La denuncia di Greta Thunberg: “Insultata e presa a calci dall’esercito israeliano. Se fanno così agli occidentali, immaginate ai palestinesi”
L'attivista ha mostrato anche come le è stata restituita la valigia: disegni osceni e un insulto
In un’intervista ad Aftonbladet, Greta Thunberg ha raccontato il trattamento che le è stato riservato quando è stata arrestata dopo essere stata intercettata a bordo della Flotilla diretta verso Gaza. L’attivista ha anche mostrato come le è stato restituito il bagaglio dall’Idf: sul trolley, oltre alla Stella di David c’è il disegno di un pene e la scritta “whore” (“puttana”). “I soldati israeliani mi hanno buttata a terra, hanno piazzato una bandiera israeliana accanto a me e mi colpivano ogni volta che il tessuto mi toccava il viso” ha raccontato l’attivista. Violenze che non sono state risparmiate a nessuno dei componenti della Flotilla: “Ogni volta che qualcuno alzava la testa, veniva colpito di nuovo” E ancora: “Mi hanno trascinata in un angolo. Mi urlavano insulti e mi spogliavano, filmandomi. Era un’umiliazione pianificata”.
Greta Thunberg racconta altri dettagli: “Ci negavano acqua e cibo per ore. In prigione, le guardie ci picchiavano, ci minacciavano e ci umiliavano psicologicamente. C’era anche un ministro israeliano (Ben Gvir ndr.) che gridava: ‘Siete terroristi! Assicuratevi che siano trattati come terroristi e marciscano in prigione”. L’attivista ha quindi mostrato il trolley con insulti e disegni osceni: “Lo fanno i bambini di 5 anni”.

