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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza, oltre 31mila morti. Hamas minaccia i palestinesi che scorteranno i convogli umanitari per Israele: “Saranno trattati da collaborazionisti”. Yemen, media: “Raid Usa-Gb contro obiettivi Houthi nel nord”. Netanyahu: “Azione a Rafah necessaria per eliminare Hamas” | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 11 marzo

Per il presidente americano “l’invasione di Rafah è una linea rossa” per Netanyahu. Partita dalla Virginia la nave americana che costruirà il molo per gli aiuti, mentre nel mondo islamico si avvia il mese sacro del Ramadan. Una trentina di miliziani di Hamas e di altre organizzazioni terroristiche uccisa dall’esercito israeliano nel sud e nel centro della Striscia.
DIRETTA

Ore 19 – Israele: “15 i razzi tirati dal Libano verso il nord del Paese” – Sono stati 15 i razzi lanciati dal Libano verso Israele. Lo ha fatto sapere, citato dai media, l’esercito secondo cui uno dei razzi è stato intercettato mentre gli altri sono caduti in zone aperte. Sono stati 15 i razzi lanciati dal Libano verso Israele. Lo ha fatto sapere, citato dai media, l’esercito secondo cui uno dei razzi è stato intercettato mentre gli altri sono caduti in zone aperte.

S&D

Ore 18,00 – Cisgiordania: Gerico intitola una via al soldato Usa che si diede fuoco a Washington – La città palestinese di Gerico ha intitolato una strada al soldato dell’aeronautica statunitense Aaron Bushnell che il 25 febbraio scorso è morto dopo essersi dato fuoco davanti all’ambasciata di Israele nella capitale Washington DC per protestare contro la guerra scatenata da Tel Aviv nella Striscia di Gaza.

Ore 17,30 – Israele, la moglie di Netanyahu scrive alla madre dell’emiro del Qatar per mediare il rilascio degli ostaggi – Sara Netanyahu, moglie del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha scritto una lettera alla madre dell’emiro del Qatar, Sheikha Moza bint Nasser al-Missned, per lanciare un appello alla liberazione di un centinaio di ostaggi rapiti il 7 ottobre da Hamas e tuttora trattenuti nella Striscia di Gaza. “Vi esorto, nello spirito del Ramadan, a sfruttare la vostra significativa influenza per lavorare al rilascio degli ostaggi israeliani”, ha scritto Sara Netanyahu nella missiva pubblicata oggi dall’ufficio del primo ministro israeliano. “Da donna a donna”, ha aggiunto la moglie del premier, che ha anche ricordato come tra gli ostaggi figurino 19 donne. “Non possiamo rimanere in silenzio o tirarci indietro quando sono in gioco la dignità e la sicurezza delle donne”, ha concluso.

Ore 16,50 – Gaza, Usa lanciano altri aiuti alimentari sul nord della Striscia – Le Forze armate degli Stati Uniti hanno sganciato altri aiuti umanitari sul nord della Striscia di Gaza. Secondo una nota pubblicata oggi dal Comando Centrale delle Forze armate degli Stati Uniti (Centcom), l’operazione è stata portata a termine da un C-130 e da “soldati specializzati nella consegna aerea di aiuti umanitari”. Il lancio di “oltre 27.600 pasti e 25.900 bottiglie d’acqua” è avvenuto alle 14,17 ora locale (le 13,17 in Italia).

Ore 16,00 – Yemen, media: “Altri tre raid Usa-Gb contro obiettivi Houthi nel nord” – Altri tre obiettivi dei ribelli Houthi sono stati bombardati oggi dalla coalizione militare guidata da Stati Uniti e Regno Unito che opera nel Mar Rosso. Lo ha reso noto l’emittente yemenita Al-Masirah, vicina al gruppo armato sciita filo-iraniano, secondo cui i nuovi raid hanno colpito l’area di Al-Araj del distretto di Bajil, nel governatorato occidentale di Hodeidah. La stessa fonte aveva in precedenza riferito di altri tre bombardamenti compiuti nel distretto settentrionale di Salif dalla coalizione a guida statunitense e britannica nell’ambito dell’Operazione Prosperity Guardian in corso nel Mar Rosso. Il Comando centrale delle forze armate Usa (Centcom) non ha confermato né smentito i raid di cui ha dato notizia l’emittente yemenita. L’ultimo annuncio riguardante i bombardamenti nel governatorato di Hodeidah segue la segnalazione da parte della società di consulenza britannica Ambrey di un presunto attacco missilistico avvenuto oggi contro una nave in transito al largo dello scalo yemenita. Non è chiaro se i raid e l’incidente in mare siano collegati.

Ore 15,30 – Gaza, l’appello del segretario Onu Guterres: “Mettere a tacere le armi per il Ramadan” – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto a Israele e alle fazioni armate palestinesi di “mettere a tacere le armi” nella Striscia di Gaza “per onorare lo spirito del Ramadan”. “Oggi segna l’inizio del mese sacro del Ramadan, un momento in cui i musulmani di tutto il mondo celebrano e diffondono i valori della pace, della riconciliazione e della solidarietà”, ha detto oggi Guterres in conferenza stampa. “Ma anche con l’inizio del Ramadan a Gaza continuano le morti, i bombardamenti e la carneficina”.

Ore 14,30 – Israele, premier Netanyahu: “L’operazione a Rafah è necessaria per eliminare Hamas” – L’attacco militare di Israele a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza dove si sono rifugiati oltre 1,5 milioni di rifugiati palestinesi, è “necessaria per eliminare Hamas”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista concessa all’emittente statunitense Fox News, aggiungendo che se Israele evitasse un’azione in città sarebbe come se gli Alleati non fossero entrati a Berlino alla fine della Seconda guerra mondiale. “Non è possibile eliminare solo i due terzi di Hamas. Bisogna eliminare tutta l’organizzazione, altrimenti tornerà e prenderà il controllo dell’intera Striscia”, ha detto Netanyahu commentando le dichiarazioni del presidente Usa, Joe Biden secondo cui “un attacco a Rafah costituirebbe una linea rossa” da non oltrepassare. Intanto, in un video pubblicato sui social, il premier israeliano si è mostrato ottimista sull’operazione militare in corso a Gaza contro Hamas: “Siamo sulla strada della vittoria assoluta”, ha detto Netanyahu, che poi ha accennato alle indiscrezioni sulla morte di Marwan Issa, vicecapo delle Brigate Ezzedine al-Qassam, il braccio armato del gruppo palestinese. “Abbiamo già eliminato il numero 4 di Hamas. Presto toccherà al 3, al 2 e all’1. Tutti sono mortali, raggiungeremo tutti”.

Ore 14,00 – Mar Rosso, media: “Coalizione Usa-Gb colpisce obiettivi Houthi nel nord dello Yemen” – La coalizione militare guidata da Stati Uniti e Regno Unito che opera nel Mar Rosso ha bombardato tre obiettivi nell’area di Ras Issa del distretto di Salif, nel nord dello Yemen controllato dai ribelli Houthi. Lo ha reso noto oggi l’emittente yemenita Al-Masirah, vicina al gruppo armato sciita filo-iraniano. L’annuncio segue la segnalazione da parte dell’agenzia britannica per le operazioni commerciali marittime Ukmto, secondo cui un’esplosione è stata avvertita oggi nelle vicinanze di una nave in transito a circa 131 chilometri (71 miglia nautiche) a sud-ovest del porto di Salif e un’altra della società di consulenza Ambrey su un attacco missilistico avvenuto al largo dello scalo settentrionale di Hodeidah. Il Comando centrale delle forze armate Usa (Centcom), che guida l’Operazione Prosperity Guardian in corso nel Mar Rosso, non ha confermato né smentito i bombardamenti di cui ha dato notizia l’emittente yemenita. Non è chiaro inoltre se i raid e i due incidenti siano correlati.

Ore 13,30 – Libano, Idf: “Bombardati obiettivi di Hezbollah nel sud” – L’aviazione israeliana ha bombardato un complesso a uso militare del gruppo armato sciita Hezbollah nell’area di Jebbayn, nel sud del Libano. Lo hanno reso noto oggi le forze armate israeliane (Idf) sulla piattaforma social X (ex Twitter), secondo cui un altro raid è avvenuto nella notte contro un altro sito militare appartenente all’organizzazione libanese. L’attacco di oggi segue il lancio di alcuni droni da parte di Hezbollah contro una postazione israeliana sulle alture del Golan, che non hanno provocato né danni né vittime.

Ore 13,00 – Gaza: star del calcio palestinese ucciso in un raid di Israele – Il calciatore della nazionale palestinese Mohammed Barakat, uno dei migliori marcatori del campionato della Striscia di Gaza, è stato ucciso oggi a Khan Younis, nel sud del territorio costiero, a seguito di un raid aereo israeliano che ha colpito la sua abitazione. “Che enorme perdita dentro e fuori dal campo per il calcio palestinese”, ha commentato all’emittente qatarina al-Jazeera il difensore del Khadamat al-Maghazi, Khalid Abu-Habel, dando la notizia della morte del giocatore dell’Ahli Gaza. “Ho giocato contro di lui. Era veloce e intelligente. Un capocannoniere eccezionale. Fuori dal campo era gentile e amichevole. Un amico amato da tutti”. Barakat aveva segnato un totale di 114 gol nella sua carriera trascorsa tra la Cisgiordania occupata e la Giordania, dove aveva militato anche nell’al-Wahadat. Era conosciuto anche per essere lo storico capitano del club di Khan Younis. “Sono arrabbiato”, ha aggiunto Abu-Habel. “È un’icona del calcio. Lo sport a Gaza ha perso molto durante la guerra. Quanti ne dovremmo perdere ancora? La comunità sportiva a Gaza sta semplicemente crollando”.

Ore 12,45 – Libano: Hezbollah lancia droni contro Israele sulle alture del Golan – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato oggi in una nota il lancio di quattro droni carichi di esplosivo contro una base delle forze armate di Israele (Idf) sulle alture del Golan. Secondo un comunicato delle Idf, due “obiettivi aerei sospetti” si sono schiantati al suolo in altrettante aree all’aperto. Non si hanno notizie di danni o feriti.

Ore 12,00 – Mar Rosso: segnalato un attacco missilistico contro una nave al largo dello Yemen – Una nave in transito nel Mar Rosso ha subito oggi un attacco missilistico al largo delle coste dello Yemen. Lo riferisce in una nota la società britannica per la sicurezza marittima Ambrey, citata dall’agenzia di stampa Reuters, secondo cui il raid sarebbe avvenuto a ovest del porto settentrionale di Hodeidah, controllato dai ribelli Houthi, che hanno intensificato gli attacchi contro le navi mercantili di Israele e dei suoi alleati per fare pressioni su Tel Aviv affinché interrompa le operazioni militari nella Striscia di Gaza.

Ore 11,00 – Hamas minaccia i palestinesi che scorteranno i convogli umanitari per Israele: “Saranno trattati da collaborazionisti” – Chiunque, individualmente o in gruppo, si renderà disponibile a cooperare con Israele per garantire la sicurezza dei convogli umanitari inviati nella Striscia di Gaza sarà “trattato” da Hamas “con il pugno di ferro” come si conviene ai “collaborazionisti”. La minaccia del gruppo armato ai palestinesi che dovessero scortare i camion di aiuti che Israele farà entrare nel territorio costiero è stata pubblicata oggi dal portale online Al-Majd vicino a Hamas, rilanciata dall’agenzia di stampa Reuters, che cita un appartenente al braccio armato del gruppo terroristico che controlla la Striscia dal 2007. Negli scorsi giorni, i quotidiani israeliani Jerusalem Post e Israel Hayom avevano riportato una serie di indiscrezioni secondo cui lo Stato ebraico avrebbe contattato non meglio precisati “gruppi” di famiglie e clan palestinesi per occuparsi della sicurezza dei convogli umanitari al fine di evitare “incidenti” come la strage compiuta dalle Idf il 29 febbraio scorso quando i soldati hanno aperto il fuoco su una folla riunitasi intorno ad alcuni camion carichi di farina a ovest di Gaza. “Coloro che lo faranno saranno trattati con il pugno di ferro come collaborazionisti”, ha minacciato la fonte citata da Al-Majd. “Il tentativo dell’occupante di comunicare con i leader e i clan di alcune famiglie che operano all’interno della Striscia di Gaza è considerato una forma diretta di collaborazione con le forze di occupazione e costituisce un tradimento della nazione, che non siamo disposti a tollerare. Gli sforzi dell’occupante per istituire organismi a cui affidare l’amministrazione di Gaza costituiscono una ‘cospirazione fallita’ che non si materializzerà”.

Ore 10,00 – Nave carica di aiuti bloccata a Cipro, Marocco comincia lanci aviotrasportati – Una nave carica di 200 tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione della Striscia di Gaza è rimasta bloccata nella notte a Cipro per una serie di “difficoltà tecniche”, mentre il Marocco comincerà una serie di lanci aviotrasportati di cibo e medicine sul territorio costiero palestinese. In mattinata, il portavoce del governo di Cipro, Konstantinos Letymbiotis, ha spiegato all’agenzia di stampa ufficiale dell’isola Kyne/Cna che a causa di non meglio precisate “difficoltà tecniche” la partenza del bastimento carico di aiuti per Gaza è stata rimandata a questa mattina ma che l’orario esatto della partenza della nave non sarà reso pubblico per “motivi di sicurezza”. Intanto, l’emittente pubblica israeliana Kan ha riferito che sei aerei da trasporto Hercules dell’aeronautica marocchina sono in viaggio verso Israele, dove faranno rifornimento all’aeroporto Ben Gurion prima di dirigersi nel nord della Striscia dove sganceranno una serie di carichi di aiuti umanitari.

Ore 9,45 – Paesi Bassi, il leader di estrema destra Wilders incontra il presidente di Israele Herzog – Il leader olandese di estrema destra Geert Wilders ha incontrato oggi ad Amsterdam il presidente israeliano Isaac Herzog e ha promesso il suo pieno sostegno a Israele “nella sua lotta contro il terrorismo”.

Wilders, che punta a guidare un nuovo governo dopo la vittoria del suo partito nazionalista Pvv alle elezioni di novembre, ha pubblicato oggi sul suo profilo social X (ex Twitter) una foto con Herzog: “Gli ho detto che sono orgoglioso della sua visita nei Paesi Bassi e che Israele ha, e avrà sempre, il mio pieno sostegno nella sua lotta contro il terrorismo”.

Ore 9,30 – Gaza, il bilancio dei morti sale a 31.112 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 31.112 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 72.72.760 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 67 persone.

Ore 9,00 – Israele, media: “Ai palestinesi è stato impedito di pregare alla moschea di Al-Aqsa alla vigilia del Ramadan –
Le forze di polizia israeliane hanno impedito ai fedeli l’ingresso nella moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme, per pregare in occasione dell’inizio del Ramadan, il mese sacro per i musulmani. Lo riporta l’emittente qatarina al-Jazeera, che ha pubblicato alcuni filmati in cui si vedono alcuni agenti israeliani intervenire anche con i manganelli per impedire l’accesso dei palestinesi al luogo sacro alla vigilia del Ramadan.

Ore 8,30 – Usa, il direttore della Cia prova a mediare una breve tregua a Gaza per riprendere i negoziati – Il direttore della CIA statunitense, William Burns, sta tentando di mediare una breve tregua nei combattimenti nella Striscia di Gaza in modo da rilanciare i negoziati tra Israele e Hamas. Lo riferisce il quotidiano qatarino Al Araby al Jadeed, che cita in proposito un funzionario egiziano, secondo cui venerdì 8 marzo Burns era al Cairo prima del suo incontro con il direttore del Mossad, David Barnea. Hamas accusa Israele di aver bloccato le trattative, chiedendo un elenco degli ostaggi ancora vivi in mano al gruppo armato palestinese. Secondo il quotidiano qatarino, il direttore della CIA avrebbe proposto un’alternativa: ai mediatori verrà fornito un elenco completo di tutti gli ostaggi rapiti dai gruppi armati attivi nella Striscia di Gaza. Non è ancora chiaro quale sia stato l’esito della mediazione.

Ore 8,00 – Hamas non conferma la morte del vice capo delle Brigate al-Qassam Hamas non ha confermato la morte di Marwan Issa, conosciuto come “Abu Barra” e considerato il vicecapo delle Brigate Ezzedine al-Qassam, il braccio armato del gruppo, che secondo alcuni media sarebbe stato ucciso in un attacco israeliano compiuto nelle scorse ore nella Striscia di Gaza. Secondo i media israeliani, Hamas “sta ancora indagando” sulle voci relative alla morte del vice di Mohammed el-Misri, nome di battaglia “Mohammed Deif”, che guida le Brigate. Issa è considerato l’anello di congiunzione tra la leadership militare e i vertici politici di Hamas nella Striscia di Gaza.

Ore 7,30 – Usa, media: “La Casa bianca crede che Israele non attaccherà a breve Rafah” – L’amministrazione degli Stati Uniti guidata dal presidente Joe Biden crede che Israele non allargherà “nel prossimo futuro” le operazioni militari in corso nella Striscia di Gaza alla località meridionale di a Rafah, dove si sono rifugiati oltre 1,5 milioni di sfollati. Lo hanno rivelato all’emittente statunitense Cnn due alti funzionari dell’amministrazione americana. Intanto, nel suo discorso scritto in occasione dell’inizio del Ramadan, il mese sacro per i musulmani, Biden ha affermato che “continuerà a lavorare con Israele per ampliare le consegne di aiuti (a Gaza) via terra, insistendo affinché si facilitino più rotte e si aprano più valichi per portare sempre più aiuti a sempre più persone”. “Quasi due milioni di palestinesi risultano sfollati a causa della guerra; molti hanno urgente bisogno di cibo, acqua, medicine e riparo. Mentre i musulmani si riuniscono in tutto il mondo nei prossimi giorni e settimane per rompere il digiuno, la sofferenza del popolo palestinese sarà al centro dei pensieri di molti. Lo è anche per me”, ha detto Biden. Gli Usa, ha aggiunto, “continueranno a lavorare senza sosta per arrivare a un cessate il fuoco immediato e duraturo per almeno sei settimane come parte di un accordo che porti al rilascio di tutti gli ostaggi e continueremo a lavorare per un futuro di stabilità, sicurezza e pace a lungo termine”.

Ore 7,00 – Yemen: è morto il capo di al-Qaeda nel Paese – Il leader di al-Qaeda nello Yemen, Khalid al-Batarfi, è morto. Lo ha annunciato ieri sera il gruppo terroristico, senza fornire ulteriori dettagli. Sulla sua testa, gli Stati Uniti avevano messo una taglia di 5 milioni di dollari. In passato, l’uomo aveva guidato il gruppo al-Qaeda nella Penisola arabica, a lungo considerato il ramo più pericoloso del gruppo terroristico dopo l’uccisione del fondatore Osama bin Laden. Ieri sera, i canali vicini ad al-Qaeda hanno pubblicato un video che mostra al-Batarfi avvolto in un sudario funebre con la bandiera dell’organizzazione. Non sono stati forniti dettagli sulla causa della sua morte.

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