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Home » Esteri

La foto del primo giorno di scuola diventata il simbolo della lotta al cancro infantile

Immagine di copertina

La madre ha realizzato uno scatto con il medesimo sfondo ma vuoto, accostandolo a quello precedente che invece ritrae la sua bambina di otto anni morta per un tumore

Una bambina sorridente con indosso la sua divisa scolastica viene ripresa in posa per il suo primo giorno di scuola. Era il 7 settembre del 2015 quando la foto venne scattata dalla madre, Julie Apicella, residente nella contea inglese di Norfolk.

S&D

Lo stesso giorno ma un anno dopo, Julie ha voluto riproporre quello stesso scatto accostato a un altro con il medesimo sfondo, ma vuoto. La sua bambina, Emily Apicella, non c’era più. Aveva perso la sua battaglia contro il cancro al rene, che da lungo tempo l’aveva colpita.

Era il 14 dicembre 2015 quando Emily è morta. Non sono stati sufficienti tutti i trattamenti cui è stato sottoposto il suo fragile corpo, dalla chemio alla radioterapia fino al trapianto.

Per tre anni, la bambina aveva combattuto contro questa forma di cancro al rene, nota come tumore di Wilms, ma non era riuscita a sopravvivere.

Proprio quella foto vuota accostata all’immagine di Emily sorridente nel suo primo giorno di scuola ha segnato per Julie l’inizio di un nuovo impegno, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sul cancro infantile e il crescente tasso di mortalità. 

Le due immagini accostate sono state pubblicate sulla sua pagina Facebook con la seguente didascalia: “Immaginate se il vostro primo giorno di scuola di quest’anno fosse l’ultimo che potrete mai fotografare”, ha scritto Julie in un lungo post. 

Nove mesi dopo la morte di Emily, la donna attraverso i social media ha invitato amici e parenti a cambiare le loro foto del profilo con un nastro d’oro, come segno di consapevolezza intorno alla questione del tumore infantile, più diffuso di quanto si creda.

Spesso le campagne di sensibilizzazione sui social media si servono di questa modalità, perché è semplice e immediata. Inoltre, alcuni dei “nastri della consapevolezza” sono diventati comunemente riconoscibili: quello rosa per il tumore al seno, quello rosso per la lotta contro l’Aids. 

“A un bambino su 285 verrà diagnosticato un cancro. Sensibilizzare l’opinione pubblica sulla frequenza del cancro è il primo ostacolo da superare”, ha scritto Julie nella didascalia dell’immagine. 

Diffondere una giusta informazione sul fatto che il cancro infantile è più comune di quanto si pensi, è il primo passo per agire e far crescere le donazioni ai centri oncologici che lavorano per salvare bambini come Emily. 

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