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Patrick Zaky compie 29 anni, il commovente augurio della compagna di corso: “Ti vogliamo libero”

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Compleanno Patrick Zaky: il commovente augurio della compagna di corso

“Oggi è il 29esimo compleanno di Patrick. Avrebbe dovuto passarlo a Bologna con noi e invece è in una cella in Egitto da quattro mesi senza motivo. Dovrebbe essere qui a studiare per i miei stessi esami e a festeggiare con una birra e a prepararsi ad andare in Erasmus. Invece non è qui e non sta studiando e non sta vivendo la sua vita, da quattro mesi e senza nessun motivo. E io sono triste e arrabbiata come lo ero il primo giorno. Non smetteremo di parlare di te, ti vogliamo libero. Happy birthday my brilliant friend, see you soon”.

Fanno commuovere le parole di Sofia Selighini, compagna di corso di Patrick Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna in carcere in Egitto da inizio febbraio. Sempre per oggi è atteso l’esito dell’udienza che era stata nuovamente rinviata a inizio giugno.

“Questo è il giorno in cui dobbiamo tutti ribadire l’impegno di riportarti presto dai tuoi amici, dalla tua famiglia, dai tuoi compagni. A casa. Libero. Buon compleanno Patrick Zaki”. Lo scrive su twitter Erasmo Palazzotto (LeU), Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.

Zaky è in carcere da inizio febbraio con accuse che vanno dall’istigazione alla violenza al terrorismo basate su post su Facebook da un account che i suoi legali affermano sia falso. Nelle prime 24 ore del suo arresto avrebbe subito torture e minacce. La famiglia non lo vede dal 9 marzo. Amnesty International ha denunciato casi di Coronavirus nel complesso carcerario di Tora, dove Zaky è detenuto, alle porte del Cairo. Soggetto a rischio perché asmatico, gli attivisti chiedono la liberazione immediata del ricercatore anche per motivi di salute.

Colleghi, insegnanti e semplici cittadini da mesi chiedono la scarcerazione del giovane studente. Sono tre i punti su cui, in coro, insistono gli studenti: “Chiediamo il rilascio e la caduta di tutte le accuse contro Patrick. Poi, la garanzia che il governo egiziano non perseguiterà né Patrick né la sua famiglia e gli consentirà di tornare in Italia per continuare i suoi studi. E infine l’apertura di un’indagine trasparente sul suo arresto di Patrick e la sua tortura”.

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