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Welfare d’altri tempi

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Congedi extra per i genitori. Progetti e contributi per la formazione. Iniziative ad hoc per la valorizzazione delle persone con disabilità. Ecco la solidarietà sociale sostenibile a cui dobbiamo aspirare

Le iniziative di welfare messe a disposizione dei propri lavoratori sono sempre più un elemento qualificante per le aziende. Secondo un recente sondaggio condotto da Forbes Advisor, il 40% dei datori di lavoro ritiene che i propri dipendenti lascerebbero il loro posto in cambio di un altro che offrisse maggiori benefici in termini di rapporto tra qualità lavorativa e di vita.

Nel panorama italiano, tra gli esempi di aziende più attente ai propri dipendenti spicca Enel che ha peraltro appena annunciato una campagna di assunzioni con 2.000 nuovi ingressi nell’ambito della rete negli anni 2024-2026.

La compagnia elettrica numero uno del Paese ha allestito per i suoi addetti un ventaglio di iniziative che mirano appunto a garantire un buon equilibrio tra lavoro e tempo da dedicare a se stessi e ai propri cari. Si va dalle misure in favore della genitorialità a quelle per promuovere la parità di genere, ai progetti per l’inclusione sociale.

Per venire incontro alle esigenze di chi è genitore, Enel – anche nell’ottica di perseguire la parità di genere – ha deciso di andare oltre il congedo obbligatorio previsto dalla legge riconoscendo ai padri 10 giorni aggiuntivi di permesso retribuito (interamente a carico dell’azienda), per un totale di 20 giorni che arrivano a 30 nel caso di parto gemellare. Per le madri, invece, durante il congedo di maternità obbligatorio la compagnia integra l’assegno Inps previsto, che copre l’80% della retribuzione, con il restante 20%.

Anche per quanto riguarda il congedo parentale – periodi di astensione dal lavoro facoltativi per i genitori – alla madre o al padre viene riconosciuta per un mese un’indennità pari al 90% dello stipendio fino al sesto anno di vita del figlio. Per i restanti mesi di congedo parentale non trasferibili, spettanti rispettivamente alla madre e al padre fino al dodicesimo anno di vita del bambino – al netto del mese al 90% e del mese all’80% (legge di Bilancio 2024) – in Enel viene prevista un’indennità pari al 60% (rispetto al 30% previsto dalla legge). Per gli ulteriori tre mesi cui i genitori hanno diritto in alternativa tra loro fino al dodicesimo anno di vita del bambino in Enel viene prevista un’indennità pari al 45% (in luogo del 30%).

E in caso di malattia di un figlio tra i 3 e i 12 anni di età, sono garantiti 10 giorni di permesso non retribuito all’anno.

L’accesso a queste misure – va sottolineato – è garantito anche alle coppie omogenitoriali unite civilmente.

I dipendenti iscritti al fondo pensione Enel (Fopen) ricevono poi un ulteriore sostegno economico pari a 200 euro una tantum per ciascun figlio che viene iscritto al Fondo di previdenza complementare.

Nell’ultimo anno più di mille dipendenti in Italia, tra lavoratrici madri e lavoratori padri, hanno avuto l’opportunità di accedere ai congedi parentali a retribuzione maggiorata e più di 700 lavoratori neo-papà hanno potuto usufruire dei 10 giorni aggiuntivi di congedo di paternità pagati dall’azienda.

Sempre nell’ottica della completa parità di genere, Enel ha recentemente firmato il Patto per le imprese responsabili in favore della maternità, promosso dalla ministra della Famiglia Eugenia Roccella.

Per i genitori, l’azienda ha dato vita anche al Parental Program, un progetto finalizzato a individuare nuove opportunità di sviluppo professionale e strumenti per migliorare il work-life balance anche attraverso percorsi di supporto per i genitori caregiver e contribuiti economici per gli asili, le scuole, i centri estivi e viaggi studio all’estero.

Tutti i dipendenti della compagnia elettrica che svolgono attività “remotizzabili”, inoltre, possono usufruire di 9 giorni di smart working al mese, quota che può aumentare a fronte di situazioni particolari come genitorialità, disabilità, caregiver. E ciascun team all’interno dell’azienda ha la libertà di organizzarsi autonomamente, alternando lavoro da casa e in ufficio.

Chi ha figli con disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), deficit dell’attenzione (Adhd), disabilità motoria, sensoriale o neuro diversità può contare su un percorso di supporto – denominato Ability Parent Care – che consente di partecipare gratuitamente e con frequenza periodica a gruppi di ascolto ad hoc, coordinati da esperti qualificati, dove condividere le proprie esperienze e i propri bisogni e dove scoprire come affrontare le difficoltà legate alla gestione quotidiana della disabilità.

Altri due progetti interessanti da questo punto di vista sono Upskilling 4 e Healthy work 2.0, che puntano a valorizzare i dipendenti con disabilità cognitive o comportamentali promuovendo la loro partecipazione a corsi online che rafforzino le loro competenze informatiche e la capacità di gestire in autonomia gli strumenti di lavoro a distanza.

Insieme all’Università telematica Uninettuno, poi, Enel ha avviato il progetto Re-Generation, che permette ai lavoratori over 45 anni di frequentare gratuitamente corsi universitari brevi di alto livello e arricchire così il proprio bagaglio professionale.

Non è rivolto ai dipendenti, invece, ma rientra comunque nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa, il progetto “Wow – Wheels on Waves – Around The World 2023-2025”, iniziativa organizzata dal Ministero della Difesa che coinvolge persone con disabilità, militari e civili, che hanno riportato lesioni permanenti nell’assolvimento del proprio servizio. Enel è sponsor di questo originale giro del mondo a bordo del catamarano Lo Spirito di Stella.

L’operazione è partita la scorsa estate e ha visto salire a bordo 500 persone tra cui il personale disabile della Difesa, compresi gli atleti del Gruppo sportivo paralimpico della Difesa e gli omologhi delle forze armate straniere. Ottantamila miglia sono già state navigate: la circumnavigazione durerà circa tre anni e prevede ottanta tappe sulla tabella di marcia.

Lo Spirito di Stella è il primo catamarano al mondo a essere completamente accessibile, ideato proprio con lo scopo di far sentire parte attiva della navigazione chiunque, a prescindere dalla sua diversità.

Le persone a bordo, indipendentemente dalle loro caratteristiche fisiche, cognitive o sensoriali, stanno dunque sperimentando la possibilità di vivere un’avventura sul mare unica nel suo genere insieme a un’esperienza umana ricca di condivisione di storie personali. L’equipaggio racconta di «un’avventura incredibile, scandita da momenti indimenticabili e sfide superate con coraggio e competenza».

L’obiettivo del progetto, insomma, è consentire a persone di culture e abilità diverse, disabili e non, di vivere e condividere l’esperienza del mare in barca a vela con la missione di dimostrare che possono essere abbattute barriere di ogni tipo.

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