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La mappa delle persone che si spostano dal loro paese di origine in un’altra nazione

Immagine di copertina
(Immagine di Jakub Marian)

La maggior parte degli italiani si è spostata, nel 2015, in Germania

La migrazione, in Europa e nel resto del mondo, non è di certo qualcosa di nuovo. In Italia, poi, il fenomeno sociale si è accentuato ancora di più a partire dalla fine dell’Ottocento: le persone hanno iniziato a spostarsi non solo dal Sud al Nord del Paese – come ben documenta il film Rocco e i suoi fratelli – ma anche verso l’estero e, soprattutto, verso un altro continente, in particolar modo l’America.

Per illustrare visivamente tale fenomeno, il matematico Jakub Marian, nel 2015, ha creato delle infografiche basandosi sui dati raccolti dall’Onu. L’obiettivo è quello di mostrare, attraverso delle carte geografiche, il numero di emigranti e le destinazioni più gettonate da questi.

(Immagine di Jakub Marian)

Dalla mappa soprastante emerge come, partendo dall’Italia, il numero di persone che sono nate nella Penisola e che vivono all’estero rappresenta il 4,9 per cento della popolazione (dato risalente al 2015). Una cifra condivisa, più o meno allo stesso modo, da Turchia, Belgio e Finlandia (in quest’ultima la percentuale è 5,4).

Il fenomeno migratorio, però, è stato registrato soprattutto nei paesi dell’Est Europa. Russia, Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorussia e Ucraina, ma anche Moldavia, Romania, Bulgaria e Polonia hanno segnato valori che vanno dal 7,4 per cento al 21,8 per cento. Il dato più significativo, però, arriva dalla Bosnia dove il 43,3 per cento della popolazione si è spostata altrove dal paese originario. Quello meno vistoso è in Spagna con il 2,7 per cento.

Nella cartina in alto (usata come copertina dell’articolo), invece, Marian mostra le mete scelte dagli emigranti. Gli italiani, ad esempio, nel 2015 hanno deciso di spostarsi in Germania. Un’opzione appoggiata anche da Turchia, Grecia, Slovenia, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia. E i tedeschi? Preferiscono gli Stati Uniti.

Francia e Spagna si scambiano vicendevolmente i rispettivi abitanti, mentre i cittadini del Regno Unito (e di Malta) si spostano in una delle ex colonie inglesi, l’Australia. Ritorno alle “origini” anche per gli abitanti di Ucraina, Moldavia, Bielorussia, Estonia e Lituania che emigrano in Russia. Mentre quest’ultima si sedimenta in Ucraina.

In Italia, infine, giungono persone di nazionalità svizzera, albanese e romena.

È evidente che la maggior parte dei Paesi in rosso e in blu nella mappa abbia “perso” diverse centinaia di persone nei decenni.

L’emigrazione, comunque, non sempre è un fenomeno negativo: se c’è un alto tasso di natalità e aumenta, di pari passo, l’immigrazione, si ricrea l’equilibrio in una nazione.

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