Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Algeria, volontario scambiato per piromane linciato e trucidato in pubblico dalla folla

Immagine di copertina

Algeria, volontario scambiato per piromane linciato e trucidato in pubblico dalla folla

Djamel Bensmail è il volontario di 36 anni scambiato per un piromane e massacrato dalla folla a Larbaa Nath Irathen, in Algeria, nella regione di Cabilia, devastata dagli incendi da tre settimane. Djamil ha cercato invano di far ragionare la massa di 62 persone che hanno eseguito il suo linciaggio, mentre una folla di persone riprendevano la scena. “Sono venuto qui per aiutarvi”, ha detto prima di essere uscito, ma inutilmente.

Djamil era un volontario: quattro giorni prima di essere ucciso aveva spiegato le ragioni della sua presenza nell’epicentro del disastro ai microfoni dell’emittente online Aures Tv: “Sono venuto qui ieri notte, non ho dormito, per aiutare i miei fratelli Cabili che mi hanno dato una lezione di solidarietà e generosità. In questa regione non c’è elettricità, né acqua, né gas, né pane”, aveva detto.

Eppure qualcuno lo ha scambiato per il responsabile di quegli incendi. Djamil si trovava già a bordo di una camionetta delle forze dell’ordine, che lo stava conducendo in commissariato per accertamenti, quando la folla di persone lo ha estratto dal furgone e condotto nel cortile della centrale di polizia, trucidato a coltellate e a mani nude. In quel momento nessuno, nemmeno gli agenti, ha fatto nulla per proteggerlo.

Il corpo è stato trascinato nella piazza centrale della cittadina, bruciato e decapitato.  Djamil faceva il pittore e il musicista e militava nel movimento “Hirak”, nato un paio d’anni fa, le cui manifestazioni hanno contribuito alla caduta del presidente Abdelaziz Bouteflika, nel febbraio 2019. Le proteste sono riprese nei mesi scorsi, con le richieste di un cambio di sistema del potere. Proprio il suo impegno politico ha alimentato qualche sospetto sulle vere ragioni per le quali la polizia avesse fermato il ragazzo.

Ti potrebbe interessare
Economia / Ottanta Paesi raggiungono un accordo “storico” sull’e-commerce al WTO ma gli Usa non ci stanno
Esteri / L’Internazionale dei Rifugiati alla carica delle Olimpiadi di Parigi 2024
Esteri / Elon Musk: “Mio figlio ucciso dalla cultura Woke”. Lei risponde: “Padre narcisista e assente
Ti potrebbe interessare
Economia / Ottanta Paesi raggiungono un accordo “storico” sull’e-commerce al WTO ma gli Usa non ci stanno
Esteri / L’Internazionale dei Rifugiati alla carica delle Olimpiadi di Parigi 2024
Esteri / Elon Musk: “Mio figlio ucciso dalla cultura Woke”. Lei risponde: “Padre narcisista e assente
Esteri / Parigi 2024: l’app di incontri gay Grindr bloccata al Villaggio Olimpico. Ecco perché
Esteri / L’Ue trasferisce all’Ucraina i primi proventi dei beni congelati alla Russia: 1,5 mld euro per la difesa di Kiev
Esteri / Barack e Michelle Obama appoggiano la candidatura di Kamala Harris alla Casa bianca
Esteri / Kamala Harris riceve Netanyahu: “Israele ha il diritto di difendersi ma non resterò in silenzio sulla sofferenza di Gaza”
Esteri / Francia, attacchi coordinati sulla rete ferroviaria a poche ore dalle Olimpiadi: treni nel caos
Esteri / La resa: ecco cosa può succedere ora negli Stati Uniti dopo la rinuncia di Joe Biden
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti nei raid dell'Idf”. Jihad Islamica spara razzi verso Israele: nessun ferito