Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 16:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Georgia ha legalizzato l’uso personale della cannabis

Immagine di copertina
Credit: Afp/Getty

La Corte costituzionale ha abolito le ammende previste finora perché ha considerato l'uso della sostanza stupefacente relativo al diritto allo "sviluppo personale"

La Corte costituzionale della Georgia ha abolito le multe previste finora per chi fa uso personale di cannabis con la motivazione che il consumo è relativo al diritto allo “sviluppo personale”.

La Corte ha affermato che “punire la consumazione di marijuana viola la Costituzione georgiana” ma ha confermato che la coltivazione e la vendita devono essere sanzionate. Finora la consumazione personale di cannabis era considerata un’infrazione punibile con una multa da 170 euro.

La Corte ha poi precisato che le iniziative penali contro l’uso della sostanza possono essere giustificate solo se si riscontra una “minaccia per un terzo, per le istituzioni e per gli spazi pubblici”. Le ammende rimangono se la cannabis è consumata “in istituti scolastici e in presenza di bambini”.

“Vorrei congratularmi con tutti per la decisione presa dalla Corte costituzionale, che in questo modo ha trasformato la Georgia in un paese più libero”, ha detto il parlamentare Zurab Japaridze, che ha poi invitato a un uso responsabile della sostanza.

Il governo del paese è stato spesso criticato dai difensori dei diritti umani per una politica considerata eccessivamente repressiva del consumo di droghe.

A maggio migliaia di persone avevano manifestato a Tiblisi, la capitale, per denunciare i blitz anti-droga delle forze delle ordine nei locali notturni e per chiedere la legalizzazione delle droghe ricreative.

Il movimento di protesta era partito dopo che nella notte tra venerdì 8 maggio e sabato 9 maggio, le forze speciali avevano fatto irruzione in alcuni dei più grandi nightclub della città, tra cui il Bassiani e il Cafe Gallery. Secondo le testimonianze di chi era nei locali, la polizia aveva usato metodi eccessivamente violenti e sproporzionati. La polizia stava cercando spacciatori di droga, dopo che nelle precedenti due settimane cinque giovani erano morti a causa del consumo di stupefacenti.

I manifestanti avevano chiesto le dimissioni del primo ministro georgiano, Giorgi Kvirikashvili, e del ministro degli Interni, Giorgi Mghebrishvili.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Lezioni per i giovani dalla rivolta della Generazione Z in Nepal
Esteri / La rivolta mondiale della Generazione Z: quando i giovani riscoprono la politica in piazza
Esteri / Dai patron delle Big Tech ai leader delle grandi potenze: i super-ricchi vogliono vivere per sempre
Ti potrebbe interessare
Esteri / Lezioni per i giovani dalla rivolta della Generazione Z in Nepal
Esteri / La rivolta mondiale della Generazione Z: quando i giovani riscoprono la politica in piazza
Esteri / Dai patron delle Big Tech ai leader delle grandi potenze: i super-ricchi vogliono vivere per sempre
Esteri / America su, Europa giù: dove si è fermato l’ascensore sociale per i giovani in Occidente
Esteri / La disaffezione per la politica non è invincibile: la lezione per la sinistra che arriva da New York (di R. Parodi)
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / “Perché i soldi per ricostruire Gaza non li mette Israele?”: giornalista licenziato dopo aver posto questa domanda su Israele
Esteri / “Non sapevo fosse il Louvre”: la surreale difesa di uno dei sospettati per il furto di gioielli all’interno del museo
Esteri / Chi è Rama Duwaji, la moglie del neo sindaco di New York Zohran Mamdani
Esteri / Zohran Mamdani conquista New York ma non potrà mai diventare presidente degli Stati Uniti: ecco perché