L’intelligence di Kiev: “I russi vogliono trasformare l’Ucraina in una nuova Corea”
Lo avevamo anticipato nelle scorse settimane su TPI, ora finalmente se ne sta accorgendo anche l’intelligence Ucraina: la Russia sta cercando di “spaccare” in due il Paese. Per il capo dell’intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, “è in atto un tentativo di creare una Corea del Nord e una Corea del Sud in Ucraina”.
“C’è “motivo di credere” che Putin stia “considerando uno scenario ‘coreano’ per l’Ucraina”, ovvero “cercherà di imporre una linea di divisione tra le regioni del nostro Paese occupate e quelle non occupate”. Un po’ come accadde ai tempi della guerra fredda con la divisione degli stati sotto precise sfere di influenza, a cominciare dalla Germania divisa in due (est e ovest).
Il punto però è quando e se si fermerà l’azione dell’esercito russo. Il sospetto che sta prendendo piede tra le intelligence occidentali è che Putin stia preparando un vero e proprio trappolone agli Stati Uniti d’America con la complicità della Cina. Il timore è che le continue provocazioni indirizzate a Washington (l’ultima il bombardamento di Leopoli durante il discorso di Biden) non siano altro che un modo per costringere lo zio Sam a scendere in guerra in Europa.
A quel punto Putin, in qualità di “attaccato”, potrebbe chiedere aiuto alla Cina in virtù delle intese sottoscritte poco prima dell’inizio del conflitto con l’Ucraina (e confermate plasticamente dall’incontro in occasione delle Olimpiadi tra Putin e Xi Jinping).
In tal modo i fronti aperti diventerebbero due e le democrazie occidentali si ritroverebbero strette nella morsa delle autocrazie: attaccate non soltanto in Occidente dalla Russia ma anche ad Oriente dalla Cina. Per di più gli Stati Uniti se fossero costretti ad intervenire in Europa si ritroverebbero inevitabilmente scoperti e indeboliti sul fianco orientale, quello Atlantico. Il sospetto delle intelligence internazionali, dunque, è che tra Cina e Russia sia in vigore un vero e proprio “patto d’acciaio” di mutuo soccorso che possa andare ben oltre rispetto a quanto reso pubblico poco prima dell’apertura delle Olimpiadi. E che possa segretamente contenere qualcosa di molto simile all’articolo 5 della Nato.
Ecco perché Putin sta facendo di tutto per provocare una dura reazione degli Stati Uniti e costringerli a scendere in campo. Se la Russia venisse minacciata militarmente, la Cina non potrebbe più sottrarsi ai propri obblighi e sarebbe costretta a sua volta a scendere in campo a difesa dell’amico Putin e dell’integrità territoriale della federazione Russa.
Con il risultato che Europa e Stati Uniti si ritroverebbero stretti in una morsa a tenaglia, attaccati sia ad oriente che ad occidente.
D’altra parte anche la recentissima intesa tra Putin e Xi, quella resa pubblica e firmata appena prima dell’invasione dell’Ucraina, parlava già molto chiaro: “Le nuove relazioni interstatali tra Russia e Cina sono superiori alle alleanze politiche e militari dell’era della Guerra Fredda”, “l’amicizia tra i due Stati non ha limiti, non ci sono aree di cooperazione “proibite”.