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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. La guerra si allarga allo Yemen: Usa e Gb bombardano gli Houthi. L’Italia avvisata prima dei raid: “Ma non ci è stato chiesto di partecipare”. Gaza, nuovo blackout di Internet | DIRETTA

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Gli Houthi: "Continueremo a colpire le navi legate a Israele". Erdogan: “Usa e Gb vogliono trasformare il Mar Rosso in un mare di sangue”. Gaza: uccisi altri due giornalisti, il bilancio sale a 117

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, venerdì 12 gennaio

La guerra si allarga allo Yemen: nella notte aerei, navi e sottomarini statunitensi e britannici hanno colpito Sana’a e altre città dello Yemen controllate dagli huthi. Una risposta agli attacchi dei ribelli filo-iraniani contro le navi commerciali dirette verso Israele. Il gruppo sciita, che controlla un terzo del territorio dello Yemen in cui è presente l’80 percento della popolazione, ha descritto l’attacco come una “palese aggressione” e ha ribadito che continuerà a colpire “le navi israeliane o quelle dirette ai porti della Palestina occupata”. “Il nostro obiettivo resta quello di allentare le tensioni e ripristinare la stabilità nel Mar Rosso”, ha dichiarato la coalizione che comprende, oltre a Stati Uniti e Regno Unito, anche Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Corea del Sud. Joe Biden ha affermato che non esiterà ad adottare altre misure e che gli Stati Uniti e i loro alleati “non tollereranno” attacchi da parte degli huti.

Intanto all’Aia è il giorno della replica di Israele, dopo le accuse di genocidio presentate ieri dal Sudafrica, che ha citato lo Stato ebraico di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia per violazione della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio del 1948. Pretoria chiede alla Corte di adottare urgentemente misure cautelari e ordinare la fine dell’offensiva nella Striscia dove, negli ultimi tre mesi, più dell’1 percento della popolazione è stato ucciso nei bombardamenti israeliani e 1,9 milioni di persone (quasi l’85 percento della popolazione) sono diventati sfollati. Israele ieri è stata accusata di aver adottato, nella Striscia di Gaza, “una condotta sistematica che indica un intento genocida”. Il ministero degli Esteri israeliano ha condannato l’iniziativa sudafricana, definendo il paese “il braccio giuridico di Hamas”.

A Gaza continuano i bombardamenti, concentrati nella parte centrale e meridionale della Striscia. Dal 7 ottobre, almeno 23.708 persone sono state uccise negli attacchi israeliani sulla striscia di Gaza e più di 60.005 sono rimaste ferite. Il bilancio dell’attacco del 7 ottobre è di 1.139 vittime israeliane. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, venerdì 12 gennaio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 18.30 – Intesa Mossad-Qatar: gli ostaggi a Gaza riceveranno medicine – Nei prossimi giorni gli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza da oltre tre mesi potranno ricevere le medicine di cui necessitano. Lo ha reso noto l’ufficio del premier Benyamin Netanyahu secondo cui questo sviluppo – richiesto da tempo da Israele – si è reso possibile in seguito ad intese fra il capo del Mossad David Barnea e il Qatar. Nello stesso contesto è previsto anche l’ingresso a Gaza di altri aiuti umanitari, ha precisato l’ufficio di Netanyahu. Questo annuncio è giunto dopo che in Israele era iniziato il riposo sabbatico. Ciò ha fatto pensare ai media che dietro le quinte si sia verificato uno sviluppo improvviso.

Ore 17.50 – Yemen, migliaia in piazza a Sana’a contro Usa e Gb – Centinaia di migliaia di persone hanno raccolto l’appello dei leader Houthi che avevano chiesto alla popolazione della capitale yemenita Sana’a di scendere in piazza in risposta ai raid aerei compiuti oggi dalle forze statunitensi e britanniche dopo gli attacchi dei ribelli sciiti filo-iraniani alle navi in transito nel Mar Rosso. “Morte all’America, morte a Israele”, gridavano i manifestanti secondo un corrispondente di Afp. I bombardamenti avvenuti alle prime ore di oggi hanno colpito 73 obiettivi nella capitale Sana’a e nelle province di Hodeidah, Taiz, Hajjah e Saada, provocando 5 morti e 6 feriti.

Ore 17.00 – Gaza, Paltel: nuovo blackout telefonico e di Internet – I servizi Internet e di telecomunicazione sono stati nuovamente interrotti nella Striscia di Gaza a seguito di una serie di attacchi aerei israeliani. Lo denuncia la Palestine Telecommunications Company (Paltel). “Siamo spiacenti di annunciare che tutti i servizi di telecomunicazione (cellulare, telefonia fissa e Internet) nella Striscia di Gaza sono stati interrotti a causa dell’aggressione in corso”, ha annunciato l’azienda dal suo profilo X. “Gaza è di nuovo oscurata”.

Ore 16.30 – Usa sanzionano due società a Hong Kong e negli Emirati Arabi: “Finanziano gli Houthi” – Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a due società con sede a Hong Kong e negli Emirati Arabi e a quattro, accusate di far parte di una rete di sostegno finanziario ai ribelli filo-iraniani Houthi e alla Forza Quds di Teheran. Lo riferisce una nota del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, secondo cui tali aziende spediscono merci iraniane per conto di un finanziatore degli Houthi già sanzionato da Washington.

Ore 16.00 – Emirati Arabi Uniti: “Inaccettabile la minaccia degli Houthi al commercio globale” – Gli Emirati Arabi Uniti ha condannato gli attacchi lanciati dallo Yemen dai ribelli filo-iraniani Houthi contro le navi commerciali in transito nel Mar Rosso. Secondo una nota del ministero emiratino degli Esteri, si tratta di “una minaccia inaccettabile al commercio globale e alla sicurezza della regione”.

Ore 14.40 – Madrid: “Non parteciperemmo a una missione Ue contro gli huthi” – La Spagna non parteciperà a una eventuale missione dell’Unione Europea (Ue) per contrastare i miliziani yemeniti Houti nel Mar Rosso. Lo ha dichiarato la ministra della Difesa spagnola Margarita Robles nel corso di una conferenza stampa a Madrid. “Non sappiamo ancora se l’Unione Europea farà una nuova missione”, ma se lo farà “la Spagna non parteciperà nel Mar Rosso, perché partecipa già a 17 missioni”, ha detto Robles.

Ore 14.30 – Ue verso missione navale nel Mar Rosso, ipotesi 3 navi – I paesi dell’Ue discuteranno il prossimo 16 gennaio l’invio di una forza navale europea nel Mar Rosso. Lo riporta l’Agi, secondo cui la proposta elaborata dal Servizio di azione esterna dell’Unione europea, sotto la guida dell’Alto rappresentante Josep Borrell, prevede l’invio di almeno tre cacciatorpedinieri o fregate antiaeree allo scopo di difendere le navi commerciali dagli attacchi degli huthi. I ribelli filoiraniani, che controllano un terzo dello Yemen, attaccano le navi legate a Israele per contestare l’operazione militare nella Striscia di Gaza.

Ore 14.10 – Yemen, fonti P. Chigi: l’Italia non ha firmato dichiarazione congiunta sui raid – All’Italia è stato chiesto di sottoscrivere la dichiarazione congiunta con Stati Uniti, Regno Unito e altri paesi alleati sui bombardamenti nello Yemen ma il governo di Roma ha scelto di non firmare. Lo ha riportato l’Ansa citando fonti di Palazzo Chigi, secondo le quali a Roma non è mai stato chiesto di partecipare ai bombardamenti. “Lavoriamo per mantenere bassa la tensione nel Mar Rosso e siamo impegnati nella coalizione europea per garantire libera circolazione delle navi nell’area”, hanno spiegato le stesse fonti.

Ore 13.40 – Gaza, il bilancio delle vittime sale a 23.708 – Secondo le autorità sanitarie della Striscia di Gaza, dal 7 ottobre 23.708 palestinesi hanno perso la vita nei bombardamenti israeliani, mentre 60.005 sono rimasti feriti. Nelle ultime 24 ore, sono stati uccisi 151 palestinesi e 248 sono rimasti feriti. Circa 7.000 persone risultano disperse e non vengono conteggiate nel bilancio ufficiale delle vittime.

Ore 13.30 – L’Aia, terminata la seconda udienza sulle accuse di genocidio. Israele: “Accuse infondate” – I legali di Israele hanno concluso il loro intervento di fronte ai giudici della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia, dopo le accuse di genocidio articolate ieri dal Sudafrica. I rappresentati dello Stato ebraico hanno accusato il Sudafrica di aver fornito un “quadro fattuale e giuridico distorto”, ribadendo il diritto di Israele a difendersi da Hamas dopo gli attacchi lanciati dal gruppo palestinese il 7 ottobre. I legali intervenuti oggi hanno affermato che Israele si impegna a ridurre le vittime civili del conflitto a differenza di Hamas, accusato di combattere da aree civili. Israele ha inoltre contestato la richiesta alla Corte di adottare misure cautelari per ordinare la fine del conflitto e la giurisdizione della Corte sul caso. Secondo i legali, deve essere dimostrato di fronte alla Corte l’intento genocida di Israele. Inoltre Sudafrica, secondo Israele, non ha dimostrato l’esistenza di una controversia tra i due paesi.

Ore 13.10 – Yemen: fonti Chigi, Italia avvisata ma non ci è stato chiesto di partecipare ai raid – L’Italia “è stata avvertita dagli alleati con diverse ore di anticipo” prima dei raid contro gli huthi in Yemen “ma non gli è stato chiesto di prendere parte all’operazione militare”. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi, dichiarazioni confermate dal vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani rispondendo ad alcuni giornalisti a Rimini: “Siamo stati informati dagli Stati Uniti parecchie ore in anticipo dell’attacco di questa notte. L’Italia non ha partecipato a questo attacco perché non possiamo mettere in atto azioni di guerra senza un dibattito in Parlamento”.

Ore 13.00 – Gaza: uccisi altri due giornalisti, il bilancio sale a 117 – Altri due giornalisti, Fouad Abu Khammash e Muhammad al-Thalathini, sono stati uccisi a Gaza, portando a 117 il bilancio dall’inizio dell’ultima operazione militare israeliano. Lo hanno dichiarato le autorità di Gaza, accusando l’esercito israeliano di aver “preso deliberatamente di mira i giornalisti palestinesi dall’inizio della guerra, per impedire la divulgazione dei crimini commessi a Gaza”.

Ore 12.30 – Erdogan: Usa e Gb vogliono trasformare il Mar Rosso in un “mare di sangue” – Gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno cercando di trasformare il Mar Rosso in un “mare di sangue”: lo ha detto oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo il quale gli huthi si stanno difendendo “con successo” dalla risposta sproporzionata dei paesi occidentali. Erdogan ha aggiunto che la Turchia sta fornendo documentazione per le udienze all’Aia sulle accuse di genocidio contro Israele e continuerà a farlo.

Ore 12.00 – Reuters, “l’Italia non ha voluto prendere parte ai raid” – Una fonte governativa ha dichiarato a Reuters che l’Italia ha deciso di non prendere parte ai bombardamenti nello Yemen e ha preferito perseguire una politica “tranquillizzante” nel Mar Rosso. La fonte ha anche affermato che per l’Italia sarebbe stato impossibile intervenire in tempi rapidi dato che sarebbe stato necessario un voto del parlamento, come negli scorsi aveva ricordato il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Ore 11.30 – Hezbollah rivendica un attacco contro l’esercito israeliano – Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato poco fa un attacco contro una postazione militare israeliana in Alta Galilea a ridosso della linea di demarcazione con il Libano. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso movimento armato filo-iraniano, secondo cui è stata colpita la base di Hanita, nel settore occidentale della linea del fronte.

Ore 11.10 – Mezzaluna rossa: “9 morti in raid israeliano a El Balah” – La Mezzaluna Rossa palestinese denuncia che 9 palestinesi sono stati uccisi e 13 feriti in un attacco aereo israeliano nella zona di al-Mashàla di Deir El-Balah. Lo riporta Al Jazeera.

Ore 10.40 – L’Aia, Israele si difende dalle accuse di genocidio: “Quadro totalmente distorto” – Israele ha dichiarato che la causa per genocidio intentata dal Sudafrica contro il Paese davanti alla massima corte delle Nazioni Unite è “totalmente distorta” e non riflette la realtà del conflitto nella Striscia di Gaza. Il Sudafrica ha “sfortunatamente presentato alla Corte un quadro fattuale e legale totalmente distorto”, ha detto Tal Becker, uno dei principali avvocati israeliani presso la Corte internazionale di giustizia (Cig) dell’Aia.

Ore 9.50 – Huthi, 5 morti negli attacchi di Usa-Gb: “Ci saranno ritorsioni” – Gli huthi hanno annunciato “ritorsioni” dopo gli attacchi di Stati Uniti e Regno Unito contro obiettivi del gruppo filoiraniano nello Yemen. Secondo il portavoce militare, Yahya Sarea, sono state 5 le vittime militari dei 73 raid che hanno colpito la capitale Sana’a e le province di Hodeidah, Taiz, Hajjah e Saada, e 6 i feriti. Gli huthi hanno inoltre ribadito che continueranno a bloccare il passaggio delle navi nel Mar Rosso e nel Mar Arabico.

Ore 9.40 – Francia: gli huthi hanno una responsabilità pesante per l’escalation regionale – I ribelli yemeniti huthi, bersaglio degli attacchi aerei statunitensi e britannici, hanno una “responsabilità estremamente pesante per l’escalation regionale” attraverso i loro attacchi alle navi nel Mar Rosso. Lo ha detto il ministero degli Esteri francese. La Francia, che ha dispiegato una fregata nell’area, “chiede agli huthi di porre immediatamente fine” ai loro attacchi e sottolinea che gli stati hanno “il diritto” di reagire.

Ore 9.30 – Hamas condanna i raid Usa-Gb sullo Yemen – Hamas ha condannato fermamente i raid notturni contro obiettivi militari huthi nello Yemen. Il gruppo palestinese ha dichiarato che Stati Uniti e Regno Unito si assumeranno la responsabilità delle ricadute del loro attacco sulla sicurezza della regione.

Ore 8.50 – Russia: attacchi nello Yemen violano il diritto internazionale – La Russia ha affermato che gli attacchi allo Yemen di Stati Uniti e Regno Unito violano il diritto internazionale. “Gli attacchi aerei statunitensi sullo Yemen sono un altro esempio della perversione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU da parte degli anglosassoni”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, facendo riferimento alla risoluzione degli scorsi giorni con cui il Consiglio di sicurezza ha chiesto agli huthi di fermare i loro attacchi alle rotte marittime. Zakharova ha affermato che gli attacchi hanno mostrato un “totale disprezzo per il diritto internazionale” e stanno “aggravando la situazione nella regione”.

Ore 8.40 – Yemen, attacchi Usa-Gb sono un atto di legittima difesa – I bombardamenti nello Yemen sono stati un atto di legittima difesa. Lo ha detto il sottosegretario alla Difesa James Heappey in un’intervista radiofonica, in cui ha affermato che la marina britannica continuerà a difendere la navigazione.

Ore 8.00 – Russia: attacchi in Yemen una violazione dei principi dell’Onu – La Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu dopo i raid di Stati Uniti e Regno Unito sullo Yemen. Lo riporta al Jazeera citando fonti diplomatiche. Il Cremlino, in particolare, avrebbe mandato un messaggio ai membri del Consiglio di sicurezza, affermando che l’attacco in Yemen sarebbe una violazione dei principi della carta della Nazioni unite.

Ore 7.30 – Iran e Hezbollah condannano gli attacchi contro gli huthi – Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha dichiarato che l’Iran “condanna fermamente” gli attacchi aerei statunitensi e britannici nelle aree dello Yemen controllate dagli huthi. “La consideriamo una chiara violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dello Yemen, nonché una violazione delle leggi, dei regolamenti e dei diritti internazionali”, ha aggiunto Kanaani. Dal Libano, anche il gruppo sciita filo-iraniano Hezbollah ha condannato gli attacchi: “L’aggressione americana conferma ancora una volta che gli Stati Uniti sono partner a pieno titolo nelle tragedie e nei massacri commessi dal nemico sionista a Gaza e nella regione”.

Ore 7.00 – Huthi: gli attacchi alle navi collegate a Israele continueranno – Gli Huthi “continueranno a prendere di mira le navi legate a Israele nel Mar Rosso”. Lo ha detto un portavoce dei ribelli sciiti. “Affermiamo che non c’è assolutamente alcuna giustificazione per questa aggressione contro lo Yemen, poiché non c’era alcuna minaccia alla navigazione internazionale nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, e gli attacchi hanno colpito e continueranno a colpire le navi israeliane o quelle dirette ai porti della Palestina occupata”, ha scritto Mohammed Abdulsalam su X.

Ore 6.30 – Usa e alleati: lo scopo è “ripristinare la stabilità nel Mar Rosso” – Gli Stati Uniti e i loro alleati puntano a “ripristinare la stabilità nel Mar Rosso”. È quanto viene sottolineato in una nota stampa congiunta. “Il nostro obiettivo resta quello di allentare le tensioni e ripristinare la stabilità nel Mar Rosso”, spiega la dichiarazione di Stati Uniti, Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Regno Unito.

Ore 6.00 – Huti: “Usa e Gran Bretagna si preparino a pagare prezzo pesante” – “Il nostro paese è stato sottoposto ad una massiccia aggressione da parte di navi, sottomarini e aerei da guerra”, ha detto il viceministro degli Esteri dei ribelli huti, Hussein Al-Ezzi: “L’America e la Gran Bretagna devono prepararsi a pagare un prezzo pesante e a sopportare tutte le terribili conseguenze di questa palese aggressione”.

 

 

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