk, annunciando l’invio da di 45 autobus verso Mariupol. “Per oggi sono stati inoltre concordati i seguenti corridoi: per la consegna degli aiuti umanitari e l’evacuazione delle persone dalla città di Melitopol; per un convoglio di persone con mezzi propri dalla città di Energodar a Zaporizhia”.

Ore 8.40 – Kiev invia 45 pullman a Mariupol per l’evacuazione dei civili – La vice prima ministra ucraina Irina Vereschuk ha annunciato l’invio di 45 pullman per l’evacuazione di civili dalla città di Mariupol, da settimane sotto l’assedio delle forze russe. Ieri il ministero della Difesa russo ha annunciato un cessate il fuoco locale per consentire l’apertura di un corridoio umanitario dalle 10 ora locale (9 ora italiana) fino alla città centrale di Zaporizhzhia, attraverso Berdiansk, controllata dalle forze russe. Negli scorsi giorni sono falliti diversi tentativi di aprire corridoi umanitari dalla città sudorientale ucraina, considerata un obiettivo chiave delle forze russe.

Ore 8.30 – Sale a 16 il numero delle vittime dell’attacco di Mykolaiv – È salito a 16 il numero delle vittime dell’attacco missilistico russo di martedì scorso contro l’edificio dell’amministrazione regionale di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina. I soccorritori hanno estratto 15 corpi dalle macerie, mentre una persona è morta in terapia intensiva.

Ore 8.20 – Ucraina tratta con Polonia e Paesi baltici chiusura confine con Russia e Bielorussia –  L’Ucraina ha chiesto a Polonia e stati baltici di chiudere completamente i propri confine con Russia e Bielorussia. Lo riporta l’agenzia di stampa Interfax Ucraina, che cita l’ambasciatore ucraino in Polonia Andriy Deshchitsa. “Noi stiamo negoziando con il Ministero delle Infrastrutture della Polonia, con il governo della Polonia per chiudere completamente i confini (tra Polonia e Bielorussia, ndr). Anche se la decisione non viene presa a livello Ue”, ha detto Deshchitsa, il quale ha anche affermato che l’Ucraina ha fatto appello a Lituania, Lettonia ed Estonia, “affinché allo stesso tempo questi paesi chiudano i confini con la Federazione Russa e la Bielorussia”. “Penso che questa decisione verrà presa. Quindi non dovremo aspettare l’UE e bloccheremo completamente qualsiasi consegna alla Federazione Russa”, ha affermato Deshchitsa.

Ore 8.10 – Sindaco di Irpin: bombardamenti “continui” da parte dei russi – Nonostante gli annunci russi sulla riduzione dei combattimenti vicino a Kiev, il sindaco di Irpin ha affermato che la città sta affrontando bombardamenti “continui” e mortali. Oleksandr Markushyn ha spiegato che ieri la città è stata colpita da razzi, mortai e artiglieria. Secondo il sindaco in due aree della città le forze russe hanno sparato alle donne e “poi sono passati sopra i corpi con i carri armati”.

Ore 8.00 – Zelensky richiama gli ambasciatore in Georgia e Marocco – Il presidente ucraino Volodimir Zelensky ha richiamato gli ambasciatori dell’Ucraina in Georgia e Marocco, indicando che non avrebbero fatto abbastanza per convincere i paesi in cui si trovavano a sostenere la resistenza ucraina all’invasione russa. “Il fronte diplomatico è uno dei fronti chiave”, ha detto Zelensky nel suo ultimo discorso alla nazione. “Con tutto il rispetto, se non ci devono essere armi, non ci devono essere sanzioni, non ci devono essere per gli affari russi, allora per favore cercate un altro lavoro”, ha aggiunto. “Sono in attesa di risultati concreti nei prossimi giorni dal lavoro dei nostri rappresentanti in America Latina, Medio Oriente, Sud-est asiatico e Africa”. Nel discorso trasmesso nelle scorse ore, Zelensky ha anche detto di aspettarsi risultati dagli addetti militari ucraini nelle ambasciate all’estero.

Ore 7.50 – Londra, “nei prossimi giorni pesanti combattimenti a Kiev” – Nel suo ultimo rapporto di intelligence sul conflitto in Ucraina, il ministero della Difesa britannico giudica “probabile” che nei prossimi giorni si terranno pesanti combattimenti intorno alla città di Kiev. Secondo Londra, “le forze russe continuano a mantenere posizioni a est e a ovest di Kiev nonostante il ritiro di un numero limitato di unità” mentre a Chernihiv sono proseguiti i bombardamenti e gli attacchi missilistici russi “nonostante gli annunci di Mosca di una riduzione dell’attività delle sue truppe”. Anche a Mariupol il ministero della Difesa britannico parla di “pesanti combattimenti”. Nella città sudorientale, obiettivo chiave delle forze russe, secondo Londra “le forze ucraine mantengono il controllo del centro”.

Ore 7.40 – Mosca annuncia ancora cessate il fuoco a Mariupol – Il ministero della Difesa russo ieri ha annunciato un cessate il fuoco locale per consentire l’evacuazione dei civili dalla città sudorientale ucraina di Mariupol, da settimane sotto l’assedio delle forze russe. Secondo il ministero, sarà aperto un cessate il fuoco umanitario dalle 10 ora locale (9 ora italiana) da Mariupol fino alla città centrale di Zaporizhzhia, attraverso Berdiansk, controllata dalla Russia. Secondo quanto riporta Afp, il ministero russo ha chiesto a Kiev di garantire il “rispetto incondizionato” del cessate il fuoco tramite notifica scritta alla parte russa, allUnhcr e alla Croce rossa entro le 6 (5 ora italiana) di oggi. Il ministero ha anche affermato di aver accettato una proposta di Kiev di aprire quattro nuovi corridoi umanitari da Mariupol a Zaporizhzhia. Secondo il Cremlino ieri il presidente russo Vladimir Putin, in una telefonata con il suo omologo francese Emmanuel Macron, ha affermato che i bombardamenti russi su Mariupol termineranno solo quando le truppe ucraine si arrenderanno. Già la settimana scorsa, la Russia aveva chiesto la resa dei battaglioni ultranazionalisti ucraini asserragliati a Mariupol come condizione per un cessate il fuoco nella città. Una richiesta respinta da Kiev.

Ore 7.30 – Lavrov, inaccettabili basi Usa e Nato ai confini dell’Afghanistan – La Russia considera inaccettabile la presenza di qualsiasi infrastruttura militare degli Stati Uniti o della Nato nei paesi confinanti con l’Afghanistan: lo ha riferito l’agenzia statale russa Tass. Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che l’Occidente sta cercando di usare l’Onu per “creare una competizione artificiale” nei suoi sforzi in Afghanistan, ha detto l’agenzia.

Ore 7.20 – Zelensky a Biden, sostegno Usa è vitale per noi – Nel suo discorso televisivo, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha descritto un’altra “giornata diplomatica molto attiva” e ha delineato le sue tre priorità chiave: armi per l’Ucraina, nuove sanzioni contro la Russia e sostegno finanziario per il suo stato. Riferendosi alla sua chiamata con il presidente americano Joe Biden, il leader ucraino ha riferito che la conversazione è stata “molto dettagliata” ed è “durata un’ora”. “Il sostegno degli Stati Uniti è vitale per noi”, ha affermato Zelensky. “Ho detto al presidente Biden quello di cui ha bisogno l’Ucraina. E sono stato il più sincero possibile con lui”.

Ore 7.10 – Kiev, colloqui con Russia riprendono 1/4 – Russia e Ucraina riprenderanno domani i loro colloqui di pace in videoconferenza. Lo ha dichiarato un consigliere della presidenza ucraina, dopo l’ultimo round di negoziati tenuto a Istanbul. Il negoziatore ucraino, David Arakhamia, ha affermato in un post online che l’Ucraina aveva proposto un incontro tra leader dei due paesi, respinto dalla Russia che ha chiesto di lavorare ancora su una bozza di accordo.

Ore 7.00 – Zelensky: “Per ora nulla di concreto nei negoziati. Ci prepariamo a nuovi attacchi nel Donbass” – I colloqui di pace tra Ucraina e Russia continuano “ma per il momento ci sono solo parole, niente di concreto”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un discorso televisivo. Zelenskiy ha anche affermato che le forze ucraine si stanno preparando per nuovi attacchi della Russia nell’area del Donbass. Per quanto riguarda la de-escalation promessa da Mosca nei settori di Kiev e Kharkiv, Zelensky ha affermato di “non credere a nessuno”. “Non ci arrenderemo. Combatteremo per ogni metro del nostro territorio”, ha aggiunto.

Leggi anche: 1. Come si è arrivati alla guerra Russia-Ucraina e cosa vuole Putin / 2. Reportage – Chi sono i figli ribelli di Putin: la generazione russa che si oppone alla guerra in Ucraina / 3. Altro che sanzioni: l’Italia si inchina allo Zar e sugli amici di Putin piovono onorificenze

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