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Home » Esteri

Settecento pagine pubblicate da una studentessa provano che i musulmani condannano il terrorismo

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Alcune persone pensano che i musulmani non stiano facendo abbastanza per denunciare le atrocità commesse in nome dell'Islam. Una studentessa ha deciso di verificarlo

Heraa Hashmi è una studentessa di 19 anni, statunitense e musulmana. Un giorno, durante una lezione di storia all’università del Colorado, un suo collega si è lamentato del fatto che i musulmani non stessero prendendo posizione contro il terrorismo. “Non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono musulmani”, ha detto.

S&D

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Hashmi è tornata a casa riflettendo su questa analisi. La comunità musulmana sta costantemente denunciando le atrocità che sono state commesse in nome dell’Islam, ma allora perché molte persone sembrano pensare che non lo facciano abbastanza?

La studentessa ha deciso di verificare l’affermazione del suo collega. Il risultato è un documento di 712 pagine, in cui sono elencati tutti gli atti di condanna dei musulmani contro il terrorismo. Tutti ordinati su fogli di lavoro di Google con le rispettive fonti.

L’elenco comprende tutto, dall’attentato dell’undici settembre agli atti di violenza domestica. “Volevo mostrare alla gente quanto sia debole l’argomentazione che i musulmani non si preoccupano di terrorismo”, ha spiegato Hashmi.

A novembre 2016 la ragazza ha pubblicato il risultato della sua ricerca in un tweet, che è stato ritwittato 15mila volte nelle prime 24 ore.

Un paio di followers si sono offerti anche di aiutarla a trasformare il suo foglio di calcolo in un sito web interattivo e, a una settimana dal tweet, è nato Muslimscondemn.com. Da allora il sito è cresciuto notevolmente e, purtroppo, torna attuale ogni volta che avviene un nuovo attentato. Gli ultimi interventi condannano il gesto dell’attentatore di Londra.

Il progetto di Hashmi vuole anche dimostrare quanto sia ridicolo che i musulmani siano costantemente tenuti a offrire scuse per attacchi terroristici, come riporta il giornale britannico The Guardian.

“Un miliardo e mezzo di persone dovrebbero chiedere scusa e condannare [il terrorismo] per conto di una ventina di pazzi. Non ha senso”, dice Hashmi. “Io non considero il Ku Klux Klan o la chiesa battista di Westboro o l’Esercito di resistenza del Signore come rappresentazioni veritiere del cristianesimo. So che sono estranee ad esso. Così diventa molto frustrante dover difendermi e di dover chiedere scusa a nome di alcune persone folli”.

Qui sotto il tweet di novembre 2016 di Heraa Hashmi sul suo rapporto di 712 pagine:

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