Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 21:32
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Discorso Putin, si riaffaccia l’incubo nucleare: i possibili obiettivi di Mosca

Immagine di copertina
Lidia, una rifugiata di 75 anni di Mariupol, beve il tè mentre Vladimir Putin annuncia la mobilitazione parziale della Russia, il 21 settembre 2022. Credit: EPA/SERGEI ILNITSKY

Discorso Putin, si riaffaccia l’incubo nucleare: i possibili obiettivi di Mosca

“Se l’integrità territoriale del nostro paese sarà minacciata, utilizzeremo tutti i mezzi disponibili per proteggere il nostro popolo. Questo non è un bluff”. Sono queste le parole usate ieri da Vladimir Putin nell’annunciare la mobilitazione “parziale” delle forze russe: un discorso che apre una nuova fase nella contesa con i paesi occidentali e la Nato, sempre più nel segno del pericolo nucleare.

Il timore, espresso da molti osservatori, non è tanto quello di arrivare immediatamente a un conflitto nucleare su larga scala ma del progressivo sdoganamento di armi più limitate, le cosiddette testate “tattiche”. Ordigni che hanno un’energia compresa tra 0,2 e 200 chilotoni, rispetto ai 10.400 della prima bomba a idrogeno, ma sono comunque in grado di distruggere interi centri abitati. Un modo per imporre la supremazia di chi può disporre dell’arsenale atomico, più volte evocato negli scorsi decenni, fortunatamente senza seguito. In base alla dottrina nucleare russa, l’impiego di armi nucleari è previsto nel caso di minacce all’integrità dello stato, come ha indicato Putin nel suo discorso di ieri.

Secondo quanto riporta La Repubblica, all’interno della Nato circolerebbero due ipotesi sui possibili obiettivi delle forze russe nel caso dell’impiego di armi nucleari “tattiche”. Una è l’Isola dei Serpenti, diventato un luogo simbolo della resistenza ucraina nelle prime ore dell’invasione lanciata il 24 febbraio scorso. La piccola isola del Mar Nero potrebbe essere un obiettivo ideale per lanciare un messaggio, senza lasciare vittime civili. L’alternativa, più distruttiva, potrebbe essere un centro nella regione di Leopoli, al confine con il resto d’Europa. Una scelta che provocherebbe migliaia tra morti e feriti e una nuvola radioattiva che si estenderebbe in Polonia.

In caso di conflitto, ricorda il quotidiano romano, le basi Nato più vicine sarebbero quelle italiane. Sia nella base di Aviano, in provincia di Pordenone, che in quella di Ghedi, nel bresciano, sarebbero custoditi circa 20 ordigni tattici B-61: da qui partirebbe la risposta a un eventuale attacco nucleare russo.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Morto a due mesi dal trapianto l’uomo con un rene di maiale
Esteri / Israele colpisce il Nord della Striscia di Gaza. Biden: “Se Hamas rilasciasse gli ostaggi cessate il fuoco anche domani”
Esteri / Yanis Varoufakis fa causa allo Stato tedesco
Ti potrebbe interessare
Esteri / Morto a due mesi dal trapianto l’uomo con un rene di maiale
Esteri / Israele colpisce il Nord della Striscia di Gaza. Biden: “Se Hamas rilasciasse gli ostaggi cessate il fuoco anche domani”
Esteri / Yanis Varoufakis fa causa allo Stato tedesco
Esteri / Esclusivo – Ecco come la Russia interferisce sulla campagna elettorale per le europee
Esteri / Fonti israeliane: "Il leader di Hamas Sinwar non si nasconde a Rafah"
Esteri / Guerra Israele-Hamas: "Truppe e tank israeliani circondano Rafah Est”
Esteri / La mucca cinese di Xi Jinping attira consensi in Europa
Esteri / Biden: “Se Netanyahu attacca Rafah fermerò le forniture di armi americane”. La replica di Netanyahu: “Avanti anche da soli contro Hamas”. 80mila persone in fuga da Rafah
Esteri / AstraZeneca ritira il suo vaccino anti-Covid dopo le ammissioni sugli effetti collaterali
Esteri / Gli Usa fermano la fornitura di bombe a Israele, Hagari: “Presentato un piano per un anno di guerra a Gaza”. L'annuncio di Hamas: “Colloqui finiti, Israele è tornato indietro”