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Home » Esteri

Come le fabbriche di troll russi usano i social (specie TikTok) per diffondere fake news sulla guerra

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Le operazioni di ‘trolling’ in rete della Russia stanno aumentando a dismisura e in maniera decentralizzata, trovando in TikTok un vasto bacino d’utenza attraverso messaggi di disinformazione mirati a seminare dubbi sugli avvenimenti in corso in Ucraina. L’avvertimento, raccolto dal quotidiano britannico Guardian, arriva direttamente dal Centro nazionale di ricerca USA per i social media.

S&D

Darrenn Linvill, professore presso la Clemson Univerity nella Carolina del Sud, che segue l’operazione della fabbrica dei troll legata al Cremlino Internet Research Agency (IRA) dal 2017, sostiene che i post pubblicati online stanno diventando sempre più credibili.

Dopo aver verificato la condivisione di messaggi e profili da parte di falsi ‘fact-checkers’ che amplificano la disinformazione online collegando gli stessi account a diverse piattaforme come Instagram, TikTok e Telegram, Linvill sostiene che ora le operazioni dell’IRA vengano condotte da diversi luoghi.

Come ha rivelato anche il Foreign Office britannico citando alcune ricerche finanziate dal governo – non pubblicate – la Russia avrebbe pagato dei team allo scopo di “utilizzare Telegram per reclutare attivamente e coordinare nuovi sostenitori per colpire i profili social avversi al Cremlino, utilizzando tecniche di spam con commenti pro-Putin e pro-guerra”.

Linvill sostiene che questa strategia è “molto simile a quelle osservate in precedenza dentro l’IRA, data la loro comprensione profonda del potere conferito dall’autenticità dei contenuti”.

Domenica 1 maggio, le autorità del Regno Unito hanno annunciato di aver individuato un’ex fabbrica di San Pietroburgo ora utilizzata come base per le operazioni di ‘trolling’, dove “cyber soldati attaccano spietatamente i profili di politici e utenti di diversi Paesi, tra cui Inghilterra, Sud Africa e India”.  Secondo quanto riportato, gli obiettivi colpiti finora includono gli account social del premier britannico Boris Johnson, oltre a quelli di band e musicisti tra cui i Daft Punk, David Guetta e Dj Tiësto.

Secondo il governo inglese, obiettivo dell’operazione russa è il reperimento di “contenuti credibili” pubblicati da utenti coerenti con i loro messaggi, per poi proseguire con l’amplificazione dei suddetti contenuti”.

“Ciò significa che – presumendo che i contenuti pubblicati non siano troppo offensivi – diventa difficile che vengano sottoposti a interventi di de-platforming [venire oscurati dalla piattaforma – ndr]” ha riferito al Guardian un funzionario inglese.

Come sottolineato anche dal ministro degli Esteri britannico Liz Truss, “non possiamo permettere al Cremlino e alle sue oscure fabbriche di troll di invadere i nostri spazi online con le loro menzogne sulla guerra illegale di Putin. Il governo britannico ha messo in allerta i partner internazionali e continuerà a monitorare attentamente le piattaforme mediatiche per minare i tentativi di sabotaggio dell’informazione della Russia”.

Alessandra Bertelli, portavoce di TikTok Italia, ha dichiarato a TPI che la società sta “analizzando i risultati di questo rapporto e nel mentre continuiamo a rispondere alla guerra in Ucraina con sempre maggiori risorse di sicurezza e protezione, con l’obiettivo di rilevare possibili minacce e rimuovere contenuti che promuovono disinformazione dannosa. Collaboriamo inoltre con organizzazioni di fact checking indipendenti per supportare il nostro impegno a mantenere TikTok un luogo sicuro e autentico”.

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