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10 canzoni per ricordare John Lennon

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L'8 dicembre 1980 l'ex Beatle veniva assassinato a New York da un folle di fronte alla sua abitazione. Abbiamo scelto alcuni dei suoi brani più rappresentativi

8 dicembre 1980, New York, 72esima strada, ore 22.50. Un giovane occhialuto dal fisico pingue si avvicina allo slanciato quarantenne che sta rincasando con sua moglie, lo chiama, e poi, senza nemmeno aspettare la sua risposta, gli spara cinque colpi alla schiena. Circa un quarto d’ora dopo, quell’uomo viene dichiarato morto al Roosevelt Hospital, e con lui sembra andarsene anche un pezzo del sogno collettivo di un’intera generazione.

Quell’uomo era John Lennon, e l’8 dicembre di trentasei anni fa, poco dopo aver compiuto quarant’anni, la sua vita finisce per mano di un folle ossessionato dai Beatles, Mark David Chapman, immediatamente catturato e ancora oggi in carcere dopo essere stato condannato all’ergastolo.

La storia di Lennon è inestricabile da quella della cultura popolare del Novecento, avendo egli segnato l’immaginario collettivo dal 1963 fino alla sua morte (e sicuramente anche in seguito, attraverso le sue canzoni e lesue idee), e coinvolgendo milioni di persone nel suo cammino dai sobborghi di Liverpool alla celebrità mondiale.

Mente ispiratrice dei Beatles, che nacquero quando, ancora adolescente, invitò Paul McCartney a suonare insieme, con quel quartetto venuto dalla provincia britannica scosse le certezze, musicali e non, del mondo intero, infilando per sette anni un album capolavoro dopo l’altro, dimostrando una maturazione artistica impressionante in un così breve lasso di tempo.

Dal rock and roll e dagli “yeah yeah yeah” di She Loves You fino alla musica sperimentale e libera da confini del cosiddetto “Album bianco”, insieme a McCartney, Starr e Harrison, John Lennon ha plasmato la musica dei suoi contemporanei e dei suoi successori, di fatto dando il via in pochi anni a moltissimi stili che avrebbero invaso il mercato negli anni
successivi.

Nonostante sia indubitabile che la sintonia trovata insieme ai suoi tre compagni di viaggio, finita nel 1970 con lo scioglimento del gruppo, avrebbe comunque rappresentato un vertice creativo difficilmente raggiungibile, Lennon ha prodotto capolavori anche negli ultimi dieci anni della sua vita, quando intraprese una carriera solista costellata di grandi
canzoni.

Non si può poi dimenticare il fatto che proprio a partire dalla fine dell’esperienza coi Beatles nacque il Lennon più politicizzato, che insieme a Yoko Ono divenne uno dei portavoce più noti del pacifismo.

Per ricordare il suo straordinario talento e il suo impegno, abbiamo scelto dieci canzoni tra le più rappresentative della sua carriera solista:

IMAGINE (1971)

Sebbene possa essere ormai un brano eccessivamente
sfruttato, suonato in qualsiasi occasione, è impossibile non includerlo tra le più belle creazioni del cantautore britannico. Il testo che sembra un manifesto di utopie, la musica cullante, l’arrangiamento di pianoforte ormai inconfondibile ne fanno uno dei brani non solo più belli di Lennon, ma dell’intera musica pop di sempre.

GIVE PEACE A CHANCE (1969)


Scritta quando Lennon era ancora formalmente un Beatle, quest’inno da cantare in coro, confusionario e accompagnato da battiti di mani, fu uno dei pezzi più usati dal nascente movimento pacifista, che nella generazione di Woodstock aveva trovato un popolo di seguaci. Anche se le idee concrete di Lennon furono sempre piuttosto poco chiare rispetto alla fine dei conflitti, in fondo quello che chiedeva era solo di “dare una possibilità alla pace”.

JEALOUS GUY (1971)


È difficile immaginare che lo stesso album che conteneva Imagine potesse ospitare anche un’altra tra le più belle ballate pianistiche mai scritte, ma evidentemente in quel periodo, da poco libero dai suoi impegni beatlesiani e intento a costruirsi un’identità solista insieme a Yoko, Lennon era creativamente in stato di grazia. Il pezzo, che rappresenta il pentimento e la richiesta di perdono di un uomo geloso alla sua donna, vede emergere il lato più fragile e sincero di John, e poco dopo la sua morte tornò in auge grazie a una cover dei Roxy Music.

WORKING CLASS HERO (1970)

Un Lennon che sembra rifarsi al primissimo Bob Dylan di Masters of War o With God on Our Side, che canta versi rabbiosi su un accompagnamento di sola chitarra acustica e una melodia folk resa aspra dal tono cupo e dal testo, che denuncia il conformismo imperante, il lavaggio del cervello operato dalla società e l’impossibilità di elevarsi al di sopra della propria miseria.

MIND GAMES (1973)


Tratta dal suo quarto album da solista, questa canzone vede Lennon nuovamente nel suo ruolo di messaggero di pace attraverso la musica, su un tappeto di suono che rientra di diritto tra le sue creazioni migliori.

STAND BY ME (1975)


Nel 1975 Lennon ha l’idea di realizzare un album di sole cover dei pezzi che hanno segnato la sua adolescenza, e quell’album, messo su con la collaborazione del produttore tanto celebrato quanto folle Phil Spector, diventa Rock And Roll. Tra i brani del disco, spicca la cover di questo grandissimo successo di Ben E. King del 1962, che Lennon reinterpreta con un sound più chitarristico e un’interpretazione vocale appassionata.

WOMAN (1980)


Dopo cinque anni di assenza dalle scene, in cui si è dedicato pressoché esclusivamente alla vita familiare, Lennon torna con un nuovo album, Double Fantasy, diviso a metà tra composizione proprie e della moglie Yoko, dedita a pezzi più sperimentali. Tra i nuovi brani c’è anche quello che diventerà un classico della canzone d’amore, una dichiarazione di devozione e riconoscenza totali alla propria partner, che assumerà ancora più forza dopo la morte dell’autore.

REAL LOVE (1996)


Un raro caso di capolavoro postumo, e caso ancor più raro di reunion post mortem, visto che il brano, pubblicato a nome Beatles sulla raccolta di rarità Anthology 2, uscita nel 1996, consiste in una demo cantata da Lennon probabilmente nel 1980 sulla quale gli altri tre fab three hanno costruito un arrangiamento musicale e aggiunto le loro armonie vocali. Si tratta di un brano sognante, romantico e totalmente beatlesiano nell’atmosfera, che ebbe il merito di riportare in classifica la magia che si credeva scomparsa trent’anni prima.

HAPPY XMAS (WAR IS OVER) (1971)


Un singolo di Natale che non ha bisogno di molte presentazioni, visto che nel giro di qualche anno si era già conquistato il suo posto tra i classici intramontabili delle feste invernali, tra White Christmas e Adeste Fideles. Naturalmente Lennon, in quel periodo più politicizzato che mai, approfittò del messaggio di pace legato alle festività per sperare in un anno nuovo senza guerra, nello specifico quella che in quel periodo infuriava in Vietnam.

(JUST LIKE) STARTING OVER (1980)

L’ultimo singolo comparso con Lennon ancora in vita, questo brano segnò il ritorno del cantante sulla scena del pop dopo cinque anni di assenza pressoché totale. Si tratta di un pezzo giocoso, ottimista e ricco di quelle atmosfere ariose tipiche dei primi anni Sessanta, tra coretti doo-wop, voce impostata e un testo d’amore senza risvolti particolarmente profondi. Tutte caratteristiche che sarebbero suonate particolarmente malinconiche quando, col brano ancora nelle radio, il cantante fu assassinato.

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