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Dal matrimonio con l’ex miss Arizona all’amicizia con Trump: chi era Charlie Kirk, l’influencer di destra ucciso in un attentato

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Co-fondatore dell'organizzazione Turning Point Usa, vantava milioni di follower sui social

Co-fondatore dell’organizzazione giovanile conservatrice Turning Point Usa (Tpusa), Charlie Kirk, attivista e influencer ucciso con un colpo d’arma da fuoco durante un comizio nello Utah, era una vera e propria rock star del movimento Maga (Make America Great Again), così come era stato definito dallo stesso Donald Trump. Trentuno anno, residente in Arizona, Kirk era una delle figure più influenti della destra giovanile americana. Nel 2012, a soli 18 anni, aveva fondato insieme a Bill Montgomery Turning Point Usa (Tpusa), la più importante organizzazione giovanile conservatrice negli Usa, con lo scopo di “formare una nuova generazione di leader conservatori”. Il movimento, infatti, ha sedi in 850 college e ne fanno parte 250mila studenti universitari e delle scuole superiori. Nel 2020, Charlie Kirk era diventato milionario grazie al libro The Maga Doctrine, diventato un vero e proprio bestseller. Nel 2023, invece, aveva raccolto attraverso donazioni 92 milioni di dollari con i quali aveva in parte finanziato la campagna elettorale di Donald Trump.

 

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Conduttore del programma radiofonico The Charlie Kirk Show e autore di diversi podcast, Charlie Kirk vantava oltre 7,5 milioni di follower su Instagram e 7 su TikTok. Tra i più ferventi sostenitori di Donald Trump, il legame tra l’attivista e il presidente Usa si è rafforzato dopo la rielezione di quest’ultimo alle presidenziali del 2024. Nel 2025, Trump lo ha nominato membro del board dei visitatori dell’Accademia Aeronautica degli Stati Uniti. Non a caso il presidente Usa, subito dopo l’omicidio, lo ha ricordato definendolo un “patriota”, un “martire della verità e della libertà”, una persona “che ha combattuto per la democrazia, la giustizia e il popolo americano”.

Sposato con Erika, ex Miss Arizona, e padre di due figli, una bambina di tre anni e un bimbo di uno, Kirk aveva accompagnato il vicepresidente J. D. Vance in Groenlandia e, durante la transizione tra l’amministrazione uscente e quella entrante, si era trasferito in Florida per dare consigli a Trump sulla scelta dei ministri. Conosciuto per le sue posizioni radicali, l’attivista era un fervente sostenitore del Secondo Emendamento sulle armi. Nel 2023, in un intervento pubblico, aveva dichiarato che “un certo numero di vittime da arma da fuoco è un prezzo accettabile da pagare per difendere il Secondo Emendamento”.

Antiabortista, si era scagliato contro i diritti delle persone transgender, sosteneva la teoria del great replacement, secondo cui liberal e democratici vorrebbero rimpiazzare i bianchi con minoranze e immigrati, era un negazionista del cambiamento climatico e ha contribuito a diffondere disinformazione su temi come il Covid e sui vaccini, di cui si diceva scettico. In occasione delle elezioni presidenziali del 2024 aveva dichiarato al Corriere della Sera: “Questa è l’elezione di TikTok e dei podcast. In ogni elezione capiamo che gli elettori consumano le notizie diversamente. Nel 2008-2012 erano i social, nel 2016 nello specifico Twitter e Facebook, adesso c’è un ribilanciamento: i giovani consumano meno i media tradizionali, più podcast e lunghe interviste. E penso che i conservatori siano più avanti, i democratici si sono addormentati al volante pensando che tutti seguano Cnn”.

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