Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:33
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Quanto costerebbe il muro di Trump tra Stati Uniti e Messico

Immagine di copertina

Uno studio ha stimato che per edificare il muro servirebbero complessivamente tra i 15 e i 25 miliardi di dollari

Con l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America si riaffaccia la possibilità che il repubblicano metta in pratica nei prossimi anni il progetto di costruire un muro al confine tra Usa e Messico per fermare l’immigrazione clandestina.

Questa intenzione è stata più volte manifestata dal tycoon americano durante la campagna elettorale, che è partita proprio dal tema dell’immigrazione. Ma quanto costerebbe davvero realizzare il progetto del muro di Trump? E chi sarebbe a beneficiarne?

Secondo la stima effettuata da uno studio dell’agenzia Bernstein Research e citato dal settimanale britannico The Economist, per costruire il muro – includendo il costo della manodopera – servirebbero complessivamente tra i 15 e i 25 miliardi di dollari (circa 13,5 miliardi e 22,5 miliardi di euro). La cifra è nettamente superiore a quella inizialmente ipotizzata da Trump, pari a 10 miliardi di dollari (circa 9 miliardi di euro).

Il confine tra gli Stati Uniti e il Messico è lungo circa 3.200 chilometri, ma la presenza di barriere naturali come il fiume Rio Grande, consentirebbe di chiudere la frontiera con un muro di circa 1.600 chilometri. Ipotizzando un’altezza di 12 metri, lo studio stima che occorrerebbero 640 milioni di euro di calcestruzzo o 216 milioni di euro di cemento.

Dal momento che il trasporto di questo materiale non è economicamente sostenibile su grandi distanze, a trarre vantaggio dall’investimento sarebbero probabilmente aziende non lontane dal confine.

— Leggi anche: COSA SUCCEDE ORA CHE TRUMP È IL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI

Gli Stati Uniti possiedono molte più fabbriche e cave del Messico, ma dal momento che Trump sostiene che il muro sarà costruito con i soldi messicani, a beneficiare economicamente del progetto potrebbe essere Cemex, una società messicana che ha circa la metà delle sue cave vicino al confine.

La costruzione effettiva del muro, in ogni caso, non è affatto scontata. Nonostante la vittoria di Trump, infatti, secondo gli exit poll del voto di martedì 8 novembre citati dal quotidiano britannico The Independent, il progetto del muro non ha il sostegno della maggioranza degli elettori. Il 54 per cento di questi infatti si è detto contraria.

Inoltre, potrebbe essere lo stesso Trump a fare un passo indietro. Come lui stesso ha ammesso, il progetto non sarà una priorità all’inizio della sua amministrazione, ma la costruzione del muro potrebbe essere avviata verso la fine del suo mandato.

— Leggi anche: DONALD TRUMP È IL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA

Ti potrebbe interessare
Esteri / Usa: la polizia di Los Angeles e la DEA aprono un’indagine sulla morte di Matthew Perry
Esteri / Papa Francesco: “No alle donne diacono e non si possono benedire le unioni omosessuali”
Esteri / Gaza: oltre 35.700 morti e quasi 80mila feriti dal 7 ottobre. Nessun servizio sanitario a Gaza City e nel nord della Striscia. Idf schierano un’altra brigata a Rafah. Norvegia, Spagna e Irlanda riconosceranno lo Stato di Palestina. Israele convoca gli ambasciatori. Critiche dalla Casa bianca. La Francia: "Non è il momento". Netanyahu: "Sarebbe uno Stato terrorista"
Ti potrebbe interessare
Esteri / Usa: la polizia di Los Angeles e la DEA aprono un’indagine sulla morte di Matthew Perry
Esteri / Papa Francesco: “No alle donne diacono e non si possono benedire le unioni omosessuali”
Esteri / Gaza: oltre 35.700 morti e quasi 80mila feriti dal 7 ottobre. Nessun servizio sanitario a Gaza City e nel nord della Striscia. Idf schierano un’altra brigata a Rafah. Norvegia, Spagna e Irlanda riconosceranno lo Stato di Palestina. Israele convoca gli ambasciatori. Critiche dalla Casa bianca. La Francia: "Non è il momento". Netanyahu: "Sarebbe uno Stato terrorista"
Esteri / Migliaia di migranti abbandonati nel deserto con i fondi dell’Ue: una nuova inchiesta svela il coinvolgimento di Bruxelles
Esteri / Turbolenza sul volo Londra-Singapore: un morto e 54 feriti
Esteri / A Gaza oltre 35.600 morti dal 7 ottobre. Qatar: "I colloqui per la tregua sono in stallo". Gallant: "Non riconosciamo l'autorità della Corte penale internazionale". Sequestrate attrezzature tv nella sede di AP a Sderot: "Fornivano immagini ad al-Jazeera". Iran, le presidenziali si terranno il 28 giugno
Esteri / Corte penale internazionale, il procuratore chiede l'arresto per Netanyahu, Gallant e tre leader di Hamas
Esteri / Vittoria per Julian Assange: può fare appello contro l’estradizione negli Usa
Esteri / Iran: cosa può accadere ora dopo la morte del presidente Raisi
Esteri / Cosa sappiamo finora sull'incidente del presidente iraniano Raisi