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Home » Esteri

Cosa prevede l’accordo Ue sull’embargo al petrolio russo

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credit: ansa foto

Nella notte di lunedì 30 maggio, si è raggiunta l’intesa al vertice europeo sull’embargo al petrolio russo. I leader dei 27, al termine di una trattativa lunga e più volte vicino a naufragare, riescono a salvare l’unità del Vecchio Continente di fronte al nemico moscovita con un escamotage che accontenta Viktor Orban e fornisce adeguate garanzie ai Paesi senza sbocco sul mare. L’intesa prevede un embargo immediato al petrolio che arriva dalla Russia all’Ue via mare mentre rinvia lo stop al greggio trasportato attraverso l’oleodotto Druzhba. Toccherà agli sherpa analizzare quest’ultimo punto “il prima possibile”, come recita il testo delle conclusioni.

“Il Consiglio europeo è impegnato a intensificare la pressione su Russia e Bielorussia per contrastare la guerra della Russia contro l’Ucraina. Il Consiglio europeo invita tutti i paesi ad allinearsi con le sanzioni dell’UE. Qualsiasi tentativo di aggirare le sanzioni o di aiutare la Russia con altri mezzi deve essere fermato. Il Consiglio europeo conviene che il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia riguarderà il greggio, nonché i prodotti petroliferi, consegnati dalla Russia negli Stati membri, con un’eccezione temporanea per il greggio consegnato tramite oleodotto. Il Consiglio europeo esorta pertanto il Consiglio a finalizzarlo e adottarlo senza indugio, garantendo un mercato unico dell’Ue ben funzionante, una concorrenza leale, la solidarietà tra gli Stati membri e condizioni di parità anche per quanto riguarda l’eliminazione graduale della nostra dipendenza dalla Russia sui combustibili fossili”. È quanto si legge nelle conclusioni finali della prima giornata del Consiglio europeo straordinario, concluso da poco a Bruxelles.

“In caso di interruzioni improvvise della fornitura – scrivono i 27 – saranno introdotte misure di emergenza per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento. A tale riguardo, la Commissione monitorerà e riferirà regolarmente al Consiglio sull’attuazione di tali misure per garantire condizioni di parità nel mercato unico dell’UE e la sicurezza dell’approvvigionamento”. “Il Consiglio europeo tornerà quanto prima sulla questione dell’eccezione temporanea per il greggio consegnato tramite oleodotto”, viene inoltre assicurato.

“Il Consiglio europeo si attende il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario, compresa la Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri di guerra – si legge in un altro passaggio delle conclusioni messe nere su bianco nella prima giornata del Consiglio europeo straordinario a Bruxelles – Chiede inoltre alla Russia di consentire immediatamente il ritorno in sicurezza degli ucraini trasferiti con la forza in Russia”.

“Il Consiglio europeo condanna risolutamente la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Esorta la Russia a fermare immediatamente i suoi attacchi indiscriminati contro i civili e le infrastrutture civili e a ritirare immediatamente e incondizionatamente tutte le sue truppe e l’equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti. Le atrocità commesse dalle forze russe e la sofferenza e la distruzione inflitte sono indicibili. Il Consiglio europeo invita la Russia a consentire l’accesso umanitario immediato e il passaggio sicuro di tutti i civili interessati”.

Il Consiglio europeo “elogia il coraggio e la determinazione del popolo ucraino e della sua leadership nella lotta per difendere la sovranità, l’integrità territoriale e la libertà del proprio paese. L’Unione europea è ferma nel suo impegno ad aiutare l’Ucraina a esercitare il suo diritto intrinseco all’autodifesa contro l’aggressione russa e a costruire un futuro pacifico, democratico e prospero. A questo proposito, continuerà a lavorare a stretto contatto con i partner internazionali”.

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