Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Greta Thunberg difende il nucleare in Germania: “Tenere attive le centrali se l’alternativa è il carbone”

Immagine di copertina

Pur non essendosi mai dichiarata a favore dell’energia nucleare, l’attivista per il clima Greta Thunberg ha criticato il piano di Berlino di chiudere le sue restanti centrali a scapito di quelle a carbone: un tema che in Germania ha molto agitato il dibattito pubblico, he vede da un lato in particolare i politici pro-nucleari tedeschi e dall’altro il quotato partito dei Verdi. In un’intervista che andrà in onda mercoledì, di cui un teaser è stato condiviso online dalla conduttrice televisiva Sandra Maischberger, Greta Thunberg ha affermato che spegnere le centrali nucleari è una “cattiva idea” se significa passare al carbone. Alla domanda se il nucleare fosse una soluzione preferibile per il clima, Thunberg ha detto: “Dipende. Se le centrali sono già in funzione, penso che sarebbe un errore spegnerle”.

Il piano di Berlino era chiudere le restanti tre centrali nucleari entro la fine fine dell’anno, ma con la carenza di gas e le prolungate interruzioni delle centrali nucleari francesi che causano picchi di prezzo, è probabile che la chiusura di due dei reattori sia rimandata ad aprile. Mentre invece sono state riattivate alcune centrali a carbone dormienti per far fronte alla crisi energetica. Nonostante sia ancora valida la promessa di liberarsi dal carbone entro il 2030, il governo di Berlino sta pagando agli operatori delle centrali di lignite chiuse fino a 450 milioni di euro per preparare gli impianti al funzionamento in caso di emergenza questo inverno.

I commenti di Thunberg sono stati immediatamente sfruttati dai politici a favore del nucleare, anche all’interno della coalizione di governo. Il ministro delle finanze Christian Lindner, che fa parte del Partito Liberale Democratico, ha affermato di aver accolto con favore “l’incoraggiamento di Thunberg”: “In questa guerra energetica – ha dichiarato – tutto ciò che crea capacità elettrica deve essere collegato alla rete. Le ragioni parlano da sole: economicamente e fisicamente”. L’ex presidente dei Verdi Simone Peter, che ora lavora per la Federazione tedesca per le energie rinnovabili, ha affermato che i commenti di Thunberg non “hanno alcun senso” perché le centrali nucleari non erano più utili e utilizzavano l’uranio russo.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”