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Sciopero trasporti, Salvini precetta ma i sindacati rinviano al 9 ottobre: “Quattro ore non bastano”

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Sciopero trasporti, Salvini precetta ma i sindacati rinviano al 9 ottobre: “Quattro ore non bastano”

Il ministro Salvini decide per la precettazione e riduce a quattro ore lo sciopero dei trasporti locali di venerdì. L’Usb non ci sta e rinvia la protesta al 9 ottobre. È scontro sulla mobilitazione, originariamente di 24 ore, proclamata per il 29 settembre.

“Ho ritenuto doveroso intervenire perché i diritti dei lavoratori vengono prima di tutto e di tutti”, ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture nello spiegare la decisione di ridurre la durata della protesta. “Siccome il governo sta preparando una legge di Bilancio che metterà miliardi di euro per aumentare stipendi e pensioni, non potevo, da ministro dei Trasporti, accettare che venerdì milioni di lavoratori e di studenti rimanessero a piedi tutto il giorno e tutta la sera”, ha aggiunto il leader leghista.

Non è la prima volta che Salvini ricorre alla precettazione: già il 12 luglio scorso aveva imposto il dimezzamento dello sciopero nazionale dei treni, facendo infuriare i sindacati. Allora la decisione arrivò dopo un tentativo di mediazione andato a vuoto. “Lasciare a piedi un milione di italiani, di pendolari un giovedì di luglio con temperature di 35 gradi era impensabile”, erano state le parole del vicepremier.

Questa volta lo sciopero riguarda i trasporti locali. A proclamarlo inizialmente è stata Usb Lavoro Privato, ma a livello territoriale hanno aderito anche le altre sigle sindacali. Secondo quanto risulta dal sito del Garante per gli scioperi, Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl, Uiltrasporti, Fast Confsal e Orsa hanno indetto anche l’astensione di mezzo turno per ogni turno di lavoro nelle aziende degli appalti ferroviari.

Oltre a rivendicare maggior sicurezza sul lavoro Usb ha chiesto, tra le altre cose, la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, il congelamento dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali e il superamento dei penalizzanti salari d’ingresso, garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti.

Il sindacato ha deciso di posticipare la sciopero al 9 ottobre 2023, per una durata sempre di 24 ore perché le 4 ore imposte dal ministro “non bastano”. ”Per permettere a tutti gli autoferrotranvieri di poter scendere in piazza e manifestare il loro dissenso. Una giornata, quella del 9 ottobre 2023, che per tutti gli autoferrotranvieri si trasforma in un grande impegno di mobilitazione per il diritto dell’esercizio di sciopero nei servizi pubblici essenziali”, riporta una nota.

Venerdì sono previsti scioperi anche nel settore aereo. Incrocerà le braccia per quattro ore il personale di EasyJet, mentre gli addetti dell’handling aeroportuale hanno indetto una protesta di 24 ore. Secondo Ita, la compagnia si è finora “vista costretta a cancellare 73 voli nazionali, di cui 68 previsti per la giornata del 29 settembre 2023. I voli internazionali restano operativi”.

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