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Home » Esteri

Gaza, cento giornalisti italiani lanciano un appello al ministro Tajani

Immagine di copertina

Due giovani giornalisti gazawi premiati a Roma con la Colomba d’oro per la pace

Il 18 ottobre a Roma tre giovani giornalisti ricevono in Campidoglio a Roma il premio Colombe d’oro per la pace. Ma c’è un problema: sono giornalisti palestinesi.

Una di loro, Aya Ashour (24 anni), è già in Italia. Invece due, Fatena Mohanna (25) e Alhassan Selmi (32) sono bloccati nell’inferno di Gaza. Per loro il consolato italiano di Gerusalemme, competente per l’area, non può rilasciare il visto.

“La loro presenza a Roma avrebbe un significato simbolico molto importante – afferma Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo, l’Istituto di ricerche internazionali che da quarant’anni organizza le Colombe d’oro per la pace – non c’è pace, né democrazia, senza informazione e oggi i giornalisti palestinesi danno un contributo decisivo a farci conoscere che cosa accade a Gaza e in Cisgiordania. Non è giusto impedire loro di venire in Italia”.

A fronte dell’impossibilità di usufruire di un normale visto, cento giornalisti italiani si rivolgono al ministro degli Esteri Antonio Tajani affinché intervenga per permettere che Fatena e Alhassan possano raggiungere Roma il 18 ottobre per ricevere il premio Colombe d’oro per la pace.

Osserva Battistelli: “Anche in una situazione estrema come quella di Gaza non si vede perché un Paese come l’Italia, che ha una lunga tradizione di amicizia con tutti gli stati del Mediterraneo, non possa ottenere da Israele il permesso (che poi è un diritto) di far uscire due giornalisti da un territorio massacrato dalla guerra”.

L’appello a Tajani

Ecco il testo dell’Appello:

Appello al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale on. Antonio Tajani

per la presenza a Roma dei due giornalisti gazawi Fatena Mohanna e Alhassan Selmi, Colombe d’oro per la pace

(Roma, 18.10.2025)

 

Egregio Ministro,

nella tragedia della guerra di Gaza, un posto speciale è ricoperto dalle uccisioni dei giornalisti. In meno di due anni di guerra il numero degli operatori dell’informazione colpiti a morte dalle armi israeliane, nella stragrande maggioranza arabi e in particolare palestinesi, ascende a decine e decine di vittime. Tale fenomeno – assolutamente esorbitante se comparato al numero dei giornalisti uccisi nella Prima e nella Seconda guerra mondiale – autorizza a pensare che esso sia il risultato di un’azione intenzionale. È così che oggi in Palestina il giubbetto PRESS è divenuto un involontario quanto efficace contrassegno per il bersaglio. Poiché ad esso si aggiunge il divieto imposto ai corrispondenti internazionali di entrare a Gaza per svolgere il lavoro, appare evidente l’obiettivo di ostacolare nell’opinione pubblica mondiale il diritto di leggere, ascoltare e vedere, il resoconto di ciò che è accaduto e accade proprio nella Striscia in questi due anni.

Nonostante i divieti e il rischio mortale di esporsi al fuoco degli occupanti, a tutt’oggi un pugno di giornalisti coraggiosi documenta con la parola e con i video le vicende della guerra.

Tra loro, tre reporter palestinesi, due giovani donne e un uomo, hanno contribuito a far conoscere la realtà di Gaza al pubblico italiano. Si tratta di Aya Ashour (24 anni), corrispondente de Il Fatto Quotidiano, e di Fatena Mohanna (25 anni) e Alhassan Selmi (32 anni), autori di reportage mandati in onda da Presa diretta (Rai3). Il Premio giornalistico Colombe d’oro per la pace, fondato da Archivio Disarmo nel 1986, nelle precedenti 40 edizioni è stato assegnato a maestri della stampa, della radio e della televisione quali (per citare solo i primi quindici anni) Rodolfo Brancoli, Italo Moretti, Alberto Cavallari, Dino Frescobaldi, Igor Man, Tahar Ben Jalloun, Demetrio Volcic, Paolo Rumiz, Bernardo Valli, Ennio Remondino, Ignacio Ramonet, Andrea Purgatori e molti altri.

Nell’edizione 2025 è al momento presente in Italia soltanto Aya Ashour, grazie alla borsa di studio dell’Università per stranieri di Siena. Invece Fatena Mohanna e Alhassan Selmi sono bloccati nella Striscia di Gaza sconvolta dalla guerra.

Ci rivolgiamo a Lei, Signor Ministro, affinché a questi due giornalisti sia consentito di raggiungere l’Italia e ricevere il 18 ottobre prossimo a Roma la Colomba d’oro per la pace. Pochi meritano questo prestigioso riconoscimento quanto loro, per la competenza, la costanza, il coraggio, e anche lo straordinario equilibrio, con cui hanno realizzato uno dei maggiori diritti della pace e della democrazia: quello all’informazione.

FIRME

Tomaso Montanari, Riccardo Iacona, Giovanna Botteri; Marianna Aprile, Marco Travaglio, Marco Tarquinio; Nello Scavo, Paola Caridi, Nico Piro; Chiara Avesani; Francesca Nava, Gabriella Simoni, Giulio Gambino, Giovanni Tizian, Maddalena Oliva, Alessia Grossi, Giampiero Calapà, Giuliana Sgrena, Riccardo Antoniucci, Ugo Tramballi, Francesco Zizola, Lucia Capuzzi, Matteo Pucciarelli, Pietro Suber, Madi Ferrucci, Lucia Sgueglia, Laura Becherelli, Leonardo Palmisano, Cecilia Rinaldini, Vichi De Marchi, Francesca Caferri, Alberto Negri, Fabrizio Gatti, Nancy Porsia, Giovanni Porzio, Tana de Zulueta, Maria Gianniti, Giulia Bosetti; Antonio Mazzeo, Raffaele Oriani, Marcella Brancaforte, Luisa Morgantini, Lorenzo Trombetta, Alessandra Costante, Sara Manisera, Giampaolo Cadalanu, Ennio Remondino, Pietro Veronese, Angela Virdò, Max Brod, Enrico Mingori, Marino Bisso, Luciano Cerasa, Angelo Venti, Paola Vecchia, Gian Antonio Stella, Silvia Garambois, Lisa Iotti, Vale Tamborra, Monica Di Sisto, Antonio Petrucci, Giorgia Pietropaoli, Clara Habte, Daniela de Robert, Natalia Andreani, Cesarina Trillini, Daniela D’Angelo, Alessandra Mancuso, Barbara Gallo, Paola Erba, Riccardo Staglianò, Massimo Marciano, Ciro Sabatino, Fabrizio Carbone, Francesca Fornario, Gianni Giovannetti, Margherita Manzini, Adele Dezi, Carlo Bartoli, Laura Costantini, Franz di Maggio, Giuseppe Laganà, Elena Stramentinoli, Antonella Pochesci,  Anna Laura Bussa, Valeria Vaiano, Roberta Lisi, Paola Spadari, Rossana Marasco, Matteo Lampis, Marzia Gallo, Micaela Frullì, Laura Malfatti, Rossella Piergentili, Kàrun Grasso, Roberto Giambacorta, Daniela Di Renzo, Rosanna Sparapano, Serena Bortone.

e Altri in corso di firma

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