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Home » Esteri

Cosa cercano su Google gli americani alla vigilia delle elezioni presidenziali

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A meno di 24 ore dall'apertura dei seggi, ecco i candidati e i temi più ricercati dagli elettori statunitensi

Martedì 8 novembre i cittadini degli Stati Uniti saranno chiamati a eleggere il loro nuovo presidente. Quando ormai mancano 24 ore, per quanto sondaggi e simulazioni diano la candidata democratica Hillary Clinton leggermente favorita, la situazione è ancora molto aperta e, secondo gli stessi studi, per il repubblicano Donald Trump ci sono numerosi margini per un sorpasso.

Per questo nelle ultime ore numerosi cittadini degli Stati Uniti si stanno informando per fugare i loro ultimi dubbi sui diversi candidati e decidere chi votare. Google Trends, il programma del motore di ricerca di Google che monitora le tendenze e i termini più ricercati, fornisce dati su quali sono i candidati presidenziali più ricercati sul web e quali sono le parole chiave più ricercate riguardo ciascuno di loro.

Per quanto i sondaggi vedano leggermente avanti Hillary Clinton, Donald Trump è stato senza dubbio il candidato più ricercato dell’intera campagna elettorale. Ancora oggi, è il più ricercato in tutti e 50 gli stati americani.

Va detto che essere più cercati non significa assolutamente essere automaticamente votati, né per forza che l’interesse nei propri confronti sia in chiave positiva, ma è sicuramente un indicatore interessante sull’attenzione che si crea intorno al personaggio.

Diversamente da quanto si possa pensare, gli stati in cui Trump è più cercato sul web non sono stati tradizionalmente repubblicani. In testa c’è infatti il Minnesota, stato in cui i democratici vincono ininterrottamente dal 1976, ma sul quale il magnate di New York ha ambizioni di vittoria puntando sullo scontento dei numerosi minatori che risiedono in questo stato.

Segue poi il New Hampshire, uno stato molto piccolo che però potrebbe trasformarsi in decisivo e in cui Trump ha investito molte energie per sorpassare Hillary Clinton. In terza posizione c’è poi il Michigan, altro stato del nord in cui come in Minnesota c’è un forte scontento della classe operaia, e quindi la Pennsylvania, stato tendenzialmente democratico in cui Trump vorrebbe riuscire in una clamorosa rimonta.

Le parole più ricercate riguardo Trump sono state invece “Leesburg”, dal nome della città della Virginia in cui ha tenuto un comizio, “assassination attempt”, in riferimento all’arresto di un uomo che sembrava essere armato a un comizio del candidato repubblicano, SNL, sigla che sta per Saturday Night Live, in riferimento a un importante programma televisivo che si svolge la domenica sera, e “Pope Francis”, proprio per comprendere il rapporto tra Donald Trump e Papa Francesco, un leader mondiale sempre più seguito negli Stati Uniti ma dallo stile molto diverso da quello di Trump.

Per Hillary Clinton, lo stato in cui ha ottenuto più ricerche è un piccolo ma importante stato in bilico in cui è data leggermente favorita e in cui è risultato molto cercato anche Trump, fatto che da l’idea di quanto alta sia l’attenzione verso il voto in questo territorio: il New Hampshire. Segue un altro stato dalla storia e la posizione simile, quale la Pennsylvania e, a seguire, uno stato invece tradizionalmente democratico come il New Jersey.

Le prime cinque parole chiave legate alla candidata democratica sono legate alla vicenda delle mail e all’indagine svolta a riguardo dall’FBI. “FBI clears Clinton”, “Hillary cleared”, “Clinton cleared”, “FBI clears Hillary” e “Comey resignation”, riferito al direttore dell’FBI James Comey.

Per quanto riguarda i candidati più piccoli, il libertario Gary Johnson è stato cercato soprattutto nel suo stato, il New Mexico, e in New Hampshire, stato che si rivela particolarmente attento a questo voto. La verde Jill Stein è stata cercata soprattutto in due stati in cui il consenso del suo partito è storicamente alto, come l’Oregon e il Connecticut.

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