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Civiltà e culture, la Cina racconta le sue origini

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Gli archeologi, con i loro scavi nei luoghi considerati come delle vere “culle”, portano alla luce le testimonianze della nascita della civiltà. Gli storici, con la loro visione, ci aiutano a capire come fin dall’inizio l’umanità ha fatto sistema tra i diversi popoli che sono vissuti insieme per secoli irrigando e coltivando campi, facendo progressi nella metallurgia, costruendo città, commerciando anche su lunghe distanze e purtroppo facendo la guerra.

S&D

A volte i ricordi un po’ polverosi dei libri di scuola ci fanno sembrare che ogni civiltà – gli Egizi, i Greci, i Romani, i Cinesi – si sia sviluppata per conto proprio, come nel capitolo chiuso di un sussidiario. Invece, da sempre la civiltà dell’uomo si è sviluppata nei rapporti tra i popoli. Nelle diverse epoche, ci ricorda lo storico e divulgatore Alessandro Barbero, tutti i popoli hanno avuto rapporti con gli altri. “Ogni tanto dominava uno e ogni tanto l’altro, ma i popoli rimanevano. Si davano da fare, trafficavano, gli artigiani ripetevano gli stessi gesti”. Un fare rete, come si dice in termini attuali, in un continuum che collega l’umanità di oggi con tutti gli esseri umani che sono vissuti sulla Terra nel passato.

Questo numero Cinitalia, grazie ai contributi di giornalisti e di studiosi, ci porta alla scoperta di una civiltà, quella della Cina, il cui valore è sicuramente paragonabile a quelle coeve del Medio Oriente e del Mediterraneo. Una tradizione plurimillenaria, in una alternanza di periodi di unità e di periodi di divisione, con il filo conduttore di una grande fecondità intellettuale e la scoperta di decisive innovazioni tecnologiche. Una evoluzione storica ricca e articolata fino ai nostri giorni, sviluppatasi anche nella consapevolezza della continuità con le proprie radici culturali. Le numerose scoperte archeologiche in Cina riguardano un territorio immenso, quasi un continente. E le prospettive lasciano pensare che moli altri siti possano venire alla luce, presentando ulteriori novità.

In questo numero della rivista, di Zhang Shuo ci parla della nascita della prima dinastia cinese, osservando l’origine dei cinesi da una prospettiva globale e antropologica. Lo studio di antropologia molecolare condotto dall’Università di Fudan, raccogliendo e analizzando i cromosomi Y di oltre 12 mila cinesi, ha portato alla conclusione che, come tutti gli altri esseri umani, i cinesi sono partiti dall’Africa più di 60.000 anni fa.

Gabriella Bonino ci porta alla scoperta dei siti di Kuahuqiao e di Liangzhu, brillanti testimonianze del livello di civiltà raggiunto dalla Cina nel Neolitico. In particolare, la zona di Hangzhou e, in generale, il delta del Fiume Yangtze si possono considerare la culla della navigazione in Cina.

Con il contributo di Li Mengfe si riesamina l’eccezionale ritrovamento di iscrizioni su ossa di oracoli. Si tratta dei documenti letterari più antichi scoperti in Cina. Insieme ai fogli di legno delle dinastie Han e Jin, ai manoscritti di Dunhuang e agli archivi delle dinastie Ming e Qing, le ossa sono conosciute come le “Quattro Grandi Scoperte” della storia accademica cinese moderna.

Il rilievo della saggezza millenaria dello Yijing, noto in Occidente anche come I Ching o Libro dei Mutamenti, viene messo in luce da Dario Famularo. Si tratta di un sistema di divinazione che ha affascinato e influenzato persone a ogni latitudine per secoli.

Alla storia dell’architettura appartiene l’elemento conosciuto come “wadang”, descritto da Zhou Yuhang. Ovvero la tegola di blocco presente negli antichi edifici cinesi, posizionata sulla grondaia per garantire la sicurezza dell’abitazione.

Il viaggio archeologico-culturale ci porta poi a Jingdezhen, la capitale della porcellana. Fornaci millenarie, con una lunga storia culturale lungo la Via della Seta. L’unione di argilla e fuoco ha creato opere d’arte mozzafiato, attivando profondi scambi tra Oriente e Occidente e storie di apprendimento reciproco tra civiltà.

Bai Yang ci offre uno spaccato sul ricamo, uno dei numerosi elementi tradizionali cinesi. Con ago e filo, i ricamatori esprimono i propri sentimenti, fascino intriso di emozioni di una storia che continua a essere incorporata e rinnovata dai designer internazionali nelle loro creazioni.

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