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Vaiolo delle scimmie, Oms: “Finora 92 casi in 12 Paesi, attesi altri contagi”

Immagine di copertina
Credit: ANSA/NAZIONI UNITE

Vaiolo delle scimmie, Oms: “Finora 92 casi in 12 Paesi, attesi altri contagi”

Una situazione “in evoluzione”. Così l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha descritto l’andamento della nuova epidemia di vaiolo delle scimmie, emerso inaspettatamente in molti paesi in cui non era diffuso. Finora sono 92 i casi confermati (e 28 quelli sospetti) emersi in ben 12 paesi in cui la malattia non è endemica, secondo gli ultimi dati dell’agenzia delle Nazioni Unite.

A differenza di quanto avvenuto in precedenti focolai, le autorità sanitarie non sono riuscite finora a ricondurre molti dei casi alle aree dell’Africa centrale e occidentale in cui la malattia è presente.

“Questo non è il tipo di diffusione che abbiamo visto in Africa occidentale, quanto accade in Occidente potrebbe essere qualcosa di nuovo”, ha detto il virologo Oyewale Tomori, già capo dell’Accademia delle scienze della Nigeria, ad Associated Press. L’agenzia statunitense ha intervistato diversi scienziati che hanno seguito focolai di vaiolo delle scimmie in Africa e si dicono allarmati dai casi emersi nelle ultime settimane. “Sono sbalordito da questa situazione. Ogni giorno mi sveglio e ci sono altri paesi infetti”, ha detto Tomori.

Un’epidemia “atipica”, l’ha invece definita Hans Kluge, direttore per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), affermando che la comparsa della malattia in numerosi paesi europei indica che i contagi avvenissero da tempo.

Secondo l’Oms, saranno identificato altri casi di vaiolo delle scimmie “man mano che la sorveglianza si espande nei paesi non endemici”.  La trasmissione della malattia, che non è considerata molto contagiosa tra gli uomini, finora è avvenuta principalmente per via sessuale, ha dichiarato l’organizzazione con sede a Ginevra. Il vaiolo delle scimmie si trasmette attraverso l’esposizione alle goccioline esalate e dal contatto con lesioni cutanee infette o materiali contaminati. I sintomi (tra cui febbre, mal di testa, dolori muscolari e eruzioni cutanee) possono essere lievi o gravi, e di solito si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni.

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