Caos in Francia: il premier Lecornu rassegna le dimissioni. Da nuove elezioni al passo indietro di Macron: cosa può succedere ora
Lecornu passa alla storia come il primo ministro con il mandato più breve della Quinta Repubblica
Appena ventisette giorni dopo la sua nomina e dodici ore dopo aver consegnato la lista dei ministri, il premier Sebastien Lecornu ha rassegnato le dimissioni al presidente francese Emmanuel Macron, che le ha accettate. Nominato premier il 9 settembre scorso, Lecornu, che martedì avrebbe dovuto pronunciare la sua dichiarazione di politica generale all’Assemblea, diventa, così, il primo ministro con il mandato più breve della Quinta Repubblica. “Non c’erano le condizioni per restare primo ministro” ha dichiarato l’ormai ex premier francese, che non aveva i numeri per approvare la Manovra finanziaria a fine mese.
La notizia ha fatto sprofondare la Borsa di Parigi e provocato l’immediata reazione politica. Jordan Bardella e Marine Le Pen, del Rassemblement National, hanno chiesto lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale e il ritorno ad elezioni anticipate. Jean-Luc Mélenchon, leader del partito della sinistra radicale, ha invece invocato la destituzione di Emmanuel Macron. Lecornu, infatti, è il terzo premier a dare le dimissioni in 15 mesi, cioè dalle elezioni legislative di inizio estate 2024. Ma cosa può accadere ora?
Le strade sono sostanzialmente due: o Macron dopo tre primi ministri di centrodestra (Barnier, Bayrou e Lecornu) prova a nominare un premier di sinistra, con scarse possibilità di successo, oppure indice nuove elezioni anticipate. Ma potrebbe anche esserci una terza via: quella che porta alle dimissioni dello stesso presidente francese Macron, il cui mandato scade nel 2027. Un’ipotesi che al momento sembra remota e difficilmente realizzabile ma che non può essere esclusa del tutto.